La Lucchese invita tutta una scuola allo stadio. Rossoneri stamani alla media Buonarroti di Ponte a Moriano

07/11/2007 13:01

Ore nove, lezione di Lucchese. Stamani, è stata la scuola media Buonarroti di Ponte a Moriano ad ospitare giocatori e dirigenti rossoneri nell'ambito del progetto " Le regole del gioco " che la Lucchese Calcio sta portando avanti in collaborazione con La Nazione e Noi tv. Erano sei le classi che nell'aula magna hanno accolto Mauro Briano, Antonio Magnani, Michele Armenise e, in rappresentanza della società, Giovanni Torre e Enrico Luchi.

E' stato proprio quest ultimo a rompere il ghiaccio in un'aula inizialmente molto silenziosa e un po' impacciata: "Molti di voi fanno calcio, moltissimi lo seguono, ma purtroppo pochi vengono alla stadio a seguire da vicino e tifare i rossoneri. Ci stiamo muovendo per far sì che l'entusiasmo intorno alla Lucchese cresca sempre più e voi siete i primi destinatari di questa campagna. Anzi, vorremmo che tramite voi anche i vostri genitori, che magari in passato seguivano la squadra, si riavvicinassero allo stadio. Contiamo su di voi. Dateci una mano. Da parte nostra daremo un segnale forte: nella prossima gara casalinga con il Taranto: ci saranno circa 1500 biglietti gratuiti (probabilmente di gradinata ndr) a disposizione vostra e dei vostri familiari e insegnanti. Quella domenica vorremmo vedere lo stadio pieno, colorato e rumoroso anche grazie al vostro contributo ".

Gli animi si scaldano alla notizia e pensare che, pochi istanti prima, alla rituale domanda su quanti seguono la Lucchese solo una decina di mani si erano alzate con convinzione. Luchi fa un'altra promessa ai ragazzi: "Briano verrà a tirare, afine gara, la sua maglia nel vostro settore, ma voi dovete fare un grande tifo per i nostri colori". Iniziano le domande e, come al solito, i primi sono i più "coraggiosi". Tra le prime domande arriva quella della difficoltà di conciliare la scuola e il calcio (in questo istituto ci sono tra ragazzini che giocano nell'Empoli con evidenti sacrifici personali e familiari ndr). Ci pensa Torre a rispondere senza possibilità di equivoci: "Qui con noi abbiamo Mauro Briano che viene dalle giovanili di una grande squadra come il Torino, da sempre un modello per far crescere ragazzi ed educarli al calcio senza, però, far perdere loro di vista l'importanza primaria della scuola. Dovete assolutamente farcela anche voi. Guai a pensare di lasciare la scuola o anche solo di trascurarla".

Fioccano le domande di carattere calcistico, meno quelle personali, ma ormai l'imbarazzo è superato e i bambini non si risparmiano. Manca semmai un microfono e l'acustica ne risente: i giocatori devono parlare, non senza qualche imbarazzo, alzandosi in piedi e facendo ricorso a tutta la voce di cui dispongono; quasi fossero alunni che devono rispondere alle domande dei professori. La scena è divertente e, forse, nuova per chi è abituato ai microfoni e a interlocutori sicuramente diversi. Le risposte non sono quasi mai scontate però (vedi servizio a parte) e consentono anche di cogliere aspetti e inclinazioni delle personalità dei giocatori presenti. Si va avanti per oltre un'ora con domande a raffica poi, il dovere richiama i ragazzi nelle classi e i giocatori e dirigenti ai loro impegni. Ma non prima della classica foto di gruppo e, soprattutto, del rituale degli autografi che coinvolge tutti ma con Antonio Magnani letteralmente "sequestrato" dai bambini. E' una già una bandiera anche per loro.

Fabrizio Vincenti