L'intervista
by gazzetta lucchese
Vittorio Tosto si confessa: "Se sento nostalgia del pallone? Sė, mi mancano lo spogliatoio e l'agonismo della partita. Io utile alla Lucchese? Non penso, ma Igli Vannucchi lo sarebbe stato sicuramente"
12/11/2010 23:06
Vittorio Tosto ha appeso le scarpette al chiodo. Almeno per ora. Dopo 520, o giù di lì, partite tra i professionisti e 28 gol tra serie A e B, l'ex giocatore rossonero ha preso in mano le redini del centro sportivo Sandro Vignini e si sta dedicando anima e cuore alla sua creatura. Aiutato, in questo, dalla moglie Franca Corradi.
Possibile che non ci sia nemmeno un po' di nostalgia per il calcio giocato?
Seguendo il centro sportivo Vignini, naturalmente, c'è un po' di distrazione e, inoltre, abbiamo tanti bimbi che si allenano da noi, organizziamo tornei amatoriali e qualche partita la faccio anche io. Però, non nascondo che l'ambiente professionistico mi manca.
Che cosa, in particolare, le manca?
Lo spirito dello spogliatoio e l'agonismo della domenica.
In famiglia saranno, però, contenti di averla più vicino.
Decisamente. Se, però, dovesse arrivare una proposta di calcio in zona, la valuterei molto volentieri. Sono stato cercato dal Verona che ha cambiato allenatore, sono arrivati Mandorlini e Bordin, e potrei prenderla anche in considerazione.Intanto Vannucchi è andato a Spezia dove sta spopolando. Sono contento, naturalmente, per Igli, grandissimo giocatore oltre che grande persona e, sinceramente, avrebbe fatto molto comodo alla Lucchese. A Spezia, infatti, ha già segnato tre gol e sono convinto che lo Spezia lotterà, con Igly, per i play-off.
Anche lei, magari, avrebbe potuto fare molto comodo alla società rossonera.
Io sono diverso da Vannucchi, per caratteristiche ed età. Sinceramente, io non credo che sarei servito molto alla Lucchese, ma Igli sì. Su questo non ho dubbi.
Si dice che, da quando non gioca più a calcio, lei sia diventata una persona più serena e tranquilla. E' vero?
Sì, perché ho l'opportunità di godermi meglio la famiglia, di portare i bimbi a scuola tutte le mattine e di lavorare con mia moglie al centro sportivo. Questo mi permette di avere serenità.
Perché, secondo la sua esperienza professionale, la Lucchese è sprofondata nei bassifondi della classifica?
Perché, dopo due anni di risultati ottimi ottenuti, la prima divisione presenta delle difficoltà maggiori. La Lucchese è attrezzata per poter fare un ottimo campionato e, pagato lo scotto della neopromossa, verrà fuori per poter raggiungere una posizione migliore dell'attuale.
Quali altri calciatori, a suo avviso, con esperienza, potrebbero far comodo ai rossoneri?
Di nomi ce ne sono tanti, anche perché girano tanti svincolati che scendono dalla serie B. Preferisco, però, non compromettermi. Del resto, penso che i vertici della Lucchese sapranno, a gennaio, nel caso, dove poter ritoccare la squadra.
Un nome, però, lo deve fare.
Perso Vannucchi, che era il giocatore ideale per questa squadra, penso a una seconda punta, di categoria, da affiancare a Marotta e a Biggi. Masini, per me, potrebbe essere una scelta buona.
Che cosa le ha dato e che cosa le ha tolto il calcio?
Di tolto nulla, a parte il tempo per la lontananza dai familiari. Di dato tanto, sotto tutti i punti di vista, professionale e umano. Si cresce con il calcio, i valori sono gli stessi che si trovano, giornalmente, nella vita: come si è su un campo di calcio si è anche nella vita e viceversa.
Il suo ricordo calcistico più bello.
Il raggiungimento della coppa Uefa con l'Empoli.
La delusione più grande.
La retrocessione del Genoa in C1 dopo aver vinto il campionato.
Qual è il suo palmares?
Cinque campionati vinti, uno di C1, quattro di B; tre salvezze in serie A e il raggiungimento di un posto Uefa.
La persona cui deve di più, calcisticamente parlando.
Claudio Ranieri, attuale allenatore della Roma, che mi ha fatto esordire con la Fiorentina, in un Palermo-Fiorentina del 1992; e Delio Rossi che mi ha migliorato sotto tutti i punti di vista.
Rimpianti?
Sinceramente, solo l'infortunio al ginocchio ad Empoli quando avevo richieste di squadre come Lazio e Parma.
Rimorsi?
Pochi. Anzi, nessuno. Ho dato tutto quello che potevo dare.
Quante espulsioni dirette in carriera?
Neanche una. E' contro il mio sistema di vedere il calcio. Si fa di tutto per superare l'avversario lealmente. Altrimenti si usa la furbizia, non la violenza.
Esiste l'amicizia nel calcio?
Certo. I ragazzi con cui sono cresciuto, Gattuso e Di Vaio ad esempio, li sento spesso.
Un pronostico per il derby di domenica tra Viareggio e Lucchese?
Secondo me, dopo l'ottima gara contro la Nocerina, ho molta fiducia e spero che, per i ragazzi che frequentano regolarmente il centro sportivo, possano vincere. Io gli faccio un grande in bocca al lupo.
Aldo Grandi