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E' morto all'ospedale di Lucca l'ex calciatore Carlo Petrini
16/04/2012 16:11
E' morto all'ospedale di Lucca Carlo Petrini, ex calciatore di Milan, Ternana, Roma, Catanzaro divenuto, a carriera finita, un fustigatore del calcio fasullo e drogato. Nel 2001, per Kaos Edizioni, pubblicò il libro "Il calciatore suicidato", la storia del calciatore Bergamini, deceduto in circostanze misteriore e, secondo l'autore del libro, ucciso dalla criminalità organizzata.
Un anno prima, aveva esordito con il suo libro più famoso, "Nel fango del dio pallone" dove raccontava la sua esperienza vissuta nel calcio professionistico, tra gli anni '70 e i primi '80, un racconto autobiografico che denunciava, senza perifrasi, il marcio esistente sotto le luci della ribalta. Petrini denunciò anche di essere stato sottoposto, nel corso della sua carriera, a iniezioni destinate a migliorarne le prestazioni sul campo di gioco, parlò di combine e partite vendute, vuotò il sacco di tutta la sua esistenza sportiva. Lo fece, come ci confessò in una intervista a Lucca, per una sorta di catarsi grazie alla quale aveva scelto di rimettersi e di rimettere in discussione un pezzo della propria vita.
Petrini aveva vissuto, anche, un dramma personale sia fisico sia affettivo. Nel primo caso, era stato colpito da una malattia che gli aveva pregiudicato la vista e che lui faceva risalire alle sostanze che gli erano state somministrate da giocatore professionista. Quanto al dramma affettivo, Petrini non si è mai perdonato l'essere stato incapace di raggiungere il capezzale del figlio morente mentre lui, per fuggire ai creditori e alla giustizia, era rifugiato all'estero.
Questa mattina, a Roma, il portale Gazzetta Giallorossa, nel dare la notizia, ricordava i trascorsi romanisti di Petrini e, in particolare, una partita nel corso della quale l'attaccante, avendo sbagliato diverse occasioni, si era scusato con il pubblico salvo, poi, segnare suscitando una vera e propria ovazioni dei tifosi giallorossi.
Petrini è morto a 64 anni, viveva a Lucca dal 2003. Dopo una squalifica per il calcio scommesse alla fine degli anni '70, aveva goduto dell'amnistia grazie alla vittoria ai mondiali dell'82 chiudendo la carriera in Liguria. Dal 2005 era sposato con Adriana Clocchiati, figlia dell'ex calciatore della Lucchese Giovanni Clocchiati. Aveva subito ben cinque operazioni agli occhi e da alcuni mesi era diventato completamente cieco. Più volte negli ultimi anni, seppur già molto malato, aveva ricevuto giornalisti che lo intervistavano per le sue dichiarazioni e i suoi libri su doping e scommesse, nella sua abitazione a due passi dal nostro centro storico.
Aldo Grandi