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Braglia: "In coppa giocherā chi ha bisogno di trovare la condizione migliore". Caustico sull'infortunio a Magnani: "Spero che il designatore arbitrale veda la cassetta dell'incontro."

28/08/2007 19:11

Piero Braglia si presenta al consueto incontro del martedì con la stampa cercando di prendere con filosofia il nuovo, grave infortunio occorso a Antonio Magnani.: "Si allenerà per il prossimo anno a questo punto, visti i tempi di recupero. E' una grave perdita inutile negarlo. Mi permetto solo di dire che il designatore arbitrale dovrebbe prendere visione della cassetta della partita per verificare se quello era un fallo da ammonizione." L'elenco degli acciaccati, peraltro, non si esaurisce al grave infortunio di Magnani, ma comprende De Simone (piccolo problema ad un piede), Guidi (distorsione alla caviglia), Morello (leggera contrattura al flessore sinistro), Zizzari (che accusa ancora qualche acciacco ma sarà a disposizione). Con queste premesse, la formazione per la partita di coppa Italia, che vedrà Castelli sicuramente in porta, è in parte già fatta, come conferma lo stesso mister rossonero: " Eviteremo di schierare giocatori che non hanno ricambi disponibili per prevenire eventuali infortuni, ma, di certo, cercherò di dare spazio a chi a giocato meno - Bonfanti e Bolzan tra gli altri - e deve trovare la forma migliore. Senza dimenticare che vogliamo vincere, perdere non fa mai piacere. Nemmeno in amichevole, figuriamoci in coppa." Il discorso scivola, inevitabilmente, sulla partita di domenica all'Adriatico di Pescara. Una partita sulla carta abbordabile per le note vicissitudini della società abruzzese; Braglia però frena: " Guai a sottovalutarli. Chi ha avuto modo di vedere la loro gara a Potenza ha potuto contare tre palle gol clamorose sbagliate di un soffio dal Pescara sul risultato di zero a uno. Quando, insomma, la gara era ancora aperta. Sono crollati solo alla distanza, probabilmente anche per la giovane età di quasi tutti i suoi giocatori." E a proposito di giovani, mister Braglia coglie l'occasione per ribadire un concetto chiave del suo modo di allenare: "Non ho figli e figliastri, né graduatorie di merito sul fatto di conoscere o meno i giocatori, né tanto meno stilate in base alla loro età. Qui gioca chi mi dà una mano e chi dimostra di aver capito cosa si chiede loro. In passato, ho tenuto fuori gente anche per diciassette gare consecutive - Calori ndr - e poi è diventato titolare inamovibile; ora è in B al Mantova. Domenica, per esempio, ha giocato Renzetti perché mi piacciono alcune sue caratteristiche e ho voluto vederlo all'opera perché lo conosco meno di Bolzan."

Il Braglia-pensiero si chiude con una chiave di lettura per comprendere meglio certe sue scelte, vivamente consigliata per il pubblico come per gli addetti ai lavori: "Cercate di non fare troppa dietrologia sulle scelte. Ne vedrete tante altre che, se viene usato un criterio di interpretazione sbagliato, potrebbero essere lette come delle bocciature o chissà cosa altro. Non è così. Credetemi." Alla prossima, ora i suoi ragazzi lo attendono nella palestra del Porta Elisa.

Fabrizio Vincenti

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