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Anche per il vecchio Castelnuovo arriva l'ultimo atto. I retroscena e i numeri del fallimento della società gialloblù
14/02/2009 10:55
E così, dopo diversi mesi di inattività sportiva e non solo,
l'Unione Sportiva Castelnuovo Garfagnana, società fondata nel 1922, è
stata dichiarata fallita dal Tribunale di Lucca, che ha accolto
l'autoistanza di fallimento presentata dal liquidatore Morselli, a sua
volta nominato dall'amministratore unico Roberto Girotti nello scorso
settembre. In molti avranno appreso la notizia con una certa sorpresa,
ritenendo la ex società di piazza Umberto I già fallita, ma si sa, la
legge agisce sempre per altre strade e con altri tempi.
E, a differenza della Libertas Lucchese, per la società garfagnina
si è trattato di una richiesta di fallimento presentata dal titolare
della stessa, che denuncia l'impossibilità di proseguire l'attività
aziendale. La fine era ormai scritta dallo scorso mese di giugno,
quando scoppiò la querelle tra Girotti e il vecchio proprietario Mauro
Marchini responsabile, secondo l'imprenditore modenese, di avere tenuto
nascosti alcuni conti in rosso al momento del passaggio di quote. La
colpa si sa, "morì fanciulla", sarà probabilmente il Tribunale a
decretare chi aveva ragione o torto, sta di fatto che il Castelnuovo
rinunciò alla Serie C2 e a proseguire in ogni modo l'attività
calcistica. Fu effimero anche il tentativo dello stesso Girotti di
proseguire con un campionato dilettantistico (un po' come è successo a
Massa), in quanto la quantità dell'esposizione debitoria era ormai
troppo elevata, per cui il gioco non valeva più la candela.
Pochi giorni fa, il 5 febbraio, il giudice fallimentare dott.
Giuntoli ha accolto l'istanza di fallimento e nominato un curatore
fallimentare, il commercialista Maurizio Gatti che, nei prossimi mesi,
in attesa dell'udienza di verifica dello stato passivo prevista per il
mese di maggio, avrà molto da lavorare per vederci chiaro nei conti
gialloblu e, poi, per iniziare a pagare quanti hanno diritto a soldi
mai avuti. I nomi e le cifre dei creditori sono ormai un "segreto di
Pulcinella" dato che in ambienti come quello calcistico le voci corrono
più delle cifre reali, per cui è facile fare un conto grossolano di
quale è stato il debito reale del Castelnuovo.
E si rimane
perplessi nel constatare che il presidente gialloblu aveva smesso di
pagare giocatori e dipendenti a partire dal mese di marzo compreso, i
contributi previdenziali da gennaio, e i fornitori da febbraio, come se
fosse palese la volontà di non proseguire l'avventura. Non è nostro
compito ma possiamo comunque rassicurare molte persone dato che presso
la Lega Calcio Professionisti di Firenze la società garfagnina vanta un
certo credito, relativo ai premi di valorizzazione e ai vari conguagli
dei contributi federali maturati, oltre che una fideiussione bancaria
di circa € 200.000 depositata all'atto dell'iscrizione al campionato
passato. Si tratta pertanto di circa € 400.000 (così pare...) che
serviranno al curatore fallimentare per coprire almeno una parte dei
debiti, in particolare quelli dei creditori privilegiati. A proposito,
a ulteriore prova dell'assoluta incuria da parte della società, sta il
fatto che a libro paga risultano esserci ancora tre dipendenti: l'ex
direttore sportivo Mauro Bertacchini, l'ex direttore generale Pietro
Curia e l'ex segretario Simone Pierotti infatti non sono mai stati
licenziati (lo farà il Tribunale d'ufficio in questi giorni) e pertanto
potranno richiedere ogni spettanza fino ad oggi compreso!
Davvero
singolare il caso di una società che, pur non avendo bisogno di
dipendenti, ne tiene in organico tre, aumentando così il debito già
elevato! Naturalmente non sappiamo a quanto ammontano esattamente ma,
al di là del segretario che era legato da un normale contratto di
lavoro, per gli altri si parla di cospicui contratti triennali.
Creditori
privilegiati saranno anche gli ex tesserati del Castelnuovo, che
dormono sonni tranquilli in quanto la fideiussione presenta in Lega è
stata depositata appositamente per coprire eventuali stipendi non
corrisposti: e pensare che qualcuno tra i presidenti delle società
dell'ex Serie C aveva chiesto di togliere le fidejssioni! Tra i nomi
figurano ancora Bruno Russo, Daniele Deoma, Matteo Superbi e Davide
Quironi che, dimessisi nel novembre del 2007, non hanno mai ricevuto
gli ultimi mesi di stipendio. Tutti e quattro hanno da tempo adito al
Collegio Arbitrale che, ovviamente, ha già espresso parere favorevole;
tra i lodi dello stesso Collegio passati in giudicato ci sono poi una
vecchia vertenza di tale Stefano Sichi, vice - allenatore ai tempi di
Tazzioli, e addirittura una vertenza di Manuele Del Nero, pare per
spese mediche non pagate quattro anni fa! Per queste vertenze si tratta
comunque di cifre alquanto modeste, dato che tutte insieme sfiorano i
15.000 €.
I tesserati della passata stagione della Serie C2, che
sotto elencheremo, avanzano nella maggioranza dei casi, quattro
mensilità in quanto fino a febbraio compreso la società era comunque
rimasta in pari. L'unico a dormire sonni tranquilli è l'ex mister
Massimo Barbuti che, assunto a metà novembre e licenziato a maggio, si
è visto saldare ogni spettanza al momento della risoluzione del
contratto in quanto, in caso contrario, non avrebbe mai firmato le
dimissioni.
Figurano nell'elenco dei creditori tutti gli altri
tesserati a partire dai quattro calciatori ceduti nel mese di gennaio
(Valerio Fommei, Dario Vignola, Giuseppe Negro e Emiliano Giovannetti),
ai quali manca soltanto l'ultimo mese. Inutile elencare tutti i nomi,
possiamo soltanto dire che i più "sfortunati" sono stati gli ultimi
arrivati in casa gialloblu: parliamo di calciatori arrivati col mercato
di gennaio, giusto un mese prima che le esauste casse della società si
prosciugassero completamente!
Probabilmente il presidente Girotti
non era rimasto molto soddisfatto dagli acquisti fatti dai propri
dirigenti sotto la propria gestione: basta pensare all'oggetto
misterioso Anthony Fabri, un francese con trascorsi in Olanda ma di
fatto fermo da quasi un anno, che arrivò in Garfagnana nel mese di
dicembre con tanto di fidanzata al seguito, si stabilì in un paesino
vicino e, in sette mesi di permanenza, ha visto poche volte il campo ma
meno ancora i soldi: molti a Castelnuovo si ricordano della furibonda
lite tra la famiglia del transalpino e i dirigenti gialloblu al momento
del commiato. Come non ricordare l'haitiano Azor, arrivato dalla
Sampdoria, ed impiegato pochissime volte, ad eccezione del torneo di
Viareggio dove segnò pure; oppure l'ex genoano Siligato, grande
promessa ma mai ambientatosi in gialloblu; andarono meglio invece il
camerunense Enow e l'ex Brescia Orlandi, autore di un gol decisivo per
la salvezza. Un buon lavoro invece era stato fatto per alcuni giovani
approdati in Garfagnana: Keita e Toto, i due francesini, davano buone
prospettive e l'attaccante Di Salvatore ha dimostrato di avere le
qualità.
Tra i creditori ci sono poi i tecnici, dal vice Luciano
Ceccarelli al preparatore dei portieri Galardi, dal preparatore
atletico Samuele Fiori al massaggiatore Maurizio Marchi, per non
parlare dello staff dei collaboratori, che quasi certamente non
vedranno un euro dato che percepivano soltanto un semplice rimborso
spese. Per ricapitolare si tratta di circa 250.000 € di stipendi e
rimborsi non corrisposti ma la cifra si abbasserà notevolmente in
quanto i rimborsi spese non potranno essere presumibilmente documentati.
Tra
i creditori maggiori figura come è logico aspettarsi, lo Stato e i suoi
enti: primi tra tutti l'Enpals, l'istituto previdenziale dei
calciatori, al quale non sono stati versati i contributi pensionistici
relativi ai mesi da gennaio a giugno 2008, inoltre esisteva ancora un
piano di rateizzazione per un debito passato che peraltro costò due
punti di penalizzazione ai gialloblu: in totale il debito Enpals si
aggira sui 180.000 €. Ecco poi l'Inail che presenta cartelle non pagate
per circa 100.000 €; quindi Irpef per 30.000 €, Iva relativa anche ad
annate passate per un totale di 70.000 €, l'Irap per 20.000 €. Si
arriva così a 400.000 € che sommati agli stipendi di giocatori e
dirigenti arrivano a circa 750.000 €.
Capitolo a parte meritano
le varie utenze: è risaputo che il Castelnuovo aveva in carico luce,
gas e acqua per lo stadio "Nardini", il campo "Comunale Vecchio", la
sede di Piazza Umberto, la sede del settore giovanile e la taverna dove
vivevano alcuni calciatori e dove mangiava la squadra in occasione di
allenamenti e partite. Naturalmente queste utenze sono state
disattivate dopo alcuni mesi di morosità, cosa che aveva portato come
tutti si ricorderanno, ad uno stato di abbandono totale dei vari
impianti. Così i vari enti presenteranno i conti: tra Enel, Toscana
Energia, Gaia e Telecom si parla di 30.000 €. In questo caso i soldi
sono il male minore dato che pesano ancora i gravi disagi pratici ma
anche di immagini dello scorso agosto quando intere squadre di bambini
del settore giovanile, amatoriali e di altre categorie che usufruivano
degli impianti, erano costrette ad emigrare altrove per cambiarsi o
fare la doccia.
Tra i debiti più discussi ci saranno probabilmente
quelli bancari, già ricoperti dal vecchio proprietario Marchini ma che
lo stesso ha richiesto, di regresso, alla nuova società guidata da
Roberto Girotti: si tratta di quasi 80.000 € ma pare che sia stata
richiesta la restituzione anche della famosa fideiussione di 208.000 €
presente in Lega.
Variegato e interessante è l'elenco dei vari
creditori e fornitori che in gran parte sono locali: in questo caso il
danno di immagine per la società gialloblu è stato davvero pesante, e
ancora oggi c'è molta diffidenza per la nuova società del Real
Castelnuovo, anche se è estranea a quanto successo nel passato. Questo
l'elenco, almeno per quanto possiamo saperne: Fidelity Tours (cioè
l'agenzia di trasporti che forniva i pullman alla squadra), il
Consorzio Agrario (concimi per il campo sportivo), la ditta Gai (sabbia
per il terreno da gioco), la Sixtus (ha fornito medicinali), Localport
(la società che forniva il sistema di biglietteria automatizzata), il
Bowling Open Up (dove la squadra cenava), Studio Borelli (consulente
del lavoro, buste paga), albergo The Marquee (dove alloggiavano alcuni
calciatori), albergo Ariosto (pranzi e pernottamenti calciatori),
ristorante Aquila d'Oro (pranzi e camere per calciatori), albergo "Ai
Canipai" (dove alloggiavano diversi calciatori e ospitava i ritiri
della prima squadra), agriturismo Venturo (camere per alcuni
calciatori), lo studio medico Dolfi dove i calciatori effettuavano le
visite mediche, l'USL per analisi, esami vari nel corso degli anni
passati, la Tipografia Pecchi che stampava le pubblicazioni per la
società, Edilcasa (un'azienda edile), Smai software (assistenza
informatica), Ristori Sport (per la fornitura di abbigliamento
sportivo), la Mass (fornitore ufficiale dell'abbigliamento per l'ultima
stagione), la Fonte Acqua Azzurrina, l'avvocato Vittorio Rigo (per
servizi e cause, come il ricorso contro le penalizzazioni), la Devis
(una vecchia causa relativa all'abbigliamento sportivo), Europomice
(fornitore di sabbia per terreno da gioco), Vodafone (servizi di
telefonia), Amos Papi (una ferramenta), Biggeri (elettricista),
Pierantoni (ingrosso di frutta e verdura), Tessieri (ferramenta),
Serival (serigrafia), Progetto Unipersonale (la società che faceva capo
alla Conad)... per un totale attorno ai 200.000 €.
Terminando
quello che, dobbiamo sottolinearlo, è un "conto della serva" si arriva
a circa 1.200.000 €, una cifra davvero elevata se si considera che una
stagione calcistica per la società gialloblu in Serie C2 arrivava a
malapena a 1.000.000 di euro.
Adesso il curatore dottor Gatti ha già
intrapreso il proprio lavoro e presto ci saranno le varie richieste di
ammissione al passivo: a maggio poi ne sapremo di più, dopo l'udienza
di verifica del passivo.
Gazzetta Lucchese