Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Soldi della Lucchese Libertas 1905 per le scommesse ai cavalli? E se anche fosse? Nessuno scoop, nessuna novità, ma solo il tentativo di riprendersi quello che era andato perduto
13/03/2010 21:43
La voce si è diffusa nella giornata di oggi. Soldi della Lucchese Libertas 1905 utilizzati per giocare alla Tris? Chi, poi, avrebbe scommesso e con quali soldi visto che, notoriamente, di denaro fresco nelle casse della Lucchese ce n'è stato sempre poco? Mistero. Oppure, come ha ipotizzato qualcuno, tanto mistero non è e perfino gli uomini della Guardia di Finanza hanno scoperto qualcosa di concreto? Cerchiamo di ricostruire, con un minimo di logica, questa tormentata vicenda con l'intento di dimostrare che non si tratta di uno scoop - di scoop, in questa triste storia, non ce n'è stato né ce n'è o ce ne sarà, purtroppo, alcuno - Tutto alla luce del sole, come la stupidità con cui è stata gestita una società di calcio come la Lucchese.
Partiamo dalle origini. Siamo nell'autunno del 2008. Il giudice non ha ancora ufficializzato il fallimento, ma i tempi sono maturi. Presso la Lega, a Firenze, sono stati depositati i contratti relativi alle cessioni di Masini, di Guidi e via dicendo. A disposizione della Lucchese di Fouzi Hadj ci sono circa 600 mila euro e anche qualcosa di più. La Lega non può bloccare la corresponsione del denaro al presidente del sodalizio rossonero. Così Fouzi Hadj riceve una prima tranche di 300 mila euro senza che alcuno possa fare qualcosa per impedirlo. Hadj che fa? Suddivide il denaro in altrettanti assegni circolari che provvede a versare ai dipendenti, a qualche creditore e a qualche collaboratore. Per carità, non tutto ciò che i medesimi hanno versato per sorreggere la Lucchese nell'ultima stagione fu restituito. Erano briciole che, è comprensibile, vennero accettate. E per le quali, a onor del vero, fu anche chiesta revocatoria da parte del curatore fallimentare avvocato Giannecchini di Viareggio. Che cosa fanno alcuni destinatari degli assegni? Non li versano, ma se li fanno cambiare, presumibilmente, a un importo inferiore rispetto al valore nominale. Quindi, quei soldi incassati, dovrebbero tornare nelle casse della società, anzi. Fouzi Hadj non avrebbe potuto e dovuto disporne liberamente né i beneficiari li avrebbero dovuti prendere visto che si trattava di denaro appartenente alla società rossonera. Fatto sta che il denaro non rientra. Ecco che chi aveva preso in consegna, cambiandoli, gli assegni, finisce per giocarseli in tutto o in parte alla Tris dei cavalli e ne resta traccia per cui gli investigatori, grazie a una serie di controlli incrociati e di accertamenti a catena, ricostruiscono all'indietro il percorso degli euro, circa 20 mila, spariti come, del resto, tanti altri.
Ecco, questa è, a grandi linee, la cronaca di questa rivelazione che per molti sarebbe clamorosa, per noi è solo la testimonianza del livello raggiunto all'epoca dalla dirigenza rossonera, ma anche del tentativo, disperato e ingenuo, di chi molto aveva perso, di recuperare parte del credito. Becchi e bastonati e al danno anche la beffa di vedersi convocare dal curatore fallimentare per riavere indietro quei pochi spiccioli che, faticosamente e per un senso di generosità più o meno sincero, avevano riavuto dal businessman sirio-armeno. Miseria e nobiltà in una guerra tra poveri che avevano sperato di assicurarsi un posto in paradiso e, invece, si sono garantiti soltanto un biglietto per l'inferno. Giudiziario s'intende. Non processiamo, quindi, chi non merita di esserlo se non per la sua incredibile dabbenaggine e superficialità le quali, questo sì, basterebbero da sole a meritarsi la gogna e quello che è accaduto. Non chiamiamo in causa, però e ci sembra già di leggerli, i titoli dei giornali, gli scommettitori folli della Lucchese i quali, mentre la nave stava affondando, cercavano come i topi di mettersi in salvo e racimolare il più denaro possibile. E se anche qualcuno avesse giocato alla Tris anche senza interposta persona nell'obiettivo, un miraggio, di rientrare in possesso delle decine di migliaia di euro investite per non far saltare il progetto Lucchese dopo che Fouzi Hadj non aveva più il becco di un quattrino, un minimo di indulgenza e stop alle deduzioni o alle dietrologie da strapazzo. In questo fallimento, sono tutti dei falliti.
Aldo Grandi