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Luca Bonfanti, il più 'vecchio' della gestione Hadj: "Vorrei poter dare una mano, magari un gol nel finale che aiuti la squadra a conquistarsi i play-off"
26/03/2008 09:18
Ve lo ricordate Luca Bonfanti? Il simpatico giocatore di Vinci
fu il primo acquisto dell'era Hadj. Arrivò tre anni fa alla Lucchese,
amico di Silvio Giusti. Fece un anno niente male con Simoni arrivando a
sfiorare, a San Giovanni Valdarno, i play-off. Due anni fa, almeno fino
a dicembre, fu l'uomo squadra: cinque gol in dieci partite, roba da
guinness dei primati per uno come lui che bomber non è mai stato. Poi,
allenatore Fulvio Pea, quel maledettissimo infortunio al ginocchio e i
problemi societari che hanno condizionato la passata stagione.
Quest'anno avrebbe dovuto essere l'anno del riscatto e, invece, tutto è
andato per
Fa male stare a guardare.
"Sì, è normale. Però l'intelligenza di un giocatore è anche quella di
mettersi a disposizione ed essere pronto quando il mister lo chiama.
Saper aspettare quindi. Ormai non sono più un ragazzino e capisco che
ci sono momenti in cui devi avere pazienza e aspettare il tuo turno".
Progetti per il futuro?
"E' presto parlarne, soprattutto ora che ci sono sei gare fondamentali
da giocare. Molto dipenderà se vinci o non vinci il torneo. Pensare al
futuro ora è impensabile. Concentriamoci sul campionato".
Resteresti, comunque, volentieri a Lucca?
"Certamente. Io l'anno scorso avrei potuto operarmi prima, ma volli
rimandare per aiutare la squadra. La società mi ha rinnovato il
contratto per un anno dandomi la possibilità di allenarmi. Loro hanno
aiutato me, io ho dato molto per la Lucchese. A questa città, a questa
società e a questa squadra sono affezionato. Sono arrivato tre anni fa,
sono stato il primo acquisto del presidente Hadj".
E se andassimo in serie B?
"Resterei e me la giocherei più che volentieri. Ripeto, quando stai tre anno in un ambiente, poi finisce che ti affezioni".
Che cosa c'è quest'anno di diverso rispetto ai due precedenti?
"Intanto il mister ci ha messo tanto del suo, motivandoci e aiutandoci
a avere fiducia in noi stessi. Ci ha dato convinzione. Silvio, inoltre,
ha fatto un lavorone nella campagna acquisti, prendendo ragazzi bravi.
Tutti, però, ci hanno messo del loro. Simoni e Pea erano bravi, ma
Giusti Giusti, forse, ci tiene un po' di più".
C'è qualcosa che non rifaresti?
"Svegliarmi con il ginocchio gonfio. L'infortunio mi ha complicato la
vita. A trent'anni avevo toccato il massimo, cinque gol in dieci
partite. Ecco, andrei a chiedere a qualcuno, ma non so a chi, perché
quella mattina mi sono svegliato con quel maledetto ginocchio gonfio".
A. G.