Braglia: "I 'se' e i 'ma' non appartengono alla mia vita. Dobbiamo migliorare e incontrare arbitri all'altezza. Ne va del lavoro di un anno"

18/03/2008 16:31

Piero Braglia, a mente fredda ha lo stesso pensiero manifestato a botta calda: "Rivedendo le immagini confermo in pieno la mia prima impressione: Cangi è davanti all'avversario e protegge il pallone, diventa davvero un mistero fare rigore in quelle condizioni. In quella azione i giocatori della Massese hanno tentato prima su Nocentini e poi su Cangi. Al secondo l'arbitro ha abboccato in pieno. Ma per il punto di domenica i bianconeri devono ringraziare soprattutto Billio, che per novanta minuti non ha mai smesso di protestare. C'è da fargli i complimenti per la costanza che, alla fine, ha dato i suoi frutti, altrimenti quella gara la perdevano. Rischio di andare controcorrente ma per me l'arbitro di domenica tecnicamente non è male; è sul piano della intelligenza calcistica, della responsabilità, della esperienza e del rispetto che si ha palesato bene come avesse solo ventotto anni. Un arbitro non può parlare per novanta minuti in campo, non può farsi mettere una mano sulle spalle da un giocatore per quaranta metri. In questo modo la personalità va a farsi benedire. Sono certo della sua buonafede, ma quanto sia immaturo è sotto gli occhi di tutti. Se riuscirà a esprimere maggiore personalità questo arbitro può fare molto bene, perché è tra i più bravi".

La Lucchese ora è a leccarsi le ferite, con altri due punti in meno che si vanno a aggiungere a quelli con la Juve Stabia, tanto per rimanere ai torti recenti. Ma indubbiamente anche la squadra non è stata cinica al tal punto da mettersi al riparo da eventuali imprevisti, non ha avuto la forza di assestare il colpo del Ko. Braglia non si nasconde dietro un dito, come al solito: "I se e i ma non fanno parte della mia vita. La Lucchese è questa, si sa, ha dei limiti che possono essere in parte rimossi con il lavoro, con qualche inserimento da dietro dei centrocampisti, con più cattiveria nel riuscire a fare il gol che chiuderebbe le gare o, almeno, nel difendere quello fatto. A volte la nostra superiorità in campo è persino imbarazzante, ma troppo spesso non chiudiamo le gare e subiamo i rovesci, magari negli ultimi minuti. Ne parlavo prima con i miei giocatori: quante ammonizioni abbiamo subito per gioco scorretto? Poche, molto poche. Segno che da un punto di vista temperamentale non riusciamo a difendere quanto fatto con le unghie e con i denti. Si dovrà lavorare anche su questo, indubbiamente".

Sugli sviluppi del campionato il tecnico maremmano ha, per un attimo, un pensiero alle occasioni svanite. E' umano, ma non intende certo crogiolarsi dietro le chances sprecate: " E' vero, ci sentiamo derubati e con questi quattro punti in più, in qualche modo sottratti da decisioni arbitrali dubbie,  saremmo con aspirazioni da primo posto. Adesso siamo qui a parlare di difendere la quarta-quinta posizione. In queste gare che rimangono dovremo migliorare perché non possiamo certo pensare di buttar via un anno di lavoro. Contro il Potenza si dovrà fare una grande partita, c'è poco da aggiungere, anche in considerazione dell'equilibrio che regna nel nostro girone. Ogni gara è uno spareggio. Mi auguro solo che venga designato un arbitro che tuteli il gioco del calcio, prima ancora di noi. In almeno sette-otto gare - a partire da quella dell'andata con la Salernitana - non è successo".

Fabrizio Vincenti