L'intervista
by gazzetta lucchese
Marino Lombardi festeggia i suoi quarant'anni da... Samurai
10/11/2010 10:43
Quarant'anni, non di età, ma di karate. Sono quelli festeggiati l'altra sera alla palestra dell'0associazione Samurai Karate di piazza San Francesco, dal maestro storico di Lucca Marino Lombardi, cintura nera sesto dan. Quattro decenni od otto lustri che dir si voglia, a imparare a memoria tecnica e colpi del karate tradizionale, quello nato a Okinawa in Giappone. "Per me il karate è stato ed è qualcosa di più di una semplice disciplina sportiva. Ho cominciato quando avevo 16 anni e, con il tempo, è diventata anche una filosofia di vita, una concezione dell'esistenza che mi ha portato a saper dominare la mia vita e a affrontare le difficoltà anche quelle quotidiane. Il mio mentore è stato il maestro Hiroshi Shirai, giapponese, che vive a Milano, ma viaggia su e giù per l'Italia per insegnare il karate. Lo conobbi a Montecatini dove gli fui presentato da un maestro italiano. Da allora sono andato e vado anche ora un paio di volte al mese a Milano per assistere alle sue lezioni di perfezionamento. Che tipo è Shirai? Ha avuto a che fare con campioni mondiali, ma senza esserne impressionato. Tutt'altro. Lui esige puntualità e correttezza, insegna l'autodisciplina. Forma il carattere. In tanti non hanno retto e hanno abbandonato il karate. Faccio un esempio. Una volta, ero poco più che ventenne, arrivai a Milano in palestra in ritardo. Gli spiegai che avevo trovato la coda, venendo da Lucca, sulla A1 al casello di Milano. Mi disse, serafico, che avrei dovuto essere più veloce della coda e mi licenziò dicendomi che potevo anche tornarmene a casa. Così feci, ma, da allora, non sbaglio più. Nel 1975, trentacinque anni fa, ho aperto a Borgo Giannotti la prima palestra di karate. Avevo 22 anni. Eravamo in quattro. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, ma il karate è rimasto una costante della mia vita. E' un'arte marziale che il potere di svegliare chi è un po' troppo addormentato e di calmare chi è un po' troppo sveglio. Quarant'anni sono tanti e per questa ragione ho deciso di festeggiarli con una cena tradizionale proprio nella nostra palestra insieme a tutti gli atleti dell'associazione. Il karate è nato ad Okinawa e il maestro Shirai ci ha spiegato il perché di certe mosse, la necessità si saper stare in equilibrio perfetto così come ci stavano i giapponesi costretti, magari, a viaggiare e a combattere mentre si trovavano su una barca. Inoltre certi colpi venivano inferti cercando di non roteare le braccia e questo perché le strade di Okinawa erano troppo strette".
Aldo Grandi