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Nocentini:" Calcio caos? Parlare di meno e far rispettare le leggi. Che ci sono"
14/11/2007 15:16
Gianluca Nocentini è stato tra i primi giocatori ad essere
investito della responsabilità del progetto "Le regole del gioco",
l'iniziativa che la società rossonera ha messo in campo contro la
violenza negli stadi e per riportare i ragazzi intorno ad un rettangolo
verde. I fatti dello scorso fine settimana lo hanno particolarmente
amareggiato:" Ci risiamo un'altra volta, inutile nasconderselo. Il
problema è che qui facciamo finta di non capire che il calcio è una
valvola di sfogo per gente che non vive bene. E il mondo è pieno di
persone che non vivono bene; inevitabile che il calcio, che ha una
grande risonanza sociale, finisca per attrarre certi fenomeni e da essi
ne venga duramente colpito. La soluzione? Una e una sola: far
rispettare le leggi, che ci sono. Chi sbaglia paga e va dentro. Sono
stato in Inghilterra a vedere una partita e ti assicuro che è uno
spettacolo vero e proprio. Niente polizia negli stadi, ognuno al suo
posto, tutti a fare tifo per la propria squadra liberamente. E chi
sgarra paga durissimamente".
Non ti pare ci sia anche troppo attenzione sul mondo del calcio da parte di gente che di pallone sa poco o niente?
"Pienamente d'accordo, in questi giorni vedo e sento parlare persone
che non sanno nulla e pretendono di insegnare. Tanti dibattiti, tante
trasmissioni davvero inutili. Sarebbe meglio facessero un passo
indietro in tanti".
Proviamo a parlare di calcio giocato: ormai ti sei guadagnato i galloni di titolare con Braglia.
"No, guarda con il mister non c'è nessuno che parte titolare con il
posto fisso. Credimi, basta una partita sbagliata, una forma fisica che
si deteriora per farti accomodare in panchina. Braglia lo conosco da
anni ed è una garanzia: gioca chi merita".
La squadra come la stai vedendo?
" Mi pare che ci stiamo incamminando verso quella continuità di
risultati che ci serve tantissimo. Certo, ci manca ancora qualcosa:
bisogna vincere qualche partita in più, dare vita ad altre prestazioni
importanti per prendere ancora più fiducia e migliorare in personalità
in alcune situazioni di gara; ma dei progressi mi paiono evidenti.
Anche domenica a Perugia la gara l'abbiamo fatta senz'altro più noi.
Pensiamo a migliorarci senza guardare le classifiche, almeno per ora".
Ormai avete incontrato un po' tutte le pretendenti al successo finale, chi ti ha impressionato maggiormente?
"A me pare che nessuno ci abbia messo davvero sotto; a riprova del
fatto che non siamo inferiori alle altre squadre del campionato e che,
se sapremo esprimerci come possiamo, potremo dire la nostra sino in
fondo. Nello specifico della tua domanda direi che Ancona, Crotone e
Salernitana hanno qualcosa in più di altri. Ma non trascurerei l'Arezzo
che, se si cala nella realtà della serie C, può dare fastidio a tutti".
A volte pare che siate circondati da un certo scetticismo: gli
avversari con cui la Lucchese vince, o perlomeno convince, valgono di
meno. Penso al rullo Gallipoli che dopo che la sconfitta a Lucca
sembrava improvvisamente una squadra di secondo piano, all'Arezzo
battuto con pieno merito senza che fosse messo ben in luce il valore di
quella squadra o anche a domenica scorsa dove se la Lucchese ha
strappato un punto più che meritato pare sia stato perché gli umbri, in
fin dei conti, non sono gran cosa.
"L'ho notato anche io. Credo convenga rispondere con i fatti ed è
quello che stiamo provando a fare tutti insieme. Se dovessimo
raggiungere certi risultati sarà ancora più bello..."
Fabrizio Vincenti