Bertolini: "Siamo fragili. Rimbocchiamoci le maniche e pensiamo a fare punti"

08/10/2007 19:32

Alberto Bertolini è, da qualche domenica, uno dei giocatori rossoneri che riesce ad esprimersi con maggiore continuità. Con la Salernitana i suoi spunti hanno messo più volte alle corde la squadra granata e anche domenica scorsa alcune delle azioni più pericolose sono partite dai suoi piedi, a partire dalla occasione clamorosamente fallita da Scalise. Il momento, però, non è dei migliori: "Si, non ce ne va una bene devo dire e sicuramente la buona sorte sta girando non a nostro favore. A San Benedetto, come era già successo altrove, al primo errore un gol subito. Troppo spesso veniamo puniti da episodi".
Domanda trita e ritrita ma d'obbligo: cosa non va?
"Per me non riusciamo a trasformare la mole di lavoro che svolgiamo. Anche domenica abbiamo esercitato una padronanza territoriale sterile, senza nemmeno costruire troppe occasioni. Le poche palle gol che costruiamo poi non riusciamo a finalizzarle e il gioco, si fa per dire, è fatto. E non è colpa naturalmente di un solo reparto in questi casi. Ci proponiamo male noi e, in questo momento, nessun reparto è la nostra forza. Forse non riusciamo bene a ragionare come squadra, nonostante in campo ci sia aiuti. E in queste situazioni si diventa fragili".
La Lucchese è partita tra i favori del pronostico e con un gruppo di giocatori che parevano essere soprattutto affidabile e solido. L'inizio non pare confermare tutto ciò: ti sei già trovato in situazioni analoghe in carriera?
"No, è la prima volta. Anzi, a Crotone mi accadde proprio il contrario: partenza sprint e poi crollo nel girone di ritorno. La mia speranza è di uscire poco alla volta. Ma per il momento sarà bene stare con i piedi per terra e guardare la classifica per quello che è: la Lucchese è vicina alla zona play out. E domenica abbiamo un avversario in salute con tre ex rossoneri con il dente avvelenato".
Tre partite perse su sette sono tante: qualche rimpianto in particolare?
"Sicuramente quella con la Salernitana. E' stata paradossale, con il gioco che abbiamo prodotto e le occasioni avute anche un punto ci stava stretto. A fine gara, rendersi conto che avevamo perso due a zero ci è parso impossibile. Sono convinto che se il mio tiro terminato sulla traversa finiva dentro avremmo potuto probabilmente vincere la gara".
Cinque espulsi in sette partite: arbitri severi o voi un po' troppo disinvolti?
" Non è un caso se ne abbiamo collezionate così tante, inutile negarlo. Ognuna di esse, però, è stata particolare: non è,insomma, che stiamo raccogliendo cartellini rossi sempre per gioco violento o per proteste. Sicuramente dobbiamo mettere un freno: non si può regalare un uomo ogni gara. Va tenuto presente che se domenica scorsa il gol della Samb è venuto in parità numerica è altrettanto vero che noi abbiamo dovuto correre per parecchio tempo con un uomo in meno. A proposito, a San Benedetto mi pare che l'arbitro sia stato troppo fiscale: in serie A ne dovrebbero tirare fuori uno o più a gara per certe cose dette in campo".
Cosa salvi di questo inizio di stagione?
"La partenza delle due ultime gare. Nelle precedenti avevamo stentato parecchio nella fase iniziale dei matches. Da due settimane cerchiamo di imporci dall'inizio. Il problema ora è superare quella fase di supremazia sterile che ci sta attanagliando e anche, finalmente, avere qualche episodio che ci gira a favore. Spesso sono gli episodi che decidono. A noi, per ora, girano contro. Non è un dettaglio".

Fabrizio Vincenti