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Braglia: "Un pari? Non firmo in partenza: me la voglio giocare. In questa gara, loro hanno più da perdere di noi"

28/03/2008 17:12

Sarà un caso - e un caso non lo è - ma alla vigilia di ogni gara particolare, di quelle insomma che contano forse più dei tre punti, Piero Braglia è di buon umore, pronto alla battuta. Quasi che con il suo atteggiamento volesse allentare un po' la tensione che inevitabile sale quando più ci si avvicina ai matches che contano. Tutto il contrario delle gare più "facili", o almeno tali sulla carta, dove il più nero di tutti è proprio il tecnico maremmano. Braglia viene dal campo e la psicologia, il modo di motivare, caricare o tranquillizzare i giocatori è pane che mastica quotidianamente. Te ne accorgi subito e ne hai riprove in continuazione.

La partenza è da Zelig: "Levarci un dente parlando di domenica? Con quel che si fanno pagare i dentisti lasciamoli stare quelli...Onestamente, la gara contro l'Arezzo non la vedo come un dente da levare, sto vivendo molto serenamente la vigilia. So soltanto che questa è la prima di sei gare importanti. Come la vivono i miei giocatori? La domanda l'avete fatta a me, mica a loro, sentite loro".

Nel giochino su chi ha più da perdere dalla gara di domenica, Braglia non ha dubbi:"Credo sia più importante per loro che per noi. La classifica, almeno dice questo, fermo restando che, per l'Arezzo, in caso di risultato negativo, sarebbe più dura ma non sarebbe certo fuori dai giochi. Non è un caso il fatto che loro sentano molto questa gara. C'è un gran parlare, da quelle parti, della legge dei grandi numeri, che ci vorrebbe perdenti dopo tanti turni di imbattibilità. Attenzione a tirare fuori certi argomenti: io ad Arezzo non ho mai vinto. Potrebbe essere questa la legge dei grandi numeri da sfatare. In ogni caso noi andremo là per fare la nostra gara a prescindere da tutto. Mi dicessero in partenza: firmi un pari, direi di no. Voglio giocarmela nel migliore dei modi. Poco ma sicuro".

Sulla formazione regnano varie incertezze, ma c'è un punto fermo: "Bono sarà sicuramente della partita. Domenica ha fatto una bella prestazione, dandoci una grande mano nel disputare un secondo tempo di qualità e quantità. E' stato lucido, puntuale, aggressivo. Il posto è suo, non ha nemmeno senso parlarne. Per l'altro di centrocampo se la giocheranno De Simone, Briano e Castiglia. Il resto della formazione? Altra domanda, prego".

Della compagine aretina Braglia tesse le lodi da giorni, ma c'è un giocatore che stima più di tutti: "Martinetti per me è una spanna sopra tutti. Non nascondo che un giorno mi piacerebbe allenarlo, chissà se succederà mai. Una coppia Masini-Martinetti? Potrebbe coesistere tranquillamente. Magari averli insieme. Sono due giocatori importanti per questa categoria e non sono per questa".

Sull'esodo rossonero verso Arezzo - un segnale forte di risveglio della tifoseria che si appresta a seguire la squadra come non succedeva da anni - Braglia va oltre la battuta, se vogliamo inevitabile: "Era ora! Mi auguro che tutti i biglietti a disposizione dei nostri tifosi vadano esauriti e che se questi non bastassero che vengano comunque a Arezzo e comprino i biglietti di tribuna che sono liberamente in vendita. Più siamo meglio è: abbiamo bisogno di sentirli accanto a noi, ora più che mai".

Fabrizio Vincenti

 

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