L'intervista

by gazzetta lucchese

 

L'intervista

 

Quando l'arbitro veste... Prada: la bella avventura di Evelyn Lenzi

14/04/2011 10:34

Raramente, tragli arbitri, puoi trovare una donna e non è detto che sia un bene. Se, magari,finisci per imbatterti in una giacchetta nera in... gonnella, non è detto chesia anche carina né, tantomeno, che sia capace di sfoderare un sorriso all'insegnadella simpatia. Se, però, per puro caso, capita di imbattersi in un simileesemplare beh, allora, conviene rivolgersi all'Aia, associazione italianaarbitri e domandare di poter essere giudicati, sul rettangolo di gioco, sempre,solo e soltanto da lei. Evelyn Lenzi, 33 anni, segno zodiacale vergineascendente sagittario, originaria di Pescia, ma abitante sulla via perCamaiore, professione consulente aziendale, all'arbitraggio nel mondo delcalcio è arrivata, piuttosto, tardi, nel 2008, ma, da allora, non ha maismesso. "Ricordo ancora la mia prima partita - rievoca - Eravamo al campodi San Concordio ed era una gara di Esordienti. A vedermi gli amici del corsodi arbitro. Ero emozionatissima".

"Che cosami ha spinto a fare l'arbitro? - esordisce - Diciamo che l'ho fatto perdivertimento e per curiosità. Gli amici mi dicevano perché non provi e io, allafine, ho provato. C'è da dire che mi sono sempre allenata per cui non mi hacreato alcun problema. Anche adesso, nonostante il lavoro, riesco ad allenarmiquattro, cinque volte la settimana, un po' con la corsa e molto al campo Conicon gli altri arbitri con cui faccio ripetute, interval training, fartlek e viadicendo". "In tutto - va avanti Evelyn - ho diretto una settantina dipartite, quasi sempre il sabato, ma, spesso, anche la domenica. Tre leespulsioni, perché ritengo che tra calciatorre e arbitro debba esserci unaforma di rispetto reciproca che non va mai dimenticata. Parolacce? Me ne hannodette, ma io faccio, spesso, finta di non sentirle, specialmente se arrivanodal pubblico. Sono talmente concentrata che non sento alcunché. Poi, c'è dacorrere, parecchio".

"Un sognonel cassetto? - aggiunge - Vista l'età non è che posso chiedere molto allacarriera arbitrale. Non mi sono, però, mai domandata cosa potessi raggiungerefacendo questa attività, ma l'ho sempre fatta soltanto per il piacere di farla.Domenica ero a Torre del Lago per una gara Juniores tra Viareggio e Fiorentina.Hanno vinto i viola per 1 a 0, è stata una bella partita, si vedono già deglischemi. In genere arbitro in terza categoria. Arbitrare ti fa crescere, èformativo anche perché ti devi confrontare con 22 giocatori e sei solo. Haidavanti le panchine, i dirigenti, il pubblico e sei sempre solo con te stesso.Inoltre devi prendere la decisione in un secondo. Non è facile, ma aiuta acrescere e a diventare meno indecisi". "Come accolgo lecontestazioni? - conclude Evelyn Lenzi - Con il sorriso sulle labbra. Sempre".

Aldo Grandi

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