Renzetti, un uragano devastante, Masini capitano coraggioso, Castelli salvatore della patria e della porta rossonere

30/03/2008 22:18

Francesco Renzetti (nella foto) sta attraversando uno dei suoi migliori periodi di forma. E' un ragazzo modesto, semplice, che a Lucca ha saputo trovarsi benissimo e che a Lucca, in tre stagioni, è maturato moltissimo. Ha, alle spalle, una famiglia strutturata, che lo segue con affetto e alla quale è molto legato. Anche questa tranquillità interiore sicuramente lo ha aiutato a raggiungere i traguardi che sta ottenendo. Ad Arezzo è stato, a tratti, devastante, una sorta di uragano che ha seminato il panico sulla corsia di sinistra, così come aveva fatto contro il Potenza accompagnato da capitan Masini. "Sto bene - spiega - sia di testa sia di gambe. Ho giocato bene? Non spetta a me dirlo, comunque sono contento. Il fallo di Conte? Mi ha fatto fallo da dietro dopo che gli avevo fatto un tunnel, ho sentito che mi ha colpito la caviglia della gamba destra e sono caduto. Era da ammonizione, ma l'arbitro ha sorvolato. Abbiamo giocato una buona gara, un punto prezioso".

Simone Masini è il capitano coraggioso: "Ho avuto tanti capitani nella mia carriera e ognuno ha dovuto dare l'esempio. Io sto semplicemente facendo altrettanto. Ho giocato una buona partita? Credo di sì, una prova di sacrificio, più attento alla squadra che al sottoscritto, ma è normale, è quello che mi chiede il mister. In questa stagione ho rinunciato a parecchie cose e ho fatto grandi sacrifici, ma si vedono i risultati, sto bene e mi sento in forma. Ora ci aspetta il Perugia, accogliamolo nel migliore dei modi".

Paolo Castelli il salvatore della patria. "Non esageriamo - dice in sala stampa - in fondo ho fatto solo il mio dovere. Comunque sono contento, stiamo lì con le altre, un punto importante che potrebbe fare la differenza in fondo. Sono felice perché ho dimostrato quello che so fare e ringrazio il mister per le belle parole che mi ha detto. Fanno piacere. Io tornerò nei ranghi, ma pronto a fornire il mio contributo quando mi verrà richiesto".

A. G.