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Braglia: "Cipolla? Ci parlo di persona, non devo leggere i giornali. Io e lui sappiamo come stanno le cose. Pensiamo al Perugia"

09/11/2007 16:49

Piero Braglia fa bene a puntare l'attenzione sulla bella gara nel posticipo di lunedì sera e sul delicato impegno che attende i rossoneri in quel di Perugia. Ma le dichiarazioni che Giovanni Cipolla ha rilasciato a "La voce nuova di Perugina" e riprese da "il Corriere di Lucca" sono di quelle che lasciano il segno e creano elettricità. Il fantasista campano, in sostanza, avrebbe dichiarato che il suo rapporto con l'allenatore non è dei migliori, che la società latita e che a gennaio si vede diretto, con buona probabilità, verso altri lidi. "Qui non vedo un futuro"sarebbe stata la chiosa sulla sua esperienza nella città dell'arborato cerchio. Inevitabile, perciò, che nell'incontro con i giornalisti il punto di partenza sia questo e la risposta del mister maremmano è secca: " Con Cipolla ci parlo personalmente, non h bisogno di leggere i giornali. Lui e io sappiamo come stanno le cose. Per me il discorso finisce qui, pensiamo al Perugia". Al di là del caso specifico a Braglia - e non è la prima occasione - non va giù l'equazione sta fuori chi non si impegna. E' chiaro il trainer su questo concetto e lo ripete per l'ennesima volta: "Ho 23 giocatori che si impegnano, in questo momento ce ne sono alcuni che danno più garanzie di altri. Punto e basta. In campo va gente, ognuna con i propri limiti, che da e deve dare il massimo sempre". Oggi il mister rossonero non intende fare nomi di giocatori. Con una piccola eccezione per Giampieretti, forse l'unico che ancora non ha avuto l'occasione per mettersi in mostra, complice il grave infortunio dello scorso campionato: "Sarà nel gruppo dei convocati. Per valutarlo sulla durata di una gara intera attendo la gara di coppa Italia, ormai prossima. Non mi chiedete altro sui singoli". Difficile, quindi, ipotizzare qualcosa di preciso sulla formazione, anche se ieri, nella seduta all'acquedotto, qualcosa più di qualche indicazione è uscita: "Può essere siano quelli schierati ieri; sicuramente la formazione base è quella, ma non escludo sino a un massimo di due-tre cambiamenti". A chi chiede del Perugia, Braglia risponde prima di tutto con un dato statistico: " Se sono a 22 punti vuol dire che sono stati bravi, ma tenete conto che hanno una partita in casa più di noi. Come del resto, anche altre squadre che ci precedono. Quella umbra è una formazione molto importante: basta dare una occhiata all'organico per capire chi sono; cito per tutti Califano che è da anni uno dei migliori giocatori della serie C. Cuccureddu? Non ci ho mai vinto contro, né con il Pisa, né con la Sangiovannese. Non ci posso fare nulla....". " A parte le battute - continua Braglia - contano tante componenti e comunque in campo non vanno gli allenatori". No, non vanno loro, ma siamo certi che Braglia vorrebbe levarsi questa soddisfazione che lo vede a zero punti (caso unico?) nei confronti del rivale. E poi di punti e di morale ce ne è di bisogno. Statistiche e cabala a parte. La parola magica si chiama, infatti, continuità.

Fabrizio Vincenti

 

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