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Ore 9,30: lezione di Lucchese con i maestri Magnani e Cesaretti
27/03/2008 13:46
Si erano preparati bene i bambini della scuola elementare di
S. Vito. Coordinati dal Direttore didattico Marco Orsi e
dall'insegnante Paolo Petri, ma soprattutto da due compagni di scuola
Massimiliano Baccili e Elisa Taddeucci, avevano programmato al meglio
la visita dei giocatori rossoneri. Nei giorni scorsi, riunioni di
classe, selezione delle domande da fare, scelta dei ragazzi che
avrebbero dovuto parlare a nome di ogni classe. Così, Christian
Cesaretti e Antonio Magnani, accompagnati da Giovanni Torre e Enrico
Luchi, stamani si sono trovati di fronte una specie di "miniconsiglio
comunale" con tanto di minipresidente che dava la parola,
presentava gli ospiti, faceva gli onori di casa. E' lo stesso direttore
didattico Orsi a dire che questa è la prassi:"Da noi stiamo provando
una sorta di esperimento con un'assemblea dei bambini che si fanno
carico, attraverso tre commissioni, di occuparsi della gestione della
mensa, della ricreazione e della biblioteca. Anche oggi abbiamo voluto
ripetere questo modalità di confronto e di crescita dei bambini" E se
la cosa ha fatto perdere, forse, un po' in spontaneità
all'incontro ne ha sicuramente guadagnato l'efficienza, senza nulla
togliere all'entusiasmo dei bambini che, quello, si sa, è innato.
I due giocatori lucchesi sono stati bombardati da domande su domande
alle quali hanno risposto senza un attimo di respiro. I temi affrontati
hanno davvero coperto tutto lo scibile: dalle domande personali "avete
figli?", al ruolo dei tifosi, al campionato dei rossoneri, alle
emozioni che si provano correndo dietro a un pallone. Senza dimenticare
qualche accenno alla violenza negli stadi. Magnani e Cesaretti si sono
prestati con grande disponibilità al fuoco incrociato, alternandosi
nelle risposte. Ad Antonio, tra i tanti quesiti, è stato chiesto se era
mai stato raggiunto da oggetti durante una gara. "Sì, - la risposta del
centrocampista rossonero - è successo anni fa contro lo Spezia a Lucca,
una partita che sempre stata piuttosto calda. Ma non ho mai pensato che
il calcio fosse sinonimo di violenza. E' semmai un pretesto per fare
violenza. Ma il pallone è, e deve restare, prima di tutto un
divertimento, anche per chi, come noi, lo fa di mestiere". A Cesaretti,
invece, un parere sui calci di rigore: "Sono una lotteria vera e
propria dove la tensione gioca un ruolo fondamentale". E a proposito di
tensioni, a Magnani il compito di dire cosa si prova nel pregara: "Sono
emozioni molto forti e dipende tantissimo dal carattere del giocatore.
C'è chi riesce a ridere e scherzare sino a pochi istanti prima, senza
per questo perdere la concentrazione, e chi lo vedi già un'ora e mezzo
prima della gara è completamente estraniato, come fosse in un mondo
tutto suo". Ma forse la domanda più originale è toccata a Cesaretti, al
quale è stato chiesto un parere su Cassano, o meglio sulle "cassanate".
"E' un fuoriclasse, non si discute - la risposta di Christian -,
ma caratterialmente ha dei limiti che sono sotto gli occhi di tutti e
che lo portano a fare certe sceneggiate in cui il primo a essere
danneggiato è proprio lui. Rimane, comunque, un campione come pochi". E
così avanti per un'ora intera, con aneddoti, curiosità, buoni propositi
sul campionato. Poi, il suono della campanella a dire che può bastare
così. Anzi no. C'è tempo per il consueto bagno di autografi. Sono
"solo" centocinquanta. A testa, naturalmente. Con la promessa di
rincontrarsi il 6 aprile quando tutta la scuola sarà al Porta Elisa a
incitare i rossoneri nella gara contro il Perugia.
Fabrizio Vincenti
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