Fouzi Hadj: "Le mie parole erano una provocazione, ma andare avanti senza l'entusiasmo della gente non è facile"

28/03/2008 08:51

Il presidente rossonero ha voluto spiegare che le parole di sconforto pronunciate a Massa e a Lucca dopo la gara con il Potenza volevano essere una sorta di provocazione, un modo come un altro per smuovere gli animi troppo sopiti del pubblico rossonero. Non quello allo stadio, beninteso, ma di chi rimane sempre a casa. Tuttavia si è percepito dalla sua precisazione che qualcosa, forse, si sta muovendo e che solo una grande vittoria potrebbe fargli cambiare idea. "Non è vero - confessa - Semmai andrò via da vincitore se non cambieranno le cose, ma da perdente non mollerò di sicuro. Io ringrazio solo quei duemilacinquecento tifosi che sono sempre allo stadio in casa e che sono anche gli stessi che vanno in trasferta. Loro sono la grande famiglia rossonera, così come lo era Sara, una ragazza che ho conosciuto e che ha sempre avuto nel cuore la Lucchese".

"Sono tre anni che io sto facendo il possibile per ottenere risultati - ha prosguito Hadj - ma la gente è sempre la stessa, manca entusiasmo, l'amministrazione comunale, poi, non ha fatto nulla, e non sto parlando di soldi.Questo fatto mi ha molto amareggiato e, per di più, sappiate che posso anche stare senza calcio, non è un obbligo o qualcosa senza la quale potrei non vivere. Io spero solo che in queste ultime sei giornate qualcosa cambi perché i ragazzi hanno bisogno di sentire l'affetto intorno, sono sicuro che se avessimo avuto più tifosi al Porta Elisa qualche pareggio sarebbe stato una vittoria".

Gazzetta Lucchese