Braglia: 'Non si possono fermare i campionati per colpa di trecento imbecilli. Ieri all'opera non tifosi, ma delinquenti da mettere in galera'

12/11/2007 20:35

Piero Braglia è sempre stato un bastian contrario, uno che non ha mai avuto paura di dire quello che pensa, uno che, nelle gioie come nei dolori, ci ha sempre messo la faccia. Uno dei pochi in una società dove l'ipocrisia la fa da padrona e dove l'imbecillità e la deresponsabilizzazione sono fenomeni elevati a sistema di vita. La decisione di fermare i campionati ha suscitato la sua comprensibile ironia, per non dire la sua ira: 'Per me si può stare fermi anche un anno - commenta - se servisse a qualcosa. Il problema, però, è che bisogna identificare i delinquenti e sbatterli dentro. Non si possono fermare tre campionati per colpa di trecento imbecilli. Quelli che a Roma hanno distrutto tutto non sono tifosi, sono delinquenti che vanno presi, arrestati e messi in galera. Dopodiché si butta via la chiave. Non è giusto che chi ama questo sport debba pagare per le colpe dei soliti violenti che tutti conoscono, ma che nessuno vuole mettere nelle condizioni di non nuocere'.

Gazzetta Lucchese