Le emozioni delle giovani Pantere: Guidi: "Non potrei chiedere di più". Russo: "Grazie ai miei mister per il traguardo: da Barsotti, a Bianchi, a Tempesti". Mazzei: "Un sogno esser protagonista nello stadio della mia città"

29/02/2012 18:47

La gioia del gol dipinta sul volto e la consapevolezza di essere ormai entrato negli schemi di una squadra importante, è questo il ritratto di Eugenio Guidi quando è arrivato in sala stampa: "Non avrei potuto chiedere di più -ha affermato il centrocampista rossonero- oggi ho fatto gol, domenica scorsa ho colpito una traversa e a Massa all'esordio ho segnato. In quattro partita sono già arrivato a fare due gol, mi sembra un bel traguardo". Qual è stato il gol più difficile dei due? "Credo quello di Massa, anche per come si è svolta l'azione e per il modo nel quale ho colpito la palla". Ormai la matematica promozione è vicina. "Domenica prossima potremmo raggiungere questo traguardo".

Iacopo Russo classe 95, ha coronato il suo sogno: "All'inizio non me l'aspettavo di entrare, ma quando ho visto che la partita andava in un certo modo ci ho sperato ed è andata bene. Sono veramente felice di aver giocato al Porta Elisa, perché sin da piccolo sono sempre venuto sulle tribune a vedere mio padre". A livello di ruolo quali differenze ci sono tra lei e suo padre? "Lui era più un mediano d'interdizione, mentre a me piace inserirmi e andare anche a fare gol". Quali sono i suoi obiettivi per il futuro? "Intanto terminare il campionato Juniores nel migliore dei modi, perché noi proveremo a vincere tutte le partite e poi magari continuare a migliorare sotto ogni aspetto e farmi trovare pronto se verrò chiamato di nuovo in causa dalla Prima squadra". A chi deve la sua crescita come calciatore? "Ringrazio innanzitutto mister Barsotti e poi non mi voglio dimenticare nemmeno di mister Bianchi che ho avuto due anni fa, ma anche di Tempesti". Suo padre, le dà dei consigli? "Quando guardiamo le partite insieme, mi spiega tutti i movimenti che deve fare un centrocampista".

Maikol Mazzei elemento classe 1994, è stato gettato nella mischia anche in campionato allo stadio Porta Elisa: "Ho iniziato a scaldarmi e quando il mister mi ha chiamato, l'emozione è stata forte. Le uniche parole che mi ha detto sono state queste: "Devi giocare come se il risultato fosse in parità", ed io sono andato in campo convinto. Che bello essere protagonista nello stadio della mia città. Ho inziato a giocare a calcio da bambino sperando proprio a questo". E adesso cosa c'è nel suo futuro? "Spero che da qui alla fine del campionato possa partire da titolare e possa dimostrare veramente quello che valgo per potermi ritagliare un posto anche in serie D".

Diego Checchi