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Gran festa dei bambini della scuola elementare di San Marco a Gazzoli e Giglio

29/11/2007 16:01

Una bella mattinata di sport, all'insegna dei colori rossoneri, questa mattina, alla scuola elementare di San Marco. Una scuola dove i colori rossoneri sono molto sentiti e la Lucchese vanta un buon seguito di giovani tifosi. Davanti agli alunni di otto classi (tre terze, tre quarte e due quinte), per un totale di almeno 150 bambini festanti, sono intervenuti per il quarto appuntamento del progetto "Le Regole del Gioco" il portiere della Lucchese, Massimo Gazzoli assieme all'attaccante Giuseppe Giglio. I due giocatori, accompagnati dal team manager Francesco Bellucci, dal consigliere della società Giovanni Torre e dal responsabile della sicurezza Enrico Luchi, si sono da subito sottoposti alla raffica di domande dei tanti bambini presenti nell'auditorium del plesso scolastico. Tante mani alzate, in quell'ora di confronto con i beniamini rossoneri, riconosciuti dalla maggior parte degli alunni presenti. "Come si chiamano questi due signori qui accanto?". Ci si aspetta il silenzio più assoluto. Invece, in molti pronunciano il nome di Gazzoli e Beppe Giglio. Poi si comincia. Le domande sono molte e toccano temi a volte molto interessanti. Uno dei primi quesiti, posti da una bambina in grembiule blu, è particolarmente attuale. "Come si fa ad evitare - domanda la bimba che avrà sì e no 8 anni - la violenza negli stadi?". La risposta arriva prima da Giuseppe Giglio. "Ogni ragazzo, ogni bambino deve venire allo stadio e dare il buon esempio. Se tutti voi, la domenica, venite a vedere una partita accompagnati da papà e mamma, si accende un meccanismo per il quale non ci può essere nessuna violenza". "Anche perchè - aggiunge Gazzoli - lo sport e i suoi valori più puri partono proprio da voi. Voi siete coloro che la domenica devono dare il buon esempio". Qualche bambino è curioso di avere notizie sul passato scolastico dei due ospiti. "Ricordate i nomi delle vostre maestre?". Simpatica la risposta della punta rossonera. "Ne ricordo una sola, che era mia zia. Si chiamava Maria, le altre le ho dimenticate". "Quanta sicurezza c'è oggi negli stadi?" è la domanda di un bambino, seduto davanti a Gazzoli. "A mio avviso anche troppa - ammette il numero uno della Lucchese - vedere più poliziotti che spettatori, non è mai bello. Il problema della sicurezza non è comunque dentro lo stadio, bensì fuori". "Vi piace giocare a pallone?" "Moltissimo - risponde Giglio - personalmente, credo di essere cresciuto col pallone fra i piedi. Pratico questo sport dall'età di sei, sette anni". "Perchè gli ultras fanno gli stupidi?", domanda una bambina strappando più di un sorriso ai presenti. "Molti di loro, purtroppo - risponde ancora Beppe Giglio - pensano a tante cose, tranne che a sostenere la propria squadra del cuore". Risponde anche il consigliere Torre, poco dopo, ad una domanda simile. "I tifosi non sono aggressivi. Come avviene nella nostra società, ci sono delle persone, delle frange, più scalmanate di altre. Una piccola parte, troppo spesso, si lascia andare a degli eccessi, ma non tutti sono così. Voi, per esempio, che sarete i tifosi del futuro, quando verrete allo stadio 8in occasione di Lucchese - Sorrento, ndr), darete sicuramente il buon esempio e insegnerete a tutti come si sta allo stadio".

Daniele Zichella

 

 

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