L'intervista

by gazzetta lucchese

 

L'intervista

 

Mauro Cusinato, direttore dell'hotel Ilaria: "Questa città, ad alta vocazione turistica, non conosce cosa sia una efficiente politica dell'accoglienza"

17/10/2010 23:42

Buca di Sant'Antonio, Il Giglio, Gli Orti di via Elisa e, infine, l'Hotel Ilaria residenza dell'Alba. Chi vuole conoscere Lucca in tutti i suoi aspetti, enogastronomici e di ospitalità, è, quasi, obbligato a frequentare uno di questi quattro posti, quattro perle del settore ristorazione e alberghiero appartenenti a Giuliano Pacini e Franco Barbieri, pionieri del turimo di qualità a Lucca. A dirigere, dal 2005, l'hotel quattro stelle Ilaria, è stato chiamato Mauro Cusinato, nato a Lavis nel 1952,  a Lucca da 12 anni.

L'Hotel Ilaria, che lei dirige, è un albergo a quattro stelle, niente male per il centro cittadino.

"Vero, direi che è l'hotel della città. La struttura possiede 41 camere comprese cinque suites, servizi gratuiti come il parcheggio auto, il noleggio biciclette per visitare la città, le audioguide, il bar caffetteria aperto fino alle 19 dove si possono degustare bibite analcoliche su su fino al Prosecco ed esclusi i superalcolici. Un albergo che può essere considerato, come ho anticipato, il biglietto da visita della città per la sua posizione, realizzato nelle antiche scuderie dei cavalli di Villa Bottini (ex Buonvisi)".

Che tipo di clientela frequenta l'albergo?

"Soprattutto cittadini inglesi e americani, circa seimila le loro presenze complessive sulle 16 mila del periodo compreso tra gennaio e ottobre 2010. Dopo inglesi e americani, ci sono norvegesi, tedeschi, francesi, spagnoli e australiani. Gli italiani rappresentano circa il 20 per cento del totale. Curiosa la presenza pressoché costante di lucchesi di seconda o terza generazione che, provenienti da oltreoceano, vengono qui per riscoprire le proprie radici. Rammento la gioia di un italo-americano al quale abbiamo regalato un elenco telefonico: era felice di potervi leggere il proprio cognome".

Ma come sono questi visitatori stranieri?

"Guardi, l'americano è un cliente molto curioso, che cerca la tipicità sia nell'enogastronomia sia nelle visite turistiche. Acquista anche i prodotti italiani, chiede degli out-let e vuole comprare nei negozi famosi di Lucca. L'inglese è più un turista culturale che arriva per conoscere la città, l'archtettura, la storia dell'arte, i monumenti, i musei e il melodramma italiano. I francesi sono aumentati negli anni, con un incremento dovuto alla conoscenza di questa parte della Toscana. E' un cliente esigente, che coglie anche il legame storico della città con l'epoca napoleonica, puntuale e pignolo nella valutazione dei servizi che ottiene, fiscale. Il cliente tedesco è tranquillo, parsimonioso, gentile, educato. Quanto ai norvegesi esiste a Lucca un indotto legato alle aziende lucchesi che lavorano con il paese di origine. In genere piccoli gruppi che vengono fuori stagione, noi siamo aperti tutto l'anno".

I problemi dei turisti che vengono a Lucca?

"Due cose soprattutto: dal punto di vista del cliente una oggettiva difficoltà nel raggiungere la città. Sono in molti a denunciare il fatto che la segnaletica autostradale è pressoché inesistente e la scritta Lucca arriva proprio all'ultimo momento. Questo vale anche per la segnaletica sulle strade statali. Una segnaletica sproporzionata alla bellezza e all'importanza della città. La destinazione, infatti, può essere bella, ma se non ci sono indicazioni e collegamenti fluidi, c'è poco da fare. Quanto alla viabilità, ad esempio, capita di dover restare intrappolati sui viali della circonvallazione. Inoltre ci sono due grossi ostacoli ai flussi turistici: uno legato al collegamento con l'aeroporto di Pisa che arriva quasi a 4 milioni di passeggeri all'anno. Qui la gente deve spendere più nel collegamento tra Pisa e Lucca che non per il biglietto aereo low-cost. E' una follia. Il secondo è rappresentato dall'asse ferroviario. Lucca sta diventando, via via, la prima scelta del turista, nel senso che puoi anche venire a Lucca e decidere di sceglierla come base di partenza per visitare da Firenze fino alle Cinque Terre. La nostra clientela, in particolare quella internazionale, ci chiede Cinque Terre, San Gimignano, Siena, Firenze, Pisa. Raggiungere Siena in treno è praticamente un'impresa. Questo problema è legato anche alla circolazione regionale oltre a quella nazionale. Se io da Firenze impiego mezz'ora per giungere a Bologna, non posso metterci un'ora e mezza per venire da Firenze a Lucca. Aggiungo l'assenza di piste ciclabili cosa che, se adeguatamente realizzata, permetterebbe a una famiglia di andare in un'ora e mezzo al mare. Per esempiocon una pista ciclabile lungo il fiume Serchio. Un percorso turistico per gli amanti delle due ruote è realizzabile con un po' di attenzione e senza grandi investimenti. Quanto alla città, credo che manchi ancora una cultura dell'accoglienza del turista e anche una politica dell'accoglienza. La città è quella del garbo e della cortesia, però la politica dell'accoglienza deve essere governata altrimenti ne sarai governato. Devi decidere che, ormai, essendo una città ad alta vocazione turistica, le scelte devono essere fatte relativamente alla qualità della vita della città che, poi, sarà apprezzata anche dal visitatore. Va compreso che non si tratta di fare una città a misura di turista, ma a misura di cittadino che sarà apprezzata anche dai turisti. La pulizia è pulizia per tutti, così come la viabilità e i servizi. Poi se andiamo sulla Costa Azzurra, a Parigi, ma anche a Milano, le piazze sono piene di tavolini, la gente vive fuori la sera mentre qui si sta sempre chiusi nel guscio. Si deve anche accettare che ci sia un bar con trenta ragazzi fuori senza per questo presentare esposti a destra e a manca".

Tra gli ospiti più famosi?

"Silvio Berlusconi che ha preso la tower suite di Porta San Gervasio. Poi Giulio Andreotti, il vice presidente americano Al Gore, tra le attrici Ludmilla Radchenko, Robert Hall, Renato Zero, Karima, Ugo Pagliai, Francesco Guccini, Luca Barbareschi, Flavio Briatore, Tullio Solenghi, Enrico Montesano, Michele Placido".

Qual è il personaggio lucchese che, a suo avviso, contribuisce maggiormente alla diffusione dell'immagine di Lucca nel mondo?

"Giacomo Puccini, conosciuto da tutti, anche se la città non fa granché per farlo conocere. Penso a Mozart e a Salisburgo oppure a Verdi e a Parma e mi domando come sia possibile che la casa di Puccini in pieno centro storico sia ancora chiusa. Questa dovrebbe diventare la città della musica, è un salotto elegante entro cui la musica dovrebbe farla da padrone come filo conduttore delle politiche culturali e di realizzazione degli eventi".

Aldo Grandi

 

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