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Bellucci-Giannini: due amici allo specchio

27/10/2007 13:21

Francesco Ciccio Bellucci e Giuseppe Giannini, una coppia inusuale, che, apparentemente, non ha niente da dividere. Eppure il Principe, per anni alfiere della Nazionale di Azeglio Vicini e della Roma, ha giocato una stagione intera con la roccia rossonera conquistando anche la promozione in serie A. I due ex compagni di squadra non si vedono da una vita e domani sarà l'occasione per salutarsi. Ecco che cosa hanno risposto alle domande di Gazzetta Lucchese.

Avete giocato insieme nel 1998/99 in serie B nel Lecce: cosa ricordate di quella stagione con Nedo Sonetti allenatore?

BELLUCCI: 'Vincemmo il campionato e andammo in serie A. Sono tutti ricordi bellissimi. Fu un'annata favolosa. Poi, quando giochi con campioni come Beppe, tutto risulta più facile. Anche se ora non ti senti tanto per via che le strade, in questo mestiere, si dividono spesso, con lui ebbi un rapporto bello. Era un campione sia fuori che dentro il campo, un campione sia come uomo sia come giocatore. Ha una bellissima famiglia, una famiglia umile, ma allo stesso tempo di classe, come lui del resto. Non vedo l'ora di rivederlo domani per abbracciarlo con affetto. Beppe è un appassionato cacciatore e a Lecce andavamo a caccia insieme il giovedì mattina alla Calimera, tanto per staccare la spina un paio d'ore. Era e penso sia ancora un ragazzo molto timido, se si pensa che era chiamato il Principe la cosa colpisce ancora di più. In realtà è sempre stato uno di noi. Chi non ne conosceva la carriera poteva dire che era un ragazzo umilissimo'.

GIANNINI: 'Ricordo che eravamo una squadra affiatata, fatta di ragazzi per bene. Fu una bella esperienza, quando riesci a ottenere dei risultati ancora più esaltante e bella da ricordare. La sera, ogni giovedì, andavamo a cena tutti insieme, noi giocatori, in un ristorante dove ci trovavamo e mnagiavamo. Scherzavamo spesso, era un bel gruppo. Ricordo Palmieri, Bellucci, Stellone, Margiotta. Io e Lorieri eravamo un po' i giocatori 'esperti', per non dire vecchi'.


Qual è il più grande personaggio incontrato sul campo durante la tua carriera?

BELLUCCI: 'Carletto Mazzone, che oltre ad essere un personaggio, è anche un uomo che ti insegna e credo che per un giovane sia l'allenatore ideale perché riesce a tirarti fuori tutto quello che puoi dare. L'ho paragonato, neanche a farlo apposta, a Braglia, perché anche Braglia lo ha ha avuto come allenatore e lo stima moltissimo. E io sinceramente penso che, per il modo di fare che ha, Braglia si avvicini molto a Mazzone'.

GIANNINI: 'Liedholm e Mazzone, due personaggi emblematici del calcio italiano, che hanno dato e daranno ancora tanto, almeno lo spero. Mazzone significa la realtà, la correttezza, la spontaneità, la romanità, tutto questo oltre alla saggezza e all'esperienza di grande uomo di campo. Liedholm è la psicologia, l'intelligenza e il saper stare in campo e dare alla squadra i giusti input che richiedeva'.

Perchè sei rimasto nel mondo del calcio?

BELLUCCI: 'Sono rimasto qua perché volevo vedere che cosa potevo fare dopo aver smesso come calciatore e anche perché è un mondo che conosco benissimo perché ci vivo da vent'anni. Sono restato anche per il presidente che mi ha dato molto e vorrei vincere un campionato per farlo stare tranquillo dopo due anni di sofferenza. Poi perché volevo stare vicino a persone come Magli e Giusti'.

GIANNINI: 'Sono rimasto nel mondo del calcio perché altre cose non so fare o perlomeno faccio fatica a farle. E' l'unico campo in cui posso muovermi con naturalezza'.

Qual è stata la più grande soddisfazione calcistica della vita?

BELLUCCI: 'Più di una: l'esordio in serie A a quasi 18 anni in un Napoli-Bari del 1991-92, dove io dovetti marcare Zola. Vinsero loro con un autogol di Giampaolo. I campioni li ho incontrati tutti: da Van Basten a Gullit a Batistuta, Cerezo, Mancini, Vialli. Ci sono sensazioni che porto dentro di me e che appartengono alla mia vita. A casa ho le maglie di tutti loro e vanno ad aggiungersi ai ricordi. Un altro ricordo splendido fu quando andammo in Coppa Uefa con il Cagliari e perdemmo in semifinale con l'Iinter di Jonk e Bergkamp: vincemmo in casa 3 a 2 e perdemmo a Milano 2 a 0'.

GIANNINI: 'Non ne ho avute tantissime di grandi, abbiamo vinto il campionato a Lecce dove fu un'annata importante. Infatti dopo essere retrocessi siamo risaliti subito. Ricordo le tre Coppe Italia vinte con la Roma. A livello giovanile, invece, ho vinto tutto. Forse l'unica cosa che non ho digerito è che a livello giovanile ho vinto tutto mentre a livello professionistico ho vinto poco'.

Qual è il tuo più grande rimpianto?

BELLUCCI: 'Rimpianti purtroppo ce ne sono diversi, perché magari ho fatto scelte che se avessi aspettato un po' di tempo avrei potuto evitare e sarei potuto essere da un'altra parte. Ho fatto scelte affrettate tipo quella di quando, da Lecce, in serie A, andai via per recarmi a Treviso in serie B. Questo perché mi ero impuntato e volevo andarmene. Fu uno sbaglio'.

GIANNINI: 'Lo ripeto. Avendo vinto tanto e tutto a livello giovanile, poi, a livello professionistico, ho fatto fatica per ottenere qualcosa di importante, ma è la vita e la mia carriera che sono state sempre così, così come da allenatore, dove dopo le esperienze di Foggia, San Benedetto del Tronto e Lecce ho avuto questa opportunità che voglio giocarmi fino in fondo'.

Che cosa manca alla Lucchese/Massese per quanto visto sino ad ora?

BELLUCCI: 'Un po' più di buona sorte e sicuramente la convinzione in noi stessi che siamo forti'.

GIANNINI: 'Non lo so, forse un pizzico, in alcuni momenti della gara, di esperienza in più. Essere smaliziati al momento giusto intendo. Questa è una squadra talmente giovane che è portta a fare grandissime cose, ma anche a rischiare, come a Perugia e Ancona, dove abbiamo perso tre punti per delle ingenuità'.

Potendo levare qualcosa all'avversario di domenica prossima cosa o
chi toglieresti?

BELLUCCI: 'Giannini'.

GIANNINI: 'L'allenatore, perché credo sia un tecnico forte e preparato che ha dato un'impronta alla squadra e le ha dato grande esperienza. L'anno passato ho seguito il suo Pisa anche nei play-off e fece benissimo. E' un tecnico che ha carisma oltre ad avere giocatori di livello importante'.

Domenica come finirà?

BELLUCCI: 'Sono convinto che faremo una grande gara e anche un bel risultato. Ma il calcio è strano e prima bisogna vincere e poi parlare'.

GIANNINI: 'Non mi piace fare calcoli, anche da giocatore volevo giocarmela sempre, fino in fondo. Vedremo cosa succederà'.


Vuoi dire qualcosa a Giannini/Bellucci?


BELLUCCI: 'Gli faccio un grosso in bocca al lupo per la sua carriera da allenatore e speriamo che non da domani, ma dalla prossima domenica, ottenga tutti i risultati che vuole'.

GIANNINI: 'Lo saluterò molto volentieri domani in campo'.

 

Gazzetta Lucchese

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