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Braglia alla stampa: "Non mi piacciono certi atteggiamenti intorno alla squadra"
25/09/2007 16:03
Qualche tuono e fulmine sul Porta Elisa oggi pomeriggio.
Piero Braglia, si sa, non le manda a dire e, nell' incontro del martedì
con la stampa, si leva subito qualche sassolino dalle scarpe: "Non mi
piace un certo atteggiamento intorno alla squadra. Leggo e ascolto
alcuni commenti improntati ad una critica che mi pare per niente
costruttiva, spesso eccessiva e che sui sfocia talvolta in commenti
gratuiti sulle prestazioni dei singoli giocatori. Credo che il rispetto
delle persone e della loro professionalità sia fondamentale.
Naturalmente non parlo di tutti voi, ma a volte, sia sulla carta
stampata che alla radio, mi pare che taluni abbiano davvero calcato la
mano. Anche considerando il fatto che siamo a tre punti dalla prima,
che si è recuperato una partita difficile e sia pur riconoscendo che
molte cose non quadrano ancora. In altre piazze mi sono trovato a
vedere scrivere di prestazioni di "carattere" dopo che avevamo più o
meno "rubato" un pari. Ai giornalisti non chiederò mai nulla, di questo
state certi, ma invito tutti a riflettere sul fatto che se si vuole
costruire qualcosa di importante intorno a questa squadra c'è bisogno
del contribuito di tutti. E non solo per distruggere o irridere. Quello
che ho detto quando sono arrivato qui lo ribadisco oggi: con la stampa
non ho canali preferenziali, ma non vorrei che ci fosse chi non è
obiettivo e porta dentro di sé rancori o antipatie personali per questo
o per quell'altro. Credo sia nell'interesse di tutti creare un clima
positivo intorno alla squadra, non saremo il Real Madrid ma stiamo
provando a fare qualcosa di davvero grande in questa stagione.
Cerchiamo tutti, ripeto tutti, di compattare l'ambiente. C'è bisogno
che ognuno faccia la sua parte".
Dopo aver sputato il rospo che aveva di traverso il mister rossonero
si sofferma sul match con la Salernitana, per la quale spende parole di
grande attenzione e rispetto: "A mio avviso è la migliore squadra ed è
la favorita per la vittoria finale. Ha il miglior organico, un
grandissimo pubblico e alcuni giocatori davvero di ottimo livello come
Di Napoli, che possono fare la differenza in ogni momento. Agostinelli?
Non ho avuto scontri diretti con lui da allenatore; posso dire che è
molto più signore di me e che ha allenato molto più di me in categorie
superiori". Sulla gara che dovrà fare la Lucchese, però, Braglia è
perentorio: " Complimenti a parte, noi vogliamo vincere e state
tranquilli che faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per
riuscirci. Sarà una gara importante anche perché potremo avere risposte
sulle nostre potenzialità e sulla nostra personalità. In questo momento
è questo aspetto che mi lascia un po' più perplesso e che ci fa
faticare maggiormente in trasferta. Fisicamente, invece, mi pare che
stiamo crescendo, altrimenti non avremmo retto così bene domenica a San
Giovanni, prima in dieci, poi addirittura in nove contro undici. So che
non siamo inferiori a nessuno: ieri sera ho visto Perugia- Arezzo, sono
due belle realtà ma che non hanno nulla in più di noi. Ecco perchè è
importante crescere nella personalità e nella convinzione dei nostri
mezzi".
A proposito di personalità, a centrocampo latita De Simone e si
vede che la manovra ne risente. Braglia non si nasconde dietro un dito:
" De Simone gioca anche domenica. E' l'unico modo per farlo entrare in
condizione, ha fatto una preparazione non regolare e poi, oltretutto, è
anche un tipo di giocatore che impiega tempo a prendere il via. Ma lui,
con Briano accanto, è una garanzia; insieme possono fare molto bene".
A chi chiede di tracciare un bilancio di queste prime
cinque giornate l'allenatore maremmano risponde con franchezza: " Salvo i punti
fatti e i due secondi tempi con Crotone e Martina. Sappiamo bene che
c'è da migliorare. Lo sanno anche i tifosi, ma hanno capito che ce la
stiamo mettendo tutta e gli applausi a fine gara domenica scorsa e quel
coro "vi vogliamo così" a noi ci fa un grande piacere. Credo che sia
incominci a capire che questo è un gruppo fatto di gente che non molla".
Fabrizio Vincenti