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Alessio Di Stefano figlio d'arte: "Anche se gioco poco non mi abbatto né mi smonto. Spero di restare anche l'anno prossimo"
19/01/2012 19:03
Alessio Di Stefano si sente partecipe del progetto del F.C. Lucca nonostante abbia fatto solo quattro presenze e allora, è giusto sentire le sue impressioni sulla cavalcata rossonera. “La squadra è forte – ha affermato Di Stefano – e per me è un sogno aver fatto anche un solo minuto al Porta Elisa con la maglia rossonera, soprattutto per il ricordo che ha lasciato mio padre Oliviero e per il fatto che, da piccolo, ho sempre desiderato di poter raggiungere questo traguardo. All’inizio della stagione, quando è stata formata la società, sono venuto in prova e di questo devo dire grazie a Bruno Russo, poi sono stato tesserato e durante gli allenamenti ho sempre dato il massimo. Il mister poi, è libero di fare le sue scelte. Credo di essere un po’ penalizzato dal fatto che, in Eccellenza, devono giocare tre ‘under’ inoltre, la squadra sta facendo molto bene e non ci sono motivi per cui il mister debba cambiare”.
Qual è il suo augurio a livello personale e di squadra?
“Come squadra dobbiamo vincere il campionato e andare in Serie D e su questo non credo ci siano problemi particolari. A livello personale invece, la mia aspettativa è di rimanere qui anche l’anno prossimo ma non so ancora cosa deciderà la società. Da parte mia non avrei problemi a proseguire l’avventura in rossonero anche se so di dover dimostrare qualcosa. Magari, quando la matematica sarà dalla nostra parte e la vittoria del campionato sicura, mi auguro che il tecnico dia spazio a quelli che hanno giocato meno e di conseguenza punti su di me, in modo da meritarmi la riconferma sul campo”.
Il calcio è la sua attività primaria?
“Assolutamente si. Pensate che la stagione scorsa sono stato fermo a causa di due operazioni al ginocchio, ma non ho mai pensato di mollare tutto perché è troppo bello poter giocare a calcio, qui o da un’altra parte continuerò sempre e non mi abbatto certamente se trovo poco spazio”.
Con suo padre, parlate di questa sua avventura al Lucca?
“Certamente, lo facciamo tutte le sere a cena. Lui mi chiede come sono andati gli allenamenti e mi incoraggia anche quando il mister mi manda in tribuna, dicendomi di non mollare e di impegnarmi sempre al massimo”.
Come si trova con i suoi compagni?
“Bene e devo dire che avere due compagni come Tosto e Francesconi è un privilegio e sono un esempio da seguire”.
Diego Checchi

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