Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Un grande avvenire dietro le spalle
03/05/2010 15:29
E' il titolo di un libro scritto da Vittorio Gassman alcuni anni prima di morire, una sorta di autobiografia di uno degli attori più conosciuti e amati della storia del cinema italiano. Parafrasando, quindi, il 'grande avvenire dietro le spalle', anche la Lucchese Libertas 1905, guardando avanti e indietro ai due anni appena trascorsi, può dire di aver, veramente, concluso qualcosa nella sua breve esistenza sportiva. Giuliani e Valentini, Favarin e Giovannini hanno confezionato un articolo che è andato benissimo sul mercato del calcio e che, ora, tutti vorrebbero imitare e, magari, acquistare. La stagione è alla fine, manca solo una gara di campionato e, per quanto riguarda la supercoppa di categoria, altre due partite. Poi qualche amichevole e, infine, tutti in vacanza.
La Lucchese è tornata dove era stata abbandonata. Adesso, a distanza di appena due anni, una nuova società ha conquistato il massimo che poteva conquistare, ridando ai tifosi e alla città tutta, indipendentemente dall'essere o meno supporters del calcio, un'immagine e una visibilità che Lucca non può non avere per tanti, tantissimi motivi. Ora, avendo ben chiaro tutto quello che è successo, ma, soprattutto, che non è accaduto - a differenza della gestione Fouzi Hadi - si riesce anche a capire che cosa significhi condurre una società in maniera seria e sana. Ad alcuni di noi e chi scrive è stato, purtroppo, tra questi, i ritardi nei pagamenti degli stipendi, addirittura i mancati pagamenti dei medesimi, i prestiti dei tifosi, gli allenamenti sospesi per le proteste o le troppe chiacchiere dei giocatori che chiedevano il dovuto e non ricevevano se non promesse da marinai, la faccia tosta di un ex presidente che ha preso in giro tutti a cominciare da se stesso visto, poi, com'è finito, le tasse, le tariffe, le imposte non pagate, i fornitori lasciati nelle ambasce, i giocatori fatti dormire senza pagare gli affitti o in macchina e via dicendo; ecco, tutto questo, per assurdo, sembrava essere una nota di colore rispetto a quello che contava veramente, ossia la sopravvivenza e la conquista della serie B, che venivano prima di ogni altra cosa, persino dell'evidenza.
Perché la Lucchese ha vinto due campionati di fila? Perché i giocatori hanno potuto pensare solo ad allenarsi e, la domenica, a scendere in campo e vincere. Può sembrare semplicistico, ma è così. Quando il pubblico chiamava, all'epoca, mercenari i calciatori rossoneri perché chiedevano i soldi non riuscendo nemmeno a pagarsi l'affitto, sbagliavano di grosso così come altri sbagliavano a pensare che il presidente facesse o avesse fatto tutto il possibile per questi colori. La tranquillità economica è la prima condizione per avere successo non solo nel mondo del pallone, ma ovunque. E lo stato d'animo di un gruppo lo si vede, soprattutto, da questo.
Adesso la Lucchese Libertas srl ha le spalle robuste e coperte. Al punto che ogni traguardo è possibile perché, diceva Wolfang Goethje, non si va mai più in là di quando non sai dove miri. Venerdì 14 maggio al bar-pasticceria Stella di Sant'Anna, sulla via Vecchia Pisana, si terrà la premiazione del Gazzettino d'argento giunto alla sua terza edizione e vinto, quest'anno, da Damiano Biggi giudicato all'unanimità dagli addetti ai lavori il giocatore più bravo. Ci saranno tutti, dai giocatori ai dirigenti ai giornalisti delle altre testate. Gazzetta Lucchese ha vissuto tutta la stagione al seguito della Lucchese con due inviati sui campi di tutta la categoria e l'anno prossimo farà altrettanto. Ha fornito un prodotto che, per qualità e quantità, sette giorni su sette non ha pari. Se potremo tornare a girare l'Italia al seguito della Lucchese, se arriveremo, chissà, più in su della serie C1, sapremo a chi dire grazie.