Amarezza a parte, un punto che dice molte cose

03/11/2007 08:47

E' un altro boccone amaro. C'è poco da fare, si potrà consolarci con l'immagine di una gara tutta muscoli e volontà, ma trovarsi in vantaggio per due a zero a un soffio di minuti dalla fine del primo tempo - e con un avversario un po' alle corde - e alla resa dei conti dover portare via un solo punto non fa certo piacere. Ma questo è il calcio e in molti, sul due a uno per i rossoneri, hanno temuto un epilogo simile. Non c'è, comunque, troppo da rammaricarsi: la squadra, dopo il pesante restyling operato da Braglia, ha dato importanti segnali di reattività. E' in una versione più operaia questa Lucchese, rispetto a quella vista sino a domenica scorsa, con un centrocampo e un attacco dove non difettano gli sciabolatori, ma ha un suo spessore e, come ha detto Braglia, è riuscita a fornire risposte importanti in un clima difficile per tanti motivi. Chi era in Lucania non può non aver visto, al pari forse di chi ha seguito la gara in televisione, la carica agonistica e la voglia di vincere, di lottare, di giocarsela sino in fondo, in mezzo al fango, che ha animato i rossoneri. L'esultanza ai gol intensa, corale, quasi urlata al cielo, descrive più di ogni parola la voglia e la rabbia che c'è in questi ragazzi. A nostro avviso, dopo tanti cambi, converrebbe insistere su questi giocatori per l'undici titolare. C'è un altro aspetto da guardare con un pizzico di attenzione: stavolta la Lucchese non è stata condannata da episodi. Alle prime due palle gol ha fatto due reti, il Potenza per fare due gol ha dovuto rendersi pericoloso almeno cinque volte. Ognuno tragga le conclusioni che vuole. A noi piace sperare che il vento sia girato. Ora, però, sta alla Lucchese cogliere questi segnali e non dilapidarli come è successo contro i potentini. Le note liete da Potenza non finiscono qui. E' sufficiente dare una occhiata alla classifica per comprendere che l'invito che facemmo la scorsa settimana ad avere pazienza e a remare nella solita direzione - perché i giochi sono tutti da fare - è più che mai valido. La Lucchese è a tre punti dalla zona play off, nonostante un avvio di stagione tutto fuorché autorevole e, meno che mai, trionfale. Tre punti che potrebbero essere recuperati facilmente. O molto difficilmente. Dipenderà un po' da tutti; che ognuno faccia la sua parte.

Qualcuno si attenderà due parole sulla querelle tifosi-Braglia: per noi semplicemente non esiste. E' buona regola non dare troppa importanza alle cose a caldo. E a caldo erano sia la reazione dei tifosi, alla ennesima delusione , perché di questo si tratta vista come si era messa la partita; sia le dichiarazioni di Piero Braglia che, di sicuro, non ce l'ha con chi ha sostenuto e sostiene questa squadra sorbendosi 1600 chilometri. Probabilmente - e dal suo punto di vista come dargli torto? - ha ritenuto immeritate certe espressioni visto l'impegno e il carattere che i suoi hanno dimostrato a Potenza. Insomma, "fischiateci pure, ma se ce lo meritiamo, non si se dà l'anima" è il Braglia pensiero. Tutto qui. E per questo dovremmo iniziare a divederci tra chi sostiene che Lucca non merita certi comportamenti e chi pensa che a Lucca non si otterrà mai niente di buono contribuendo a remare verso il nulla? O ancora scimmiottare certe polemiche inconcludenti, tanto in voga nel mondo del calcio? Di problemi ci pare ce ne siano già abbastanza, di fazioni e di rancori pure. Lasciamo perdere le reazioni a caldo e pensiamo a recuperare terreno e morale. Punto.

Fabrizio Vincenti