Tosto si confessa: "Il mio futuro? Farò quello che mi dice la società: se mi dicessero di lavorare per il settore giovanile inizierei domani"

15/03/2012 22:06

Seduto su una panchina dello stadio Porta Elisa, Vittorio Tosto ha appena finito di fare le terapie per la sua contrattura ed è venuto a vedere i compagni, allora ne abbiamo approfittato per fare una chiaccherata con il capitano che ci ha spiegato alcune situazioni riguardanti il passato, il presente e il futuro...

"Sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra e devo fare i complimenti a tutti i ragazzi, nessuno escluso. Vorrei ringraziare particolarmente chi ha giocato meno perché se i cosidetti titolari, alla domenica, andavano in campo e vincevano il merito è anche degli altri compagni che gli permettevano di allenarsi al massimo. L'esempio più ecclatante è quello di Marco Dell'Ovo che non ha mai giocato, ma se Casapieri ha fatto un ottimo campionato il merito è in buona parte suo perché si è allenato sempre al 100% e non ha mai fatto calare la concentrazione del suo compagno".

Ritornando a parlare dell'inizio di stagione, cosa pensò lei quando Bruno Russo la coinvolse nel progetto F.C. Lucca?

 "Volete sapere esattamente cosa pensai? Nella mia carriera da calciatore non ho mai preso pomodori... sta' a vedere che mi toccherà prenderli questa stagione. A parte le battute, sono stato contagiato dalla passione di Bruno Russo e di quelli che hanno voluto riportare il calcio a Lucca e mi sono messo a disposizione della società".

Quando ci fu il primo contatto con Mister Lazzini?

"Anche qui vorrei aprire una parentesi importante, ero a casa in Calabria e lui mi chiamò al telefono per capire cosa pensassi veramente di questo progetto, visto che ero stato il primo a firmare per il F.C. Lucca, ed io gli risposi: Mister, noi vinceremo il campionato con 10 punti di vantaggio. Lui mi avrà preso per pazzo dopo quella frase e invece è andato addirittura meglio di come avevo pronosticato avendolo vinto con 20 lunghezzi di vantaggio".

 Qual è stato il primo discorso fatto ai suoi compagni nello spogliatoio?

"Dissi loro che avremmo dovuto trasformare la diffidenza che c'era nei nostri confronti in applausi e dopo il 5 a 1 della prima partita di campionato mi sono convinto che la strada che percorrevamo era quella giusta".

Parliamo del presente, adesso cosa deve fare, da qui a fine stagione, il F.C. Lucca?

"Provare a battere il record di punti e onorare la maglia rossonera come abbiamo fatto sempre. Quello che è certo è che non faremo sconti a nessuno e andremo sempre in campo per vincere".

 È soddisfatto della sua stagione?

 "Sì, perché penso di aver dato il mio contributo, anche se ho avuto qualche infortunio".

Lei ha vinto tanti campionati, quello con la Lucchese è il coronamento di una sua grande carriera?

"Diciamo che quando ho vinto i campionati con altre squadre avevamo la stessa armonia di gruppo che c'è stata quest'anno qui a Lucca. Nei dilettanti c'è più passione in quello che un giocatore deve fare e poi io, in categorie non professionistiche, ho un piccolo record ed è quello di non aver mai perso quando ero in campo e quindi vorrei continuare a farlo con il F.C. Lucca".

Cosa vuole dire ai tifosi rossoneri?

 "Intanto voglio fare un ringraziamento particolare a quei 600 che ci hanno sostenuto fin dall'inizio e che erano in Piazza San Giusto alla nostra presentazione. Ai tifosi, in generale dico che sono contento che sia tornato l'entusiasmo per la squadra di calcio di Lucca".

Cosa c'è nel suo futuro?

"Diciamo che a breve mi incontrerò con Bruno Russo per pianificare il tutto e accetterò quello che mi vorrà far fare la società. Certo è che se mi dicessero di lavorare nel settore giovanile a casa mia, visto che ormai Lucca la considero così, comincerei domani mattina. Ma se la società mi chiedesse di continuare a giocare non mi tirerei certo indietro".

Diego Checchi