Porta Elisa News

Tutte le notizie sulla Lucchese Calcio

Quando la morte genera ipocrisia: una sospensione voluta dai parrucconi che stanno distruggendo il più bel gioco del mondo

15/04/2012 16:14

Perde la vita, vince l'ipocrisia. Ancora una volta, purtroppo. La decisione della Figc di sospendere tutte le gare calcistiche nazionali in segno di omaggio alla drammatica morte del giovane calciatore livornese Morosini è nel solco della peggiore ipocrisia con cui i vertici di un pallone, sempre più malato e incapace di autoriformarsi, ormai da anni si fanno scudo.

Il dolore per la morte di questo sfortunatissimo giovane calciatore non è cosa nuova, anche se fa male, eccome se fa male. Di un male che lascia impotenti. Chi scrive ricorda ancora la morte, sempre sul terreno di gioco, di Renato Curi del Perugia e ricorda anche le tante vittime che, purtroppo, lasciamo senza vita i campi da calcio. A partire da quelle del calcio cosiddetto minore, anch'esso oggi costretto a uno stop generale mai decretato per episodi analoghi avvenuti su campi di quel genere.

Del resto, ce li vedete i cuor di leone dei vertici federali andare a spiegare alle tv che trasmettono calcio 24 ore su 24 (e che li fanno campare) che si deve fermare la giostra calcisitica perché qualche giovane ha lasciato la vita su uno sperduto campetto di provincia? Oppure che si deve rendere omaggio a qualche tifoso morto mentre andava allo stadio o era dentro lo stadio? O ancora, che deve cessare la violenza sui campi minori? Non scherziamo, per questo basta, al massimo, uno striscione da far portare a inizio gara a innocenti bambini.

E allora ci si deve interrogare che senso ha una sospensione generalizzata: forse quella di provare a darsi una verginità morale che non esiste da decenni. Forse, per onorare al meglio Morosini, sarebbe bastato sospendere al massimo le due serie maggiori. Del resto nelle squadre di quelle serie ci sono molti ex compagni dello sfortunato giovane, ma si doveva lasciare giocare tutti gli altri. Vi immaginate -vogliamo essere realisti - quanto rifletteranno i tanti giovani e i tanti amatori che donano a questo sport tempo e fatica e che si sono visti privare della loro domenica di calcio?

Da riflettere, sulla morte di Morosini, c'è ben poco: non ci sono violenze, non ci comportamenti di massa da modificare, c'è fatalità e, semmai, la necessità per i vertici nazionali, guarda caso, di interrogarsi sui controlli medici che vengono fatti. Non c'è da riflettere, c'è da pregare, per chi crede, e ingollare un altro boccone dal sapore amaro che il calcio, come la vita, riserva.

Già, il calcio è vita, anche quando c'è la morte di mezzo. Ce l'ha ricordato Paolo Di Canio che ieri, con la madre morta da poche ore, non ha voluto far mancare la presenza in una partita decisiva per il suo Swindon Town, a un passo dalla promozione in terza divisione inglese e pur essendo stato dispensato dai vertici del suo club. Al gol che ha decreatato la vittoria dello Swindon, tutta la squadra, portiere compreso, è corsa ad abbracciarlo in panchina, mentre il duro Di Canio si scioglieva in lacrime e 10 mila persone lo chiamavano per nome. Quello è il calcio, quella è la vita che, se non vince la morte, almeno, la combatte a testa alta. E lascia un segno di speranza.

Fabrizio Vincenti

 

Lucca Carta

Porta Elisa News

Tutte le notizie sulla
Lucchese Calcio

Formigine, dove il calcio non è lavoro

Formigine è in Emilia, in provincia di Modena, come molte altre delle for ...

Porta Elisa News

Tutte le notizie sulla
Lucchese Calcio

Infermeria: si fermano Gatto e Lima, Lucchese con problemi sugli esterni

Alla partitella in famiglia di oggi non partecipato gli esterni Gatto e Lima, ...

Porta Elisa News

Tutte le notizie sulla
Lucchese Calcio

I rossoneri impegnati negli ultimi allenamenti prima dell'inizio del campionato

I giorni passano e la prima sfida di campionato è sempre più vic ...

auto bielle