Micheloni anticipa tante novità: "Ci chiameremo Fc Lucchese 1905. il marchio storico? Stiamo alla finestra, ma, nel caso di una seconda asta, valuteremo il da farsi"

26/05/2012 20:15

Il vice presidente dell'F.C.Lucca Moreno Micheloni parla a ruota libera e nell'intervista che ci ha concesso ha toccato tutti gli aspetti che ruotano intorno al mondo rossonero, facendo anche delle rivelazioni importanti. La prossima settimana sarà decisiva per aver qualche certezza in più sul futuro rossonero?
"Credo che qualche passo in avanti lo faremo sotto tutti gli aspetti. Domani finiranno i play out di alcuni campionati e quindi potremo iniziare a tirare le somme e capire se ci saranno le basi per portare dei nuovi giocatori all'F.C.Lucca, ma anche per dirimere la questione allenatore".

Ci sono tanti nomi sull'agenda della società rossonera?
"Di queste cose se ne occupa Bruno Russo. Non vogliamo certamente fare l'errore commesso sulla vicenda Pagliuca, perché prima di affermare certe cose, vogliamo avere già un accordo ben definito, altrimenti si fanno delle brutte figure".

Di Modica che cosa ci può dire?

E' un allenatore che piace, ma come tanti altri. Di queste faccende se ne occupa Russo e poi ci convoca quando ha da comunicarci qualcosa".

Dal punto di vista societario, che cosa ci può dire?
"Questa mattina abbiamo conosciuto tutto l'organigramma del Borgo a Buggiano e abbiamo avuto la possibilità di trovare un accordo per quanto riguarda l'utilizzo da parte loro del nostro stadio Porta Elisa, durante le partire interne. In pratica abbiamo trovato un accordo e faremo un contratto sulla base di questo, dove l'F.C.Lucca si impegnerà a concedere per due volte al mese, per una ventina di volte l'anno, ovviamente anche in Coppa Italia, l'utilizzo del campo sportivo. Il Comune ci dovrà concedere il nullaosta e noi dovremo attuare delle normative che ci vogliono per il campionato di Lega Pro, tipo la regolarità dell'impianto di illuminazione. Abbiamo anche trovato il modo di dividere le spese della manutenzione. Questo deve essere per noi un primo passo di collaborazione con le società vicine che ci auguriamo possa portare a qualche cosa di più importante. Per quanto ci riguarda il nostro obiettivo primario è quello di cambiare lo status societario e di poter diventare S.r.l.. Per far questo manca solo un'ultima perizia sul valore da dare a questa società. Dovevamo averla già fatta e mi auguro che il perito sia solerte in questa situazione. Subito dopo la trasformazione potremo cambiare anche il nome".

Su questo ultimo argomento, che novità ci sono?
"Penso proprio che ci chiameremo F.C.Lucchese 1905, perché questo è un nome condiviso anche da tutti i tifosi".

A proposito, come è andata la riunione tra la società e i tifosi alla Confcooperative?
"Devo dire la verità, i nostri tifosi all'inizio sono stati abbastanza diretti con noi, perché hanno voluto sapere dal sottoscritto e da Nicola Giannecchini qual'era la nostra posizione sull'acquisizione del marchio della Lucchese Libertas e poi hanno voluto capire da Russo il perché era stato mandato via un allenatore come Giacomo Lazzini, che aveva vinto il campionato. Al termine della riunione sono rimasti soddisfatti delle nostre spiegazioni ed anche ieri mi sono arrivati parecchi messaggi di complimenti".

Ci può spiegare anche a noi la vera realtà sul marchio?
"I tifosi si sono un po' arrabbiati solo perché il presidente Giannecchini aveva detto un paio di mesi fa di non voler partecipare ad aste riguardanti il marchio della Lucchese Libertas ed hanno interpretato questo come un fatto di menefreghismo verso la nostra storia. Non è assolutamente così e c'è di più, perché noi vogliamo riprenderci la storia della Lucchese, tanto è vero che quindici giorni fa abbiamo presentato un'offerta privata al curatore Murri per poter prendere il marchio e tutti i cimeli, ma alla fine ci è stato detto che preferiva partire da una base d'asta ed allora noi siamo tornati indietro. Adesso stiamo alla finestra e da parte nostra crediamo che la prima base d'asta del 6 giugno andrà deserta altrimenti vorrà dire che ci saranno delle speculazioni dietro, che non ci auguriamo. Noi insieme a Lucca United valuteremo il da farsi e magari ci piacerebbe che il marchio e tutto quello che c'è dietro e mi riferisco anche alle attrezzature, venissero divisi in diversi lotti".

A breve, ci sarà qualche ingresso in società?
"Dopo la costituzione della S.r.l., credo proprio di si. Una o due persone ci verranno a dare una mano e poi ci stiamo muovendo sul fronte degli sponsor". Se l'aspettava che in una piazza come Lucca ci fossero così tante cose da gestire? "Lo sapevo, vengo allo stadio da quarantacinque anni ed ho vissuto la maggior parte della mia carriera sportiva, da tifoso. Adesso sono un dirigente e a parte lo scetticismo iniziale che ci ha accompagnato un po' da parte di tutti, la cosa più difficile è stata portare avanti i rapporti con le Istituzioni locali. Adesso si è insediato un nuovo Sindaco e in settimana abbiamo chiesto di poterci avere un appuntamento. Non sappiamo ancora chi sarà l'Assessore allo sport, ma certamente lo farà uno che è già nel settore e che conosce bene le nostre intenzioni, perché abbiamo presentato il progetto a tutti i candidati sindaci e loro hanno manifestato grande attenzione ai nostri problemi, anche se non ci hanno promesso ancora niente".

Come sta proseguendo il vostro rapporto con Lucchese Junior?
"E' un altro tasto che tocco molto volentieri e vi dico che stanno venendo su anche delle belle squadre a livello giovanile. Sapete quanto io ci tenga a questo, perché sono stato per anni dirigente del Tau calcio. Mi sento quotidianamente con Paolini e lui sta portando avanti il lavoro con grande entusiasmo. Sono anche contento perché è già funzionante la sede di Lucchese Junior presso lo stadio Porta Elisa nei luoghi della ex pugilistica. Vogliamo far entrare all'interno dello stadio anche la nostra sede e quella di Lucca United. Il cancello della curva Ovest abbiamo intenzione di tenerlo sempre aperto in modo che tutti gli sportivi possano quotidianamente raggiungere la sede. Vorrei che tutto ciò diventasse come il Bar Duilio di una volta".

Diego Checchi