L'intervista

by gazzetta lucchese

 

L'intervista

 

Renata Marciano: "Il futuro si tinge di ottimismo. In tempi di crisi bisogna puntare sull'entusiasmo"

08/07/2010 09:47

Si chiama Renata Marciano, ha 36 anni, giovane ed entusiasta, sposata con un calciatore, Marco Napolioni ex rossonero per due anni, un figlio di nome Riccardo. E' a Lucca da sei anni e appena arrivata si è innamorata di questa città, per molti aspetti diversi da quella in cui era vissuta, Salerno. "La prima volta che ho visto questa città - dice Renata - mi sono innamorata. Può sembrare stupido a dirsi, ma è così. Mi hanno colpito la tranquillità, il fatto che stare qui e camminare per strada senza pensare al traffico, alla gente che grida, al caos tipico delle città del sud, tutto questo mi è sembrato un sogno. Così, quando mio marito ha firmato per la Lucchese ci siamo trasferiti da Reggio Emilia. La nostra prima abitazione era in viale Castracani".

Dopo due anni Napolioni è andato alla Nuorese, ma voi, come molti altri, siete rimasti a vivere qui. Una scelta di vita si può dire?

"Una scelta d'amore. Per le amicizie che sono riuscita a crearmi e che non ho mai cercato. Qui a Lucca la gente è stata con me di una cordialità impensata, a scuola mio figlio si è trovato benissimo, io stessa ho continuato la mia esperienza lavorativa nel campo dell'abbigliamento per bambini. Oggi che, definitivamente, ci siamo trasferiti a Lucca, ho deciso che sarebbe stato importante avviare un mio discorso personale sotto il profilo professionale e sempre a contatto con la clientela che, in questi anni, avevo avuto occasione di conoscere".

In tempi di crisi economica come questi, avviare un'attività commerciale non le sembra un azzardo?

"Al contrario. Proprio in un momento di crisi come questo, dare una svolta partendo dall'entusiasmo e dalla voglia di fare, è fondamentale. E' vero che ci vogliono le possibilità economiche per iniziare, ma serve anche la voglia di mettersi in gioco. Non si può sempre aspettare che siano gli altri a trovare una soluzione".

E' un concetto particolare e impegnativo: spesso proprio i giovani adducono una serie di scuse per non rischiare.

"Ho deciso di aprire un negozio di abbigliamento per bambini nel centro storico e su questa iniziativa ho puntato tutta la mia vita e tutto il mio entusiasmo. Vedo tanti ragazzi che si lasciano andare senza rendersi conto che, alla fine, la vita dipende da ciascuno di noi. Io credo in questo progetto e, soprattutto, con l'aiuto e la vicinanza di mio marito, sono convinta di poter vincere questa scommessa".

Abbigliamento per bimbi: non ce ne sono già troppi di negozi?

"Intanto la possibilità di lavorare e vendere esiste per tutti. Fondamentale, prima cosa per me, è la correttezza. Aprire un altro negozio vuole essere anche un modo per portare altra gente a Lucca. Io penso che il mio negozio dovrà essere un negozio di ricerca, non commerciale e basta legato alle solite griffe. Dovrà essere un punto di riferimento e di incontro - con iniziative per i bambini e le mamme in attesa - dove prendere, magari, anche un caffè e fare due chiacchiere e scegliere insieme i vestiti dalla nascita fino all'adolescenza".

C'è una filosofia di vita dietro questo pensiero?

"A me piace tutto ciò che mi consente di stare a contatto con la gente e con i bambini. Avendo fatto l'Accademia di Belle Arti ed essendo appassionata di moda e fai da te, un angolo del negozio sarà dedicato alle cose fatte da me in modo artogoanale, tipo passatine, fermacapelli, braccialini".

Si può annunciare l'inaugurazione del negozio?

"Certo, il 1 settembre in Chiasso Barletti, una delle zone più antiche e conosciute della città e, allo stesso tempo, bisognosa di un rilancio".

Davanti a tanti negozi che chiudono o che si trasferiscono fuori le mura, c'è chi, come lei, al contrario dentro le mura entra e apre una nuova attività.

"Apro dentro le mura nel posto più bello del centro storico. E' facile, si fa per dire, aprire un negozio fuori le mura con tutte le possibilità di parcheggio che ci sono. Difficile è scommettere, invece, sulla vitalità di un centro storico come questo tra i più belli d'Italia e che merita di restare vivo e a disposizione della gente senza diventare una sorta di museo".

Quale sarà il nome di questo negozio?

"Sono lucchese di adozione, ma salernitana di nascita. La scaramanzia, in questi casi, non è mai abbastanza. Appuntamento, quindi, il 1 settembre".

Gazzetta Lucchese

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