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Chi resta e chi andrà via. Entro Natale si decidono le sorti di molti giocatori. E non solo. Braglia sempre più saldo al comando
28/11/2007 07:36
Il derby di oggi pomeriggio, ritorno di Coppa Italia serie C al Porta
Elisa, vedrà scendere in campo quella che, a torto nella sostanza se
non nella forma, potrebbe essere definita la Lucchese B. E non si
tratta di sottolineare il fatto che in questa formazione giocano coloro
i quali, per un motivo o per l’altro, trovano meno spazio la domenica,
quanto che i rossoneri sono, forse, l’unica squadra che può permettersi
di avere a disposizione una rosa così ampia che, a fine torneo,
potrebbe rappresentare un grosso vantaggio. Basta dare un’occhiata agli
undici che, probabilmente, affronteranno il Viareggio per avere un’idea
dei ricambi a disposizione di Piero Braglia: Castelli in porta, difesa
a tre con Zanetti se avrà recuperato, Azizou, Benassi, a sinistra
Bolzan e a destra Dei, davanti De Simone (squalificato, salterà
domenica la sfida con il Sorrento di Rastelli e Brunner) in coppia con
un Bonfanti che potrebbe essere schierato a centrocampo in cerca di
minuti nelle gambe, in attacco Zizzari affiancato da Bellè e Cipolla.
Altro che riserve! Qui c’è un’altra squadra che non sfigurerebbe
certo in C1. A questo punto, però, sorge inevitabilmente spontanea una
domanda: come mai giocatori così blasonati non figurano, a differenza
di quanto avvenuto nella prima parte del campionato, nella formazione
titolare? Evidentemente qualcuno ha deluso le aspettative sia sotto il
profilo tecnico sia sotto quello umano. Soprattutto, ha deluso le
aspettative del mister che dopo la batosta contro la Massese ha pensato
bene di invertire la rotta e dare avvio a una sorta di rivoluzione.
Fuori Zanetti, Dei, Bolzan, Cipolla, Zizzari. E se per Bolzan si può
senz’altro parlare di avvicendamento necessario – dopo dieci gare un
po’ di stanchezza era affiorata e Renzetti era lì pronto a subentrare –
per gli altri c’è qualcosa di più. E non crediamo di sbagliare
ipotizzando che, se i quattro non ritroveranno gioia e smalto dei tempi
migliori, a gennaio sono destinati ad andarsene. Verso altri lidi.
Del resto ci sembra naturale che resti solo chi ha voglia di lottare,
di migliorarsi, di essere umile, di conquistarsi il posto, di indossare
con orgoglio e a dispetto dei mille problemi, la maglia rossonera. Il
più grande tifoso di questa Lucchese – lo sappiano i tifosi di tribuna
che, contro la Massese, fischiarono e offesero Braglia in tutte le
salse – è proprio il tecnico maremmano al quale un giorno qualcuno
riconoscerà il merito di aver saputo tenere unita una barca che
rischiava di fare acqua da tutte le parti. E con lui, a seguire, Silvio
Giusti, Fouzi Hadj, Antonio Magli e tutto lo staff tecnico e non solo
di questa società. Sarà utile, per non dire indispensabile, che a fine
stagione qualcuno racconti chi ha veramente voluto bene ai colori
rossoneri in tempi di acque agitate e tempestose come quelle
attraversate fino a qualche settimana fa.
Cipolla domenica era a Città di Castello con la famiglia, dice di voler
tornare a giocare con la Lucchese: lo dimostri sin da oggi, invece di
gigioneggiare in maniera indisponente come ha fatto sette giorni fa
allo stadio dei Pini. Zanetti dimostri di essere il centrale difensivo
che tutti conoscevano e trovi dentro se stesso quella rabbia che i suoi
compagni di reparto hanno scoperto gara dopo gara. Dei si renda conto
che ha avuto tutte le rpove di appello che voleva, le ha sbagliate
quasi tutte, e che ora, per risalire la china, deve tornare a mordere
su e giù per la fascia destra così come ha sempre fatto negli anni
passati. Zizzari la smetta di rimuginare sul fatto che non gioca e
impari da Giglio più che da Cipolla: la perseveranza e l’umiltà, alla
fine, pagano sempre. Per Bolzan un discorso a parte: il ragazzo aveva
bisogno di un po’ di riposo e di ritrovare la miglior condizione.
Braglia ha puntato su Renzetti, ma non si è trattato di un
provvedimento punitivo. Tutt’altro. Ecco perché siamo convinti che,
magari fra un po’ di tempo, quando sarà necessario concedere a Renzetti
un po’ di recupero, il biondo difensore, intelligente com’è, saprà
dimostrare il suo valore e il suo attaccamento all’allenatore e alla
società.
Da tutto ciò è facile capire che, a meno di improvvise folgorazioni
sulla via di Damasco, per qualcuno, a fine anno, ci saranno le valige
pronte. Dispiace, ma capita anche nelle migliori famiglie. Se Fouzi
Hadj riuscirà a far quadrare i conti, allora dal mercato potrebbero
anche arrivare quel centrale difensivo e quell’attaccante, e magari
anche un centrocampista, in grado di far fare quel salto di qualità o,
quanto meno, di aiutare la squadra in modo sostanzioso nello sprint
finale. Ecco, la squadra ha dimostrato davvero quel che sa fare andando
a vincere a Lanciano e disputando un grande scorcio di stagione su
campi dannati (Castellammare e Potenza). Ora la società pensi a fare il
resto. Entro Natale. Sotto l’albero, inutile nasconderlo, tutti, dal
primo dirigente all’ultimo dei dipendenti, sperano sempre di trovare un
bel regalo. Il pensiero, a volte, non basta.
Al. Gra.