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Cosa ha funzionato e cosa no nella Lucchese: ecco l'opinione dei giornalisti sportivi
20/11/2007 10:30
Ai giornalisti sportivi lucchesi abbiamo chiesto cosa ha funzionato sinora
nella squadra e quali limiti si sono invece evidenziati. Un argomento
questo, che può essere letto anche come una prima risposta in vista del
mercato di gennaio. Praticamente unanime la risposta su cosa ha funzionato: Piero Braglia. Ecco cosa è emerso.
COSA HA FUNZIONATO E COSA, INVECE, NON HA FUNZIONATO SINORA NELLA LUCCHESE?
Luciano Nottoli - La Nazione:
"In un momento di difficoltà, anche societarie, ha funzionato la
presenza e guida di Piero Braglia sul campo e soprattutto nello
spogliatoio. Non è facile gestire un gruppo di giocatori esperti, dire
a questo o quello che può accomodarsi in tribuna perché in campo ci va
chi è più in forma e poi richiamarlo la domenica successiva per
giocare. Dopo qualche pausa, comincia a funzionare bene anche il
reparto difensivo. Così come a centrocampo un giocatore come Briano sa
il fatto suo, ma gli ci vuole un compagno con il passo giusto. Al di là
delle considerazioni generali per quanto riguarda la potenzialità
dell'attacco rossonero, alla squadra sono mancati i gol al momento
opportuno. In una partita capitano sì o no due o tre occasioni per fare
gol: almeno uno va messo dentro, altrimenti si pareggia o si perde per
una semplice disattenzione. L'assetto avanzato sta notevolmente
migliorando, ma serve un ariete che faccia gol.
Daniele Zichella - il Corriere di Lucca:
" La cura Braglia nel bene e nel male. Mi spiego: nella prima parte la
filosofia e i dettami dell'allenatore maremmano hanno faticato ad
essere raccolti dalla squadra. Da qualche tempo sono maggiormente
recepiti e mi pare si stia vedendo chiaramente dall'approccio e dai
risultati".
Alessia Lombardi - Il Tirreno: "Troppe
prime donne, a mio avviso, troppe chiacchiere e pochi fatti. Note
positive? La squadra non si è sfaldata alle prime gravi difficoltà. Ed
è merito soprattutto di Braglia che è riuscito a motivarli molto bene".
Lodovico Poschi Meuron - Radio Star:"
Le note dolenti sono venute dalla difesa. Punto di forza del Pisa
targato Braglia, sino ad oggi è stato il vero tallone d'Achille di
questa squadra, che ha già incassato il triplo dei gol che il Pisa
aveva subito in tutto il girone di andata. L'inattesa partenza dal
ritiro di Zattarin ha sicuramente influito, anche se la maggior parte
dei gol sono arrivati per colossali distrazioni su palla inattiva. Ci
sono poi alcuni flop eccellenti: Bellè su tutti, a causa di una serie
di infortuni, ma anche Cipolla, che non si è mai davvero integrato
anche per incomprensioni caratteriali con l'allenatore. Un altro
elemento che per adesso si è visto poco è De Simone: lo aspettiamo però
più avanti. Di buono c'è un gruppo che, nonostante qualche voce fuori
dal coro, ha dimostrato di essere compatto nei momenti difficili. Nelle
ultime partite si è vista maggiore personalità, segno che piano piano
Braglia sta costruendo una squadra vera. Peccato che ormai il distacco
dalla prima sia abissale".
Stefano Cordeschi - www.calciopress.net:
"Difficile a dirsi. Sia in positivo che in negativo. Diciamo subito che
non ha giovato l'infortunio di Magnani, le solite "chiacchiere" sulla
società, e l'ultima querelle Lucchese - Cipolla. Quello che invece sta
funzionando, e bene, è la "blindatura" posta da Faouzi, Giusti e Magli
nei confronti del mister. Mai messo in discussione, sempre libero di
fare le proprie scelte. Mi sembra un ottimo modo per far quadrare i
conti. La società ha puntato sin da subito sul tecnico maremmano, ed
intende mantenere in vita questa via intrapresa. Sul fronte tecnico
posso dire che Braglia sta optando più sul cuore che sulle gambe dei
propri giocatori. Chi ne ha di più gioca. Bella filosofia, a me piace
in maniera totale".
Luca Tronchetti - il Tirreno:
"Diciamo che, rispetto alle altre protagoniste del torneo, la fase di
rodaggio della Lucchese è stata più lunga. E, soprattutto in certe
partite, è mancata la caratteristica fondamentale delle formazioni di
Braglia: la giusta cattiveria agonistica, la mentalità vincente,
l'aggressività dal primo al novantesimo. Adesso pian piano la squadra
sta assumendo la fisionomia che piace al suo allenatore. E anche in
trasferta si registrano notevoli miglioramenti sul piano caratteriale.
Ci si attendeva di più in fase difensiva. Troppi i gol subiti su palle
inattive. L'arretramento di De Simone come centrale difensivo ha dato i
suoi frutti anche se - accanto a Morello e Nocentini - serve un altro
elemento capace di guidare con autorevolezza il reparto. Davanti bene
il tridente Bertolini-Giglio-Masini, ma l'assenza di un bomber si fa
sentire specie in un girone dove la presenza di attaccanti veri (Di
Napoli su tutti) fa la differenza, rompe gli equilibri e risolve
partite destinate a finire in parità".
Nicola Nucci - Tuttocalcio - Corriere dello Sport:"Da
tre giornate è in serie positiva e la squadra sembra registrata, più
solida ed attenta. Dall'assetto difensvo al centrocampo: Bono e
Renzetti dovrebbero essere punti fermi. A parte la sfida interna con la
Massese, tutte le gare la Lucchese ha fatto la sua parte, pur con
qualche errore vistoso. Sul piano caratteriale è una squadra che sta
venendo fuori, ad immagine e somiglianza di Braglia. Per tutti, Masini
e Bono.Deve ancora esplodere il suo potenziale offensivo. Non solo le
punte (a gennaio arriverà un'attaccante) ma anche giocatori come
Bertolini, Bellé, Bonfanti e Cipolla che hanno il gol nelle loro corde.
Delusioni? Alcuni fedelissimi di Braglia hanno reso poco, come Dei,
Bolzan e De Simone. In casa ha fatto meno punti delle squadre di testa
del campionato.
Emiliano Pellegrini - Corriere dello Sport e La Nazione:
"Credo sia stato pagato uno scotto iniziale importante a causa del
rinnovamento troppo profondo. Solo strada facendo Braglia ha trovato
l'assetto giusto riuscendo ad adeguare la squadra ad un campionato
modesto dove si gioca poco ma si corre molto. Mi pare che l'equilibrio
stia, in sostanza, arrivando".
Gino Mazzei - A tutto campo - il Corriere di Lucca:"Bisogna
vedere se la domanda si riferisce alle questioni tecnico-tattiche. In
questo senso è chiaro che la squadra ha subito troppi gol, spesso anche
in situazioni banali. Molto di essi su calci piazzati, Braglia ha
spesso ruotato i giocatori in difesa, dove manca a mio avviso un
giocatore di grande personalità e carisma. In diversi partite,
soprattutto casalinghe, la squadra ha fatto vedere buone cose nella
fase di attacco, dove però è mancata una prima punta di un certo tipo.
Aver scoperto Giglio nelle ultime gare è un fattore importante. Se
inizierà a segnare con regolarità, ecco che le cose potrebbero davvero
andare bene".
Duccio Casini - il Tirreno - Gazzetta dello Sport:"Bene
lo spirito di gruppo, bene anche il gioco espresso in alcune partite
(per esempio con la Salernitana ma anche a Perugia). Occorre più
attenzione sulle cosiddette palle inattive: non è possibile prendere
tutti quei gol su
calcio da fermo".
Alessandro Petrini - Lo Schermo (www.loschermo.it):
"La squadra sta acquisendo personalità e può contare su giocatori
affidabili. D'altro canto il gruppo non ha ancora trovato continuità di
rendimento anche se i 5 punti conquistati nelle ultime tre partite
fanno ben sperare. La difesa a tre messa in campo da Braglia ha
scricchiolato in più di un'occasione, più di quanto ci si aspettasse,
specialmente sui calci piazzati. In più si fatica ancora a trovare un
sostituto di Magnani sulla fascia. L'attacco in alcuni momenti è
sembrato fin troppo sterile ma ora Giglio sembra avere quelle
caratteristiche che l'allenatore cerca nel suo centravanti.
L'impressione comunque è che il mister stia continuando a cercare la
quadratura del cerchio con una formazione ideale che possa dargli
garanzie sotto tutti gli aspetti. A più riprese Braglia ha ripetuto che
finora non ci sono state bocciature e che tutti possono e devono
dimostrare di meritarsi il campo. Per il momento però Dei e Cipolla non
hanno davvero funzionato e l'impressione è che per loro l'esperienza in
rossonero sia vicina al capolinea. Per informazioni chiedere a Edy
Baggio e a Pasino".
Lorenzo Bertolucci - Noitv:"Secondo
me il gruppo c'è ed è questo che ha funzionato.La difesa ha subito
troppi gol per una squadra che pensa in grande. Le sconfitte, però, non
sono imputabili del tutto alla difesa; guardatae bene i k.o.: quando la
Lucchese ha perso non ha segnato nemmeno un gol.uesto, forse, si
collega alla prima risposta. La squadra non aveva ancora assunto una
propria identità".
Diego Checchi - il Corriere di Lucca:"Ha
funzionato la conduzione tecnica e cioè Piero Braglia, che si è preso
oneri e onori di una squadra costruita su sua indicazione, insieme a
Silvio Giusti. Non hanno funzionato invece le prestazioni alterne che
qualche tempo fa la squadra tirava fuori".
Giulio Del Fiorentino - Noi Tv:
"Il mercato estivo andrebbe incorniciato. Tranne l'acquisto del
centroavanti Beretta la Lucchese ha centrato tutti gli obiettivi che -
in linea con un programma e un budget prefissati - si era proposta. Si
lavorava in un clima reso difficile dai problemi economici della scorsa
stagione e da notizie di paventato fallimento che girando di bocca in
bocca avevano fatto terra bruciata intorno alla Lucchese. E invece
grazie a un certo modo di impostare i contratti e a scelte oculate
benchè a volte dispendiose, la società rossonera ha recuperato in
credibilità.Tanti direttori sportivi e procuratori doverebbero prendere
ad esempio il tipo di lavoro fatto, non ultimo anche nella scelta di
investire nella rivalutazione di Di Gennaro (che rischiava di essere un
giocatore finito) cedendo solo la metà del cartellino a una squadra
come il Gallipoli che oltre a pagare in contanti dava la possibilità al
giocatore di ritrovarsi. I frutti si raccoglieranno a Gennaio o al più
tardi a giugno: a Lucca Di Gennaro sarebbe verosimilmente rimasto sugli
stessi livelli dell'anno passato. Dal punto di vista societario non mi
è piaciuta la gestione del caso Caruezzo ma ormai è acqua passata.
Scendendo sul piano tecnico credo la la scelta di Braglia non poteva
essere più azzeccata. Uomo vero dentro e fuori dal ampo serviva un
allenatore in grado di "metterci la faccia" e si saper poi tenere il
peso di questa responsabilità. Ma anche un allenatore che sapesse fare
calcio e credo che, almeno per la serie C, di meglio non ci sia. Solo a
titolo personale sono comunque che un allenatore così potrebbe risolvere
i guai di tante squadre anche in serie A e B. Nonostante questo i
problemi ci sono stati e questo è innegabile".
Aldo Grandi - La Nazione: 'Piero
Braglia voleva un gruppo e, anche se con qualche difficioltà, il gruppo
ha avuto. Ha funzionato, soprattutto, l'aspetto caratteriale della
squadra, meno certi meccanismi tecnici che, in campo, hanno avuto
ritardi e inciampi. La difesa, ad esempio, ha iniziato malino per poi
riprendersi grazie alle prove in crescita di Nocentini, Morello, Guidi
e Azizou. Zanetti ha sbagliato sotto il profilo della grinta, ma il
giocatore c'è e va assolutamente tutelato e recuperato a patto che
capisca che qui c'è da tirare fuori il carattere. A centrocampo non ha
funzionato De Simone, ma le sue ultime due prove sono state davvero
incoraggianti. Il ragazzo c'è e si vede. Ha ampiamente meritato gli
elogi Bono, ragazzo modesto e tranquillo, a nostro avviso una
rivelazione. Ottimo anche Briano a dispetto di alcuni alti e bassi di
inizio torneo. Sulle fasce male Dei, delusione, benino Bolzan, ma bene,
soprattutto, Renzetti, cui la panchina ha fatto benissimo. In attacco
Masini ha capito cosa vuole da lui Braglia, Giglio ha dimostrato forza
di volontà e tenacia, Cipolla si è perso per strada, Zizzari andrà
ripescato quanto prima nonostante certi suoi black-out in fase
realizzativa, Bertolini non ha demeritato. In porta bene Castelli, non
male Gazzoli con qualche timida incertezza sulle palle inattive. Ma il
ragazzo non può essere minimamente messo in discussione. All'appello
manca Bonfanti, lo aspettiamo tutti; manca Magnani e la sua assenza è
dolorosa.