Espeche, il tuttofare della squadra rossonera: "In difesa o a centrocampo provo a mettere la mia esperienza a servizio della squadra"

21/03/2012 16:09

Marcos Espeche si confessa a Gazzetta Lucchese. Parla di se stesso, del suo presente, del suo passato, ma anche del suo futuro e spera di poter aprire un ciclo con la maglia rossonera. "Mi piacerebbe continuare a giocare qui. Essere arrivato ad agosto è stata una fortuna e sto lavorando giorno dopo giorno per potermi conquistare la riconferma sul campo anche in Serie D. Sarebbe molto bello poter aprire un ciclo con questa società e in questa città".

Ma quali sono state le componenti più importanti per poter vincere il campionato?
"Senza dubbio la squadra che è stata sempre unita e ha lavorato con grande impegno durante tutto il campionato. Quando arrivai in estate mi aspettavo di poter vincere il campionato ma non con tanti punti di vantaggio".

È già qualche anno che lei è in Italia, quindi si è già reso conto della qualità del calcio italiano. Di conseguenza ci può dire qual è la sua vera e propria categoria di appartenenza?
"Non lo so, questa è una domanda alla quale potrò rispondere soltanto quando avrò finito la carriera. So soltanto che mi sto allenando come un professionista e sto facendo di tutto per migliorarmi".

Qualche settimana fa sono arrivati i complimenti da parte di mister Lazzini. Lei che cosa risponde?
"Posso soltanto ringraziarlo e sottolineare che ho sempre accettato qualsiasi tipo di scelta anche quando sono andato in panchina cercando di farmi trovare sempre pronto quando sono stato chiamato in causa".

Per questa squadra è diventato un giocatore molto duttile perchè ha occupato sia la posizione di centrocampista centrale sia quella di difensore.
"Per me non è stata una novità quella di potermi cimentare nel ruolo di difensore. Lo avevo già fatto in passato e ho cercato di mettere la mia esperienza al servizio della squadra".

La sua carriera da calciatore si è svolta in diversi paesi. Che differenza c'è fra gli altri paesi e il calcio italiano?
"In Italia si lavora molto di più sulla tattica mentre in Spagna e Portogallo sulla tecnica".

Che cosa rappresenta per lei il nostro paese?
"Qui sto benissimo, anche perchè un mio bisnonno era italiano e grazie a lui ho scoperto i segreti più importanti di questo paese".

Rimarrà in Italia a lungo?
"Non lo so, sono qui per lavorare ma non è detto che se mi capita un'occasione all'estero non la possa prendere in considerazione".

Come si svolge la sua giornata tipo?
"Al mattino mi informo su quello che succede in Argentina tramite internet. Poi, se devo fare qualche commissione vado in centro, altrimenti attendo l'ora dell'allenamento e vado allo stadio".

Le dispiace stare lontano dai suoi genitori?
"Ormai ci ho fatto l'abitudine e questa lontananza non mi pesa più. Devo dire che i primi tempi è stata dura".

Diego Checchi