Braglia a muso duro: "C'è bisogno di un punto di incontro tra i giocatori e il presidente. Così non si può andare avanti"

15/04/2008 16:03

A distanza di quarantotto ore e, soprattutto, dopo una settimana a dir poco difficile, Piero Braglia torna ad analizzare la gara di Taranto. E dice la sua sul clima che regna intorno e dentro alla squadra, senza nascondersi dietro un dito: "C'è bisogno di un punto di incontro tra i giocatori e il presidente. Per forza. Così non si può andare avanti: capisco la buona fede del presidente, ma capisco anche le esigenze dei giocatori. E' ora il momento di trovare una soluzione, perché qualcosa non va e ci si deve chiedere assolutamente il perché. Io ho fiducia che il presidente riesca a mettere le cose a posto".

L'analisi della partita di Taranto è secca: "E' successo quello che era successo in un'altra gara guarda caso persa anch'essa per due a zero. Non sono contento di come abbiamo attaccato gli spazi anche se qualcosa di buono abbiamo fatto e il gol del vantaggio mi pare frutto del caso. Le novità nei nomi in campo? Castiglia aveva fatto bene durante al settimana e, per me, nei primi 15' non ha sfigurato. Poi è andato un po' in bambola e perso parecchi palloni. Personalmente ero convinto che non avrebbe sentito troppo la pressione. Ho sbagliato, ma per le indicazioni che mi arrivavano dalla settimana ritenevo fosse la mossa giusta per dare qualcosa di diverso al centrocampo. Chiarini? Ha riaccusato un fastidio al ginocchio ed è per quello che è rimasto fuori. Magnani dal primo minuto dopo così lungo tempo? Ho puntato sul suo cuore e Antonio non mi ha deluso".

Telegrafico su De Simone e sulla sua espulsione:"Lui è stato un pollo, ma poi vedo Totti in tv e mi chiedo dove siamo e quanti pesi e misure esistano. Mimmo, secondo me, domenica ha fatto la sua migliore gara da quando è a Lucca e se gioca a quei livelli ci può dare una mano. Peccato davvero per questa sciocchezza". Per oggi basta così, mister Braglia si avvia negli spogliatoi per incontrare la squadra alla ripresa della preparazione. Si ferma un attimo, si gira indietro, verso i cronisti, e dice: "Ah, tenete conto che venderemo cara la pelle. A prescindere da tutto e di questo statene pure certi". Fuori piove, c'è bisogno di un po' di sereno per riprendere a sognare.

Fabrizio Vincenti