Braglia e Giusti: un binomio per lanciare in alto la Lucchese

05/09/2007 20:30

Piero Braglia e Silvio Giusti, un binomio indissolubile. Se ne sono accorti tutti, anche coloro i quali, oggi pomeriggio, si sono sciroppati un centinaio e passa di chilometri per ammirare la Lucchese impegnata in Coppa Italia con il Prato. Il tecnico, squalificato, era in tribuna accanto proprio al direttore sportivo (nella foto). Chi ha seguito con attenzione l'allenatore maremmano non potrà non aver preso atto della grinta, del carattere, della caparbietà, della volontà di trasmettere alla squadra la propria fame di rivincita. E' come se Braglia si portasse dietro una sorta di fame atavica di vittorie, di rivalse nei confronti della vita. Non è per tracciare ritratti psicologici fuori luogo, ma il mister di Grosseto ha un grande pregio: crede in quello che fa e fa solo e sempre quello in cui crede. La tifoseria rossonera dovrebbe annotarlo e ricordarselo. A fine primo tempo Pierino la peste parla poco e malvolentieri, essendo squalificato. Si limita a salutare e a fare qualche cemnno, come dire 'è un buon allenamento', ma niente di più. 'Andate da Isetto a fine partita' consiglia, e non c'è modo di mettere in discussione il suo Verbo. In questa avventura Giusti si sta giocando qualcosa di più di un incarico, si sta giocando la reputazione e il futuro. La sua strada, è evidente, sarà quella di direttore sportivo, e proprio per questo adesso parteciperà ad un apposito corso della federazione. Fouzi Hadj, parlando di lui, ha spiegato che, a suo avviso, è destinato a diventare il Pino Vitale del futuro.