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Zizzari: 'Meglio essere in pochi a crederci, la soddisfazione sarà più grande'
03/10/2007 11:34
Francesco Zizzari, 25 anni da La Spezia, professione bomber in
cerca di consacrazione sia pure in un campionato apparentemente meno
blasonato di quelli di A e B. Ma non certo meno difficile.
Come sta Francesco Zizzari?
'Abbastanza bene. Diciamo che la squadra sta crescendo e stiamo
migliorando, ma siamo ancora al sessanta, settanta per cento. Certi
errori li stiamo eliminando e anche domenica si è visto. Purtroppo
l'arbitraggio è stato infelice e anche se non voglio cercare
giustificazioni a una sconfitta, un bel po' di responsabilità va
individuata nei rigori non concessi, a mio avviso almeno due,
clamorosi. Tra cui il mio che, invece, mi ha fruttato l'ammonizione'.
Dopo Ancona dicesti che bisognava stare tranquilli e che i gol
sarebbero arrivati. E, infatti, ci fu la vittoria con il Martina. Sei
sempre ottimista?
'Sì, perché sono convinto che le potenzialità per battere qualunque avversario le abbiamo, bisogna solo crederci di più'.
Il mister ha detto che dovete diventare più cattivi, soprattutto voi attaccanti quando siete in area di rigore.
'Ha ragione. Direi che dovremmo avere più ignoranza se mi passi questa
parola, nel senso che dobbiamo essere più maliziosi ed evitare di
incappare in errori che possono solo costarci caro. Più ignoranza vuold
dire non solo più cattiveria, ma anche più intelligenza e furbizia'.
Domenica tocca alla Sanbenedettese.
'Non sarà una gara facile, ma noi andremo in riva all'Adriatico con
l'intenzione di giocare per vincere così da riprendere il cammino
interrotto. Noi abbiamo le potenzialità e conosciamo quello che
possiamo fare. Si tratta di tradurlo in realtà. A Sanbenedetto dovremo
lottare come con la Salernitana e partire subito aggredendoli'.
Piero Braglia parla di tante polemiche inutili. Lei come la vede?
'Il tecnico dice sempre quello che pensa e ha ragione. Io non leggo mai
i giornali, ma in questi giorni ho voluto documentarmi. Ebbene, ho
visto che non tutti sono uniti nel cercare di fare il bene della
squadra, di creare un'atmosfera giusta per noi che dobbiamo sentire
intorno calore ed affetto'.
Magari, se poi riuscirete a centrare l'obiettivo, la soddisfazione sarà ancora più forte.
'Quello senza dubbio, meglio essere in pochi a crederci piuttosto che in tanti, ma divisi'.
Alessio Grandi