Che si bofonchia?
Lettere alla Gazzetta Lucchese
Un lettore scrive: "Che cosa accadrà quando le ruspe arriveranno, per realizzare il nuovo Porta Elisa, alla ex Accademia del Calcio di Fouzi Hadi e ora Centro sportivo Vignini?"
02/05/2010 22:51
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente lettera:
"Gentili
amici, ho letto l'articolo sul Centro sportivo "Sandro Vignini", e vi
chiederei cortesamente alcune spiegazioni in proposito. A che titolo lo
detiene Tosto, in affitto dal comune? L’ha comprato? Perché faceva, e
credo faccia ancora parte integrale dello stadio Porta Elisa che è
sempre stato del comune. Quando la Cipriano Costruzioni provvederà alla
ritrutturazione dello stadio, cioè molto presto (si parla del prossimo
settembre) , in quella parte lì non potrà ristrutturare nulla? Sarebbe
un assurdo. Se non sbaglio, tempo fa sulla Gazzetta Lucchese lessi un
analogo articolo scritto da Grandi, molto pessimista. Da allora le cose
si sono evolute? Se sì, in che modo? Grazie anticipate per una vostra
cortese risposta".
Giacomo Paolini
RISPONDE Aldo Grandi:
"Caro
Paolini spendo volentieri due righe e forse qualcuna di più per
spiegare una volta per tutte quella che, a mio avviso, è una vicenda
tanto chiara quanto di non facile soluzione. Innanzitutto la Green
Soccer srl, socio di maggioranza Vittorio Tosto, non è proprietaria
della struttura, bensì l'ha regolarmente presa in subaffitto e pagata
profumatamente alla ex Lucchese Libertas 1905 di Fouzi Hadi. Quando
quest'ultima è fallita, il curatore avvocato Giannecchini ha ritenuto
che il diritto della Green Soccer a gestire l'impianto ex Accademia del
Calcio e ora Centro Sportivo Sandro Vignini fosse assolutamente
legittimo. Il Comune era, è vero, il proprietario, ma il fallimento non
cancellava il diritto della Green Soccer a gestire la struttura per il
tempo per cui aveva pagato, ossia parecchi anni. C'è anche da tener
presente che quando la Green Soccer rilevò l'ex Accademia del Calcio,
versando nelle casse rossonere i soldi che furono usati per pagare
parte degli stipendi all'allora organico, nessun componente
l'amministrazione comunale si arrabbiò o ebbe qualcosa da dire. I
problemi cominciarono quando fu chiaro che, non potendosi costruire il
nuovo stadio, sarebbe stato necessario procedere al nuovo look del
Porta Elisa e, quindi, ecco che il Centro Sportivo Sandro Vignini
diventava un ostacolo sul cammino delle ruspe. Il Comune, fermamente
convinto di essere nel giusto e di dover riavere il possesso della
struttura essendo fallita la vecchia Lucchese con cui aveva stipulato
un accordo, ha dato mandato ai propri legali di agire affinché
l'impianto torni a sua disposizione. La Green Soccer, in questo
appoggiata dal curatore fallimentare, si oppone. Alla finestra sta la
Cipriano Costruzioni di Giuliani e la Valore di Prato di Valentini, i
soci proprietari della Lucchese attuale che dovrà fare i lavori allo
stadio Porta Elisa"."Come andrà a finire? Io credo che non ci saranno
problemi anche se, a quanto mi risulta, il Comune non ha voglia di
tirare fuori un solo euro per far andare via la Green Soccer la quale,
al momento, pur dichiarandosi disponibile a sedersi intorno a un tavolo
per parlare, non ha ricevuto proposta alcuna dall'ente di Palazzo
Orsetti. Anzi, il Comune ha dato mandato al proprio ufficio legale di
agire per tutelare i propri interessi. E' chiaro che la Green Soccer e
Vittorio Tosto, assistiti dall'avvocato Gaetano Anastasio, hanno
sborsato una grossa somma per acquisire la gestione del centro sportivo
e vi hanno anche investito dei soldi per ristrutturarlo. Ed è ovvio che
esiste anche una questione affettiva legata al ricordo di Vigni e
Fiondella, i due calciatori cui la struttura è stata intitolata. Per
salvare capra e cavoli il Comune potrebbe affidare alla Green Soccer
una struttura analoga dove poter trasferire il centro sportivo che ora
è in via dello Stadio accanto al Porta Elisa e dove dovranno entrare in
azione, prima o poi, le ruspe della Cipriano Costruzioni. Certo, forse
servirebbero anche un po' di soldi oppure basterebbe una solida e
robusta cifra tale da poter realizzare il cehtro sportivo da qualche
altra parte. Comunque sia nessuno vuole mettere i bastoni tra le ruote
al nuovo progetto di ristrutturazione del Porta Elisa, ma nessuno, allo
stesso modo, non vuole rimetterci né la faccia né i soldi. Il Comune,
sicuramente, dovrebbe tornare ad essere un po' più malleabile anche
perché una eventuale diatriba giudiziaria non farebbe bene a nessuno.
Come fare, quindi? Innanzitutto sedersi tutti a un tavolo con la voglia
di trovare un'intesa. Poi venirsi incontro dal punto di vista
finanziario".