Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Vola solo chi osa. La Lucchese ha osato e vola, ma non può e non deve smettere
03/01/2008 14:55
Aldo Grandi - La Nazione
Ricordate quando, un paio di mesi fa, lanciammo la parola d'ordine contenuta nel libro di Luis Sepùlveda Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare? Ebbene, la Lucchese, da allora, non solo ha osato, ma anche preso a volare. Sempre più forte e sempre più in alto, fino a raggiungere quote fino a qualche settimana fa impensate. Ora, però, con l'arrivo del nuovo anno, è indispensabile che la compagine rossonera prenda atto della necessità di continuare nel suo librarsi al di sopra delle altre formazioni, proseguendo in quel volo che solo, alla fine del torneo, potrà catapultarla oltre l'ostacolo e nella Storia. Sì, perché qui, con i dovuti distinguo, di Storia, calcistica s'intende, stiamo parlando. Almeno per Lucca. I Braglia Boys, accompagnati e guidato dal loro allenatore possono davvero arrivare dove altri, negli ultimi otto anni, hanno fallito. Miseramente. Ma ad un patto: che non smettano di volare. E, quindi, di osare. Anzi, devono osare ancora di più se vogliono volare ancora più in alto, lassù, dove nessuno possa raggiungerli.
Per farlo, per centrare lo scopo, è fondamentale l'entusiasmo che avvolgerà questi ragazzi dall'inizio alla fine, il loro, ovviamente, e quello che la società e la città riusciranno a trasmettergli. Piero Braglia, da esperto navigatore qual è, ha già fatto sapere che a lui, i rinforzi, servono solo a patto che prima si provveda a mantenere gli impegni economici presi con questo gruppo. Un modo come un altro per far capire che il gruppo non solo non si tocca, ma non sposta di un millimetro. Adesso la società deve dimostrare di essere all'altezza del suo obiettivo e di questa squadra. Il presidente Fouzi Hadj, in vacanza sulla neve, ha già fatto sapere non si tirerà indietro e che, quanto a Di Gennaro, Se Barba farà storie per cederlo, ci penserà lui a convincerlo. Lunedì 14 gennaio al Porta Elisa ci sarà l'Ancona di Monaco, l'unica squadra che, all'andata, ha messo seriamente in difficoltà i rossoneri. Sarà l'occasione per una rivincita, consapevoli che se supereremo questo ostacolo sarà un grosso passo avanti.
Infine un appello alla città e ai suoi abitanti. Chi scrive crede veramente che questo sia un anno particolarmente importante, quasi senza appello ammesso che, nel calcio, esistano diversi gradi di giudizio. 'Fiume o morte' gridava l'Immaginifico Gabriele D'Annunzio nel lontano 1919. 'Serie B o morte' potrebbero rispondere da queste parti. Perhcé, davvero, il rischio di vincere o perire è davvero consistente. Ecco perché i lucchesi, quei lucchesi che amano la propria città e la propria lucchesità, seppure non innamorati del pallone, dovrebbero capire quanto importante, a livello promozionale e di immagine, sarebbe centrare un risultato del genere dopo così tante peripezie. Una lezione di vita, anche, per chi vuole apprenderla, per chi vuole capire che, spesso, seppure in mezzo a milioni di difficoltà apparentemente insuperabili e insormontabili, la volontà, la rabbia, la fame, lo spirito di gruppo, l'ottimismo e l'entusiasmo possono arrivare là dove la logica non permetterebbe. Noi, per quello che ci riguarda, faremo la nostra parte convinti che, al di là delle facili caechizzazioni e delle prediche inutili, lontano anche dalle ideologie collettive, se ognuno facesse il proprio dovere e il proprio compito di aggiungere qualcosa al grosso albero della vita, tutti gli altri, l'intera collettività ne trarrebbe beneficio.