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Giannecchini fa il punto: "Per ora non siamo interessati a chiamarci Lucchese Libertas. La decisione sull'allenatore? Una settimana in più non cambia nulla"
06/04/2012 13:06
Nicola Giannecchini in questi giorni è molto impegnato, è al ristorante Grano Salis e sta parlando con alcune persone ma ci concede volentieri dieci minuti per affrontare il discorso rossonero. I temi sul tavolo sono tanti e a volte, non facili da sviluppare, sulla questione allenatore lascia aperte tutte le porte e afferma che una decisione in merito non è ancora stata presa. Questa intervista ha dei punti comunque fondamentali che meritano di essere approfonditi.
Orgoglioso di essere presidente del F.C. Lucca?
"Sono orgogliosissimo, sono partito nell'incoscienza ma, vedendo la passione di tutta questa gente, l'incarico che ricopri ti rende ancora più responsabile delle azione che compi".
Un presidente, come deve gestire una società di calcio?
"Come una qualsiasi altra azienda, bisogna essere amministratori d'impresa, si devono gestire i rapporti con gli altri e occuparsi di tutto quello che riguarda la gestione della programmazione, per di più questa è una società partecipata per cui il presidente deve fare da tramite verso tutti gli altri soci su tutto quello che accade".
A proposito, quando formerete la S.r.l.?
"Nel giro di poche settimane, il notaio se sta già occupando". Lei ha sempre sostenuto che quando l'F.C. Lucca diventerà S.r.l. Sarà più facile convincere nuovi soci, vero? " È vero, perchè potremo andare a parlare con loro con cifre più concrete e se un potenziale socio vorrà acquistare un 5% potrà sapere quanto dovrà mettere sul piatto".
Come'è andato l'incontro con Maestrelli?
"In maniera molto cordiale, io non ho avuto modo di conoscere Egiziano, ma penso che Riccardo e il suo socio Andrea Bacci siano persone serie e molto professionali. Mi chiedete se ci saranno altri incontri in futuro? Spero proprio di sì, nessuno degli interlocutori, nel primo incontro, ha fatto proposte. Credo che queste siano situazione che, per concretizzarsi, vanno coltivate nel tempo e poi c'è un proverbio che dice: se sono rose fioriranno. Il nostro obiettivo è comunque, come ormai sapete da tempo, quello di allargare la compagine societaria e spero proprio che ci riusciremo presto".
Che cosa ci può dire di Bruno Russo?
"Bruno Russo è stato il principale artefice di tutto quello che è successo da agosto in poi ed è forse l'unico, tra tutti quelli che ruotano intorno al mondo rossonero, che non può essere sostituito. Senza di lui questo progetto non avrebbe senso di esistere e quindi bisogna supportarlo in tutto e per tutto, nelle scelte più difficili, soprattutto in quelle più dolorose".
Veniamo alla questione allenatore, ci sono aggiornamenti?
"Tutto quello che riguarda l'area tecnica è demandato a Bruno Russo, che ha pieni poteri per decidere. Credo comunque che anche sotto questo aspetto abbia la possibilità legittima di fare ragionamenti ben articolati. Adesso non siamo ad agosto dove bisognava decidere in pochi minuti, una settimana in più o in meno non cambia niente, le scelte arriveranno al momento opportuno".
Un'altra questione che tiene banco in questi giorni è quella del marchio, ci può far capire, una volta per tutte, la posizione della società?
"La nostra posizione è molto chiara: a noi non interessa partecipare ad aste o chiamarci Lucchese Libertas il prossimo anno. Penso che il marchio debba essere messo in custodia e poi, con calma, tra due o tre anni, potremmo anche pensare se riprenderlo o meno. Adesso, per noi, le priorità sono altre. Stiamo valutando se, per la prossima stagione, sia opportuno o meno cambiare nome e lo faremo anche ascoltando il parere dei tifosi. Mi ripeto, quella del marchio, per noi, non è una priorità. I quattro punti che abbiamo illustrato non più di 15 giorni fa sono le basi sulle quali vogliamo lavorare e quindi il settore giovanile, la ricerca di sponsorizzazioni, le infrastrutture, e l'ampliamento della compagine societaria. La nostra intenzione è quella di creare basi solide per il futuro e poi vedere quello che succede".
Come funzionerà il rapporto con Lucca United?
"Lucca United ha fatto un lavoro importantissimo per noi, ha cercato di aggregare più gente possibile e di portarla dalla nostra parte. Loro potranno entrare in società quando lo vorranno e quando saranno pronti a farlo".
Sul discorso delle infrastrutture, come vi state muovendo?
"Ci stiamo lavorando, abbiamo fatto delle proposte e cerchiamo di capire come svilupparle, certo è che siamo deficitari sia per quanto riguarda lo stadio che per i campi di allenamento".
Come gestirete il rapporto con le altre società di settore giovanile?
"Noi abbiamo fatto un accordo con Lucchese Junior a livello di scuola calcio perchè ci è sembrato strategico per potenziare il nostro vivaio nel corso degli anni. Con le altre società della provincia, vorremmo aprire un dialogo sereno e corretto ma fino ad ora siamo stati visti più come concorrenti che come punto focale dove mandare i ragazzi, forse perchè partecipiamo ai loro stessi campionati. Mi piacerebbe che tutto ciò non accadesse più e che la società rossonera diventasse un punto di riferimento per tutti".
Se le avessero detto, un anno fa, che sarebbe entrato nel calcio, cosa avrebbe pensato?
"Non lo so, certamente non ci avrei creduto, è chiaro che esisteva già la volontà di entrare nel calcio, perchè avrei già dato una mano a Giuliani per entrare nella cordata per salvare la Lucchese Libertas, poi è andata come è andata. Di certo non pensavo che sarei stato presidente".
Se dovesse dire cosa avrà raggiunto tra un anno?
"Non lo so, è difficile dirlo. L'augurio è che continuino ad esserci i risultati sportivi ma che si possa anche aver raggiunto traguardi importanti a livello societario".
Diego Checchi