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Stefano Bono ci crede: 'Obiettivo play-off'
21/09/2007 08:20
Stefano Bono è un ragazzo tranquillo, originario di Brescia, che
ama, quando non gioca o si allena, starsene a casa o con gli amici, ad
ascoltare buona musica o, magari, a leggere un libro. Nonostante abbia
solo 28 anni, ha alle spalle una lunga carriera tra i professionisti
iniziata dieci anni fa o giù di lì. Lui, quella partita d’esordio, se
la ricorda ancora: ‘Avevo 17 anni – racconta – Era un Padova-Brescia in
serie B. Il mio allenatore era Reia. Fu una bella emozione, era la
prima partita ufficiale, arrivavo dalla Primavera del Brescia. Fu una
sconfitta, ma che soddisfazione’.
E il primo gol?
‘Ad Ascoli, in un Ascoli-Marsala campionato di C1. Un rimpallo in area,
io che stoppo e poi scaravento la palla in rete. Altra bellissima
emozione’.
Ora sei venuto a Lucca. Come ti trovi?
‘Bene, sia con la società sia con il mister. Di Braglia, del resto, me
ne avevano parlato gli amici che lo avevano avuto come tecnico. Io lo
avevo visto solo da avversario. Persona con grande carisma, mi
dicevano, che carica molto, tutte cose positive che ho riscontrato
personalmente’.
Hai iniziato bene, poi sei un po’ calato rientrando tra i ranghi.
‘Vero. Star fuori non è piacevole, però il mister chiede questo e io
devo avere pazienza e aspettare il mio turno. Siamo un gruppo che va
formandosi e che vuole fare bene. Non ci sono prime donne’.
Quali sono i tuoi passatempi preferiti?
‘A parte il calcio, la musica e la lettura. Poi amo stare con i miei e
con gli amici. Alla Lucchese ho legato con tutti, del resto siamo quasi
tutti nuovi. Quest’estate sono stato in vacanza in Tunisia, in un
villaggio Valtur. Mi piace il mare. Gioco anche a tennis’.
Hai avuto occasione di visitare Lucca?
‘Per il poco che ho visto è una bella città dove si vive bene. Spero di conoscerla meglio con il passare del tempo’.
Tu credi nell’obiettivo play-off?
‘Certo, perché anche durante la settimana c’è voglia, in tutti noi, di
raggiungere questo obiettivo e migliorarsi il più presto possibile’.
Com’è Stefano Bono in campo?
‘E’ uno che ama aggredire l’avversario, cui piace pressare e correre, ma che vuole giocare anche a calcio’.
Qual è l’allenatore, tra i tanti che hai avuto, cui devi di più? E quale quello più simpatico?
‘Sono riconoscente a tutti i tecnici che mi hanno allenato, perché
ognuno di loro mi ha dato qualcosa. Quanto a simpatia, dico Adriano
cadregari. Male, però, non mi sono trovato mai con nessuno’.
A. G.