Sparizione della coppa Italia e del labaro della Lucchese Libertas: e se servisse una denuncia perché qualcuno ne risponda?

17/07/2012 12:06

"In un pacco di cartone con scritto "Per la Lucchese" depositato davanti alla porta d'ingresso della sede dell'A.S. Lucchese Libertas 1905 Srl è stata rinvenuta la Coppa Italia di Serie C vinta dalla squadra rossonera di Orrico. La Coppa era accompagnata da un semplice biglietto, redatto al computer e senza firma con scritto "Per l'onore della Lucchese restituisco ciò che avevo preso ai ladri che la gestivano. Un tifoso." L'A.S. Lucchese Libertas 1905 ringrazia il tifoso anonimo. Adesso la Coppa Italia di serie C è esposta nella sede della Lucchese e chiunque può vederla".

Questo il testo integrale del trionfale e compiaciuto comunicato stampa della Lucchese Libertas, sotto la guida del liquidatore Vladimiro Covilli Faggioli, l'8 gennaio scorso. Un regalo di Befana che, stando a chi gestiva le spoglie della Lucchese, aveva permesso di ritrovare la copia del trofeo più prestigioso della bacheca rossonera. Da quel comunicato, uno dei tanti che in un iperattivismo mediatico fine a se stesso venivano inviati in quei giorni, si può dunque avere la ragionevole certezza che all'epoca la coppa era nella sede di via Rosi, un immobile di proprietà di un altro soggetto noto ai tifosi rossoneri, ovvero Pino Bulleri.

Nel periodo che è andato da gennaio a marzo, quando la Lucchese è fallita e tutto è passato nelle mani del curatore fallimentare Murri, la coppa è sparita. E con essa anche lo storico labaro della società rossonera. Al momento della compilazione dell'inventario, Murri non ha trovato da nessuna parte i due oggetti che da un punto di vista simbolico sono quanto di più prezioso possa esserci per i tifosi di una squadra. Spariti. Inghiottiti non si sa dove, passati non si sa per quali mani.

Nemmeno le verifiche effettuate in questi giorni da Lucca United, che come noto ha comprato tutto all'asta fallimentare nella scorsa settimana, hanno sortito effetti. Di coppa Italia e labaro nessuna traccia. Dunque sono spariti in quel lasso di tempo tra gennaio e marzo. E allora ci chiediamo e chiediamo se chi di dovere, a partire da Covilli Faggioli, e nel suo interesse, visto che in quel periodo gravava su di lui la responsabilità, ha effettuato denuncia per queste sparizioni e se si può fare in modo che questi oggetti che hanno un enorme valore simbolico per migliaia di tifosi ma praticamente nullo da un punto di vista materiale riappaiano. Anche miracolosamente, come successe a gennaio. Altrimenti, fossimo in Lucca United, a nome dei tifosi, procederemmo con una denuncia.

Fabrizio Vincenti