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Carmelo Sgrò, l'ultimo arrivato della covata rossonera: "Non potevo sopportare l'idea che a Lucca non ci fosse nessuno disposto ad aiutare e a credere in un progetto come questo"
20/11/2011 09:03
Piano piano, senza accalcarsi, arrivano e aumentano i soci della nuova impresa rossonera. La truppa societaria o associativa che dir si voglia di Bruno Russo, cresce a mano a mano che crescono le ambizioni e l'entusiasmo di e per questa squadra che, sia pure nel campionato di Eccellenza, sta dando grosse soddisfazioni al popolo rossonero. Dopo Nicola Giannecchini, Nicola De Luca, Marco Gonzadi, Laura Nannini, Moreno Micheloni è la volta di Carmelo Sgrò, imprenditore con giro di affari che ruota tra Lucca e Viareggio e che, tifoso della Lucchese lo è da sempre nonostante la sua giovane età. "Sono tifoso della Lucchese da quando ero bambino - racconta - e la mia delusione per il doppio fallimento è stata fortissima anche perché non riuscivo a capire come fosse possibile, a Lucca, non trovare qualche imprenditore disposto a puntare sul calcio senza, per forza, dover speculare. Ed è quello che mi ha spinto, non da ora, a pensare di entrare in questa avventura. Avrei potuto farlo prima, ma quando la storia è iniziata io mi trovavo in America Latina dove sono rimasto un mese e da dove era, praticamente, impossibile, seguire da vicino l'evolversi delle cose".
"Era dal tentativo di Auricchio, Susanna e Vincenzini - va avanti Sgrò - che io seguivo la crisi di Giuliani e Valentini. Addirittura le riunioni per analizzare la possibilità di acquisire le quote della Valore si tenevano qui da me, in via Pfanner a S. Marco. Poi, purtroppo è andata com'è andata, ma io, quando sono rientrato dall'estero, ho voluto far sentire che c'ero e che ero disposto a investire in questa avventura. Soldi da spendere se andiamo avanti? Lo sappiamo benissimo, ma quello che mi ha spinto, veramente, a fare questo passo è stata l'idea di creare un forte settore giovanile su cui puntare e su cui investire. Basta con la speculazione e con i tentativi di fare business con il calcio e la Lucchese. Noi non siamo dei santi, ma cercheremo, nei limiti del possibile, di fare con le nostre forze. Inoltre sono in arrivo altri soci, magari riuniti in gruppi più cospicui tutti, però, uniti dal fatto di essere lucchesi e di amare Lucca. Abbiamo grossi progetti, per di più parliamo molto tra di noi e cerchiamo di riunirci quando è possibile per valutare idee e possibilità. Credo sia la prima volta che, a Lucca, si porta avanti un progetto del genere".
Al. Gra.

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