Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Di nuovo in C1, chi lo avrebbe mai detto? Le parole sono pietre, ma i fatti non hanno... peso
28/04/2010 00:06
Le parole sono pietre scriveva Carlo Levi, ma i fatti non hanno... peso, nel senso che tra il parlare e il fare, spesso, non c'è partita. Sono passati due anni da quando, quell'estate del 2008, la ditta Giuliani&Valentini prese in mano le sorti della Lucchese, tra tante perplessità, qualche battuta, tanto scetticismo e, perché non dirlo?, un po' di gelosia. Del resto lo sanno tutti che a Lucca lo sport preferito è godere delle disgrazie degli altri. Comunque sia, effettivamente, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che, in appena due anni, il minimo indispensabile, i rossoneri sarebbero tornati in C1. E anche adesso che il traguardo è stato tagliato e l'obiettivo raggiunto, si fa fatica a crederci e a pensare che sì, a partire dall'anno prossimo, in mezzo a un calcio che appare più un mucchio di rovine fumanti che non uno spettacolo con cui divertirsi, i tifosi rossoneri potranno riprendere quel meraviglioso pellegrinaggio domenicale in giro per la Penisola. Tre anni fa, ci sono stati tifosi che, a dispetto dei soldi e di enormi sacrifici, erano presenti su tutti i campi, sempre e comunque, con la pioggia e con il sole. Ebbene, Lucca è di nuovo nel calcio che conta e c'è, questo è importante, con una società che ha le spalle robuste e il cervello fino.
Trovare difetti a chi vince due anni di seguito è difficile se non impossibile. Chi vince, del resto, ha sempre ragione, soprattutto se lo fa senza arrecare danno a chicchessia e senza sporcarsi le mani. La Lucchese Libertas 1905 della nuova era ha restituito la felicità a migliaia di persone, di lucchesi in giro per il mondo. Gli articoli e i servizi fotografici che Gazzetta Lucchese ha pubblicato domenica pomeriggio, lunedì e martedì, sono stati visti da migliaia di persone sparse, davvero, in tutti i continenti. Le foto scattate durante la festa in piazza del Giglio hanno fatto il giro del mondo e trasmesso a chi non c'era per ovvi motivi, uno straordinario senso di appartenenza e di orgoglio. Questo non è provincialismo, ma la fortissima emozione di sentirsi legati alla propria terra. Ben altre sono state le dimostrazioni di provincialismo in questi giorni, stucchevoli per non dire ridicole e infantili e non certo da parte dei tifosi. Non esiste un primato di lucchesità e la parola stessa non ha, di fronte al mondo, alcun senso se non quello di un complesso di inferiorità/superiorità ingiustificato e ingiustificabile. Lucca non è il centro del mondo così come il mondo non ha il suo centro a Lucca. Tuttavia si può essere orgogliosi di essere lucchesi per tutta una serie di caratteristiche che, in sostanza, costituiscono l'attaccamento alle proprie radici, così come, esattamente, si può essere orgogliosi di essere fiorentini, livornesi, genovesi, veneziani, napoletani, milanesi, romani e via dicendo.
Calcisticamente parlando, Empoli, Siena, Livorno, Fiorentina, Grosseto, Pisa, Pistoiese hanno, negli ultimi decenni, calcato, chi più chi meno, palcoscenici importanti. In parte lo ha fatto anche la Lucchese, ma, salvo un paio di squadre, in maniera molto inferiore e discontinua. Adesso, grazie ad una società robusta ed economicamente sana, che ha speso oltre tre milioni di euro o giù di lì, ma pronta a recuperarne 15 volte tanto grazie al nuovo look dello stadio, ogni obiettivo è lecito, la serie B e, magari, anche qualcosa in più. Sognare, in fondo, non fa male a nessuno. Giuliani&Valentini ci hanno messo faccia e soldi, hanno scommesso e promesso e hanno vinto. Eppure hanno mantenuto un atteggiamento misurato, serio, onesto, assolutamente frutto di una cultura imprenditoriale che non conosce confini. Altro che lucchesità! Gli abitanti di questa città non sono né migliori né peggiori di tutti gli altri, semplicemente diversi, magari con più pregi che difetti, ma sempre stando attenti a non idealizzare una presunta patente di superiorità che non esiste. Da nessuna parte. Ora, però, godiamoci questo trionfo che non cambierà la vita di nessuno, ma la rende un po' più gradevole. Mancano ancora due gare: con il San Marino in preda al caos e con la Sangiustese. Chi l'avrebbe mai detto...