Ad Arezzo un appuntamento con la storia: chi avrà il coraggio di farsi trovare impreparato?

24/03/2008 16:04

Domenica arriva l'appuntamento con la storia, quello con la s minuscola per intenderci, ché quelli con la S maiuscola li lasciamo volentieri ai politici e ai politicanti da strapazzo che ci circondano. Ad Arezzo la Lucchese dovrà dimostrare di essere squadra di vertice, dovrà far vedere a tutti che la promozione non è più solo un sogno, ma che può diventare una realtà. I Braglia Boys hanno davanti un trittico di gare tremende: Arezzo, quindi Perugia in casa e, infine, Taranto in trasferta. C'è bisogno di grinta e il modo in cui la squadra ha battuto il Potenza costituisce una robusta iniezione di entusiasmo e di adrenalina, ingredienti utili, se non indispensabili, per mantenere la giusta concentrazione in vista del rettilineo finale. 

Arezzo è distante appena 148 chilometri. Di Passione. E' l'ultima delle trasferte vicine, restando, dopo, solo Taranto e Sorrento. Allora non sarebbe il caso, cari spocchiosi signori che sdegnate le tribune dello stadio, di rinunciare alla gita fuori porta al mare per venire a dare una mano a questi ragazzi che stanno facendo di tutto e di più per far conoscere il nome di Lucca anche oltre la cinta muraria che la protegge, la custodisce e la fa, spesso, più provinciale e presuntuosa delle altre città? Costa poco, di benzina o di gasolio, fare questo viaggio e, per chi non ha il navigatore satellitare, basta imboccare la A1, autostrada conosciutissima, e uscire ad Arezzo.

Ormai restano solo sei partite. Poi si tireranno le somme. Prima, tuttavia, proviamoci tutti insieme a sostenere questo gruppo, a dare una mano a questo stratega del calcio che risponde al nome di Piero Braglia, un uomo cui Lucca dovrebbe erigere un monumento ideale per come ha saputo restituire la dignità a una città sportiva che la dignità ha perso da un pezzo. Ci vuole entusiasmo. Da parte di tutti. Ad Arezzo dovrà essere come giocare in casa. Se appuntamento con la storia deve essere, chi vorrà saltarlo e uscire dalla porta secondaria? Ora basta con gli scettici. Ne abbiamo piene le tasche. Basta anche con i gufi, specie protetta che noi cacceremo non nel senso di allontanarla, ma nel senso di sparargli addosso. Stop a chiunque non abbia a cuore questa squadra.