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Braglia: "Lucchese nei play-off? E' ancora lunga la strada da percorrere. Ci attendono gare ostiche"
22/04/2008 18:08
A chi sostiene che la Lucchese, dopo la vittoriosa gara
contro il Lanciano, è ormai dentro i play-off, Piero Braglia risponde
alla sua maniera: "Non siamo per niente dentro. Per noi è vitale fare
bene le prossime due gare, altrimenti tutto quanto è stato fatto non
sarebbe sufficiente. E sarà bene tenere presente che nessuno regala
nulla: ci attendono due gare che potrebbero essere molto ostiche.
Certo, guardando le partite delle altre pretendenti, verrebbe da
pensare che potrebbero bastare quattro punti, poi, però, se escono i
risultati pieni per le altre noi finiremmo al palo. Ecco perché abbiamo
l'obbligo di provare a fare il massimo, per mettersi al riparo da ogni
sorpresa".
Eppure, con gli scontri diretti che ci sono sarà difficile
che facciano tutti sei punti. Il tecnico maremmano non ci sente da
quell'orecchio: "Ovvio che per il Pescara vincere a Salerno non sarà
una passeggiata e lo stesso dicasi per il Crotone a Gallipoli. Da
stasera poi, dopo la sentenza sui deferimenti, potrebbe esserci anche
il Lanciano inguaiato, che all'ultima giornata se la vedrà proprio
contro il Pescara. Quanto detto, però, vale anche per la Lucchese:
vediamo di non dare per scontato nulla e prepariamoci a due gare
sicuramente difficili".
Domenica prossima nella Lucchese mancherà Beppe Giglio, che il
giudice sportivo ha appiedato per un turno: "Guariniello al posto di
Giglio? Vedremo, è davvero presto per dirlo. Siamo solo ad inizio
settimana e dovrò valutare tante cose. Guariniello ha caratteristiche
diverse da Giglio, non lo scordiamo, e una cosa è impiegarlo per uno
spezzone di gara un'altra per novanta minuti".
Contro il Lanciano, dal cilindro di mister Braglia è uscito Cangi,
preferito a Scalise, un titolare (quasi) inamovibile. Ma con il trainer
rossonero parlare di titolari inamovibili è come sbattere in un muro:
"Ormai dovreste conoscermi: con me gioca chi ritengo sia funzionale
agli obiettivi che ci siamo dati. E per me Cangi domenica, che mi
poteva garantire una presenza più forte in area di rigore dove a volte
siamo un po' carenti, era da preferire a Scalise, nonostante
quest'ultimo avesse fatto bene in passato. Si è trattato di una
semplice scelta tecnica: Cangi lo avevo visto bene in settimana e l'ho
visto molto bene anche in campo. L'ho già detto molte volte: non è un
problema di uomini. Io devo fare gli interessi della società e i miei,
visto che sono pagato per decidere chi schierare. In questo senso ho
l'obbligo di mettere in campo chi ritengo più in forma in quel momento".
A proposito di forma, domenica è tornato Bertolini e si è vista
subito la diversa capacità offensiva della squadra: "Il calcio non lo
invento io: Bertolini salta l'uomo molto spesso e quando si salta
l'uomo si creano le condizioni per fare gol e vincere le partite. Anche
contro il Lanciano si è visto quanto può essere importante il suo
contributo se è in giornata".
Fabrizio Vincenti