Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Niente stadio per lo show di Fiorello. Al di là delle motivazioni di natura più o meno tecnica, il presidente Giuliani ha fatto capire che lui, i soldi, casomai è abituato a prenderli e non a pagarli, tantomeno per gli eventuali danni arrecati da altri
23/06/2010 00:31
E' andata come doveva, inevitabilmente, andare. Lo show dell'artista Fiorello non si terrà, come annunciato un po' ovunque, manifesti compresi, al Porta Elisa domenica 4 luglio alle 21,15, bensì in piazza Napoleone stesso giorno e stessa ora. La D'Alessandro & Galli, società organizzatrice del Summer Festival cui non finiremo mai di essere grati per aver portato e portare un po' di vita in una città che ne ha sempre avuto tremendamente bisogno, ha deciso, ufficialmente per motivi di natura tecnica legati alla agibilità dell'impianto, di soprassedere e di "ripiegare" su Piazza Napoleone, una cornice senza dubbio più piccola rispetto allo stadio, ma, a nostro modesto avviso, molto, ma molto più coinvolgente e accattivante. La diatriba che ha visto protagonisti Comune, società organizzatrice dell'evento e Lucchese Libertas 1905 aveva preso avvio da alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente rossonero Giuliano Giuliani in un'intervista nella quale ha dichiarato che lui, per dare lo stadio a Fiorello e al suo tour, avrebbe voluto garanzie concrete come fideiussioni o polizze assicurative. Altrimenti non se ne parlava nemmeno. Il Comune ci ha provato a fargli cambiare idea anche tramite le osservazioni mosse da Ugo Giurlani, consigliere di amministrazione della Lucchese e persona molto vicina a Palazzo Orsetti. Solo che, da questo orecchio, Giuliani non ha voluto sentire ragioni per cui lo stesso Giurlani, a un certo punto, ha preferito tirarsi indietro e lasciare la trattativa in mano allo stesso patron rossonero.
Giuliani ha, sicuramente, qualche difetto e, magari, chi lo frequenta da vicino li conoscerà tutti o quasi. Ha, però, per noi che lo incontriamo occasionalmente e in certi ambiti, un pregio: non le manda a dire e anche se, dopo averle dette, prova a ridimensionarle, quelle hanno sempre il loro effetto. E meno male. Perché in una realtà quotidiana dove tutti dicono tutto salvo poi negare di averlo detto, lui è uno che dice sempre quello che pensa anche a microfoni accesi. Così ieri pomeriggio, quando ha spiegato di non aver mai litigato con Ugo Giurlani sulla questione dello stadio, aggiungendo, però, che prima di concedere il Porta Elisa al Summer Festival avrebbe voluto vedere sul tavolo le garanzie reali richieste. A questo punto sono intervenute, in aiuto di tutti, le motivazioni di natura tecnica che hanno fatto cadere l'ipotesi stadio, ma di sicuro Giuliani avrebbe tenuto duro fino in fondo: ricordiamo bene quando, al momento di riprendere la Lucchese ormai defunta, quando l'ex autista di Fouzi Hadi non trovava le chiavi per aprire lo stadio, l'attuale presidente rossonero varcò la soglia dell'impianto e davanti allo stato di vergognoso abbandono in cui si trovava quello che era stato fino a due mesi prima il meraviglioso prato del Porta Elisa, manifestò il suo disappunto tirando, poi, fuori di tasca propria i soldi necessari per trasformare quel campo di patate in un terreno decente per giocarci a pallone.
In questi giorni di polemiche nessuno ha voluto salire su un cavallo piuttosto che su un altro se, ciuoè, dare ragione alla prudenza di Giuliani o all'entusiasmo e alla competenza dell'organizzazione del Summer Festival. Di sicuro l'attuale terreno di gioco del Porta Elisa è splendido e, dopo tanta fatica e pazienza, è tornato ad essere un bel campo di calcio. Uno spettacolo o un concerto come già in passato ce ne sono stati avrebbero sicuramente potuto arrecare dei danni al terreno, inutile nasconderlo. Bene ha fatto, quindi, Giuliani a puntare i piedi il quale, però, proprio poche ore fa ci teneva a spiegare che non voleva passare per quello che avrebbe potuto far cambiare sede allo spettacolo di Fiorello. A noi piace pensare che, al contrario, sia stata proprio la sua determinazione a far sì che lo show dell'artista siciliano rientrasse nella sede più adatta sotto tutti i punti di vista (salvo, probabilmente, quello commerciale degli incassi) alla manifestazione. Giuliano Giuliani non ama i politici né il loro attendismo né la costante ricerca del compromesso, però è sufficientemente intelligente per capire che, senza compromessi, si va poco lontano. Eppure, come in questa circostanza, ci sono cose sulle quali non si può né transare né per le quali si può transigere. Che il campo del Porta Elisa sia lasciato in pace. Almeno quello, visto che fra qualche mese ruspe e caterpillar arriveranno a turbare i sonni e i sogni di chi, per giocare al calcio, ha sempre pensato, sbagliando, fossero necessari solo un prato, qualche amico e una sfera di cuoio.