Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Il J'accuse di un tifoso rossonero: "Io non farò l'abbonamento, ma perché i soldi sono quelli che sono e ho altre priorità. Continuerò, come sempre, ad andare allo stadio e come me lo faranno in tanti. Caro presidente, grazie di tutto, ma la smetta di sparare nel mucchio e guardi, invece, a chi potrebbe fare e non muove un dito"
20/07/2010 23:18
Pubblichiamo in questa rubrica, gestita dal collega Aldo
Grandi, la lettera di un tifoso rossonero, Francesco Francioni di
Lucca, poiché si tratta di una riflessione seria, ragionevole,
interessante e, allo stesso tempo, provocatoria senza essere...
blasfema. Anzi. Ce ne fossero di lettere così. Il presidente Giuliano
Giuliani è chiamato direttamente in causa, ma questa non è una novità.
"Sono Francesco. Sono un Lucchese DOC, 32 anni, innamorato del
calcio e tifoso rossonero dai tempi in cui mio padre mi portò al Porta
Elisa a vedere la mitica partita Lucchese-Sorso. Erano altri tempi.
Altre storie. Io faccio parte di quella categoria di persone, sempre
più numerosa, che si trova ogni mese a fare i conti con i 30 euro che
mancano nel portafogli e devo gioco-forza impormi delle priorità.
Questa situazione non l'ho certo creata io, però, ormai, ci siamo
dentro e come decine e centinaia di altri miei coetanei non possiamo
fare altrimenti. Dico questo non certo per lamentarmi o per vittimismo,
non mi interessa assolutamente, ma per introdurre un concetto che mi
sta a cuore in quanto tifoso Rossonero".
"Binomio abbonamenti-lucchesità - continua la lettera -. Sta
diventando una storia infinita. Direi quasi una barzelletta. E anche
sul vostro sito è un argomento ormai diventato cronaca giornaliera. Mi
sono realmente stancato di sentire sparare nel mucchio! Di leggere
giornalmemnte la pretesa da parte del presidente di una gratitudine
economica (perché di quello si tratta) legata al numero di abbonati,
richiedere giornalmente riscontri, sentire ripetere sempre i soliti
concetti triti e ritriti, fare paragoni con altri momenti storici e
minacciare l'abbandono.
Io
l'abbonamento quest'anno non lo faccio, perché ho ben altre priorita. E
per questo non mi sento certo un lucchese abulico, chiuso, tirchio,
scontroso o poco incline a sostenere la società. Anzi. Le partite le
seguirò come da dieci anni a questa parte praticamente quasi tutte
(comprese varie trasferte) e come me posso testimoniare un'altra
schiera di amici e conoscenti che per esigenze personali preferiscono
cosi. Facciamo parte della cosiddetta maggioranza silenziosa. Che,
però, inizia ad averne le p.... piene. Lasciamo perdere il capitolo
tessera del tifoso. Centosettanta euro non sono tanti? Beh questione di
punti di vista. Signor Giuliani, non ha più motivo di "rivangare" i
risultati di tre anni orsono raggiunti con l'inganno di una persona che
ha promesso la luna e regalato l'inferno.
Risultati "drogati" da
proroghe, sconti stracciati e promesse da marinaio. Presidente, pensa
sia elegante per una persona come lei accostarsi ai ricordi di quella
disastrata fase storica? Per me quel periodo non esiste e non è
esistito. Spesso mi domando: ma alla fine signor Giuliani, lo zoccolo
duro di quei 1500 fedelissimi che valore ha per lei? Si ragiona come
fosse tutto dovuto o scontato. Quelli tanto ci sono. Ma qui di scontato
non c'è assolutamente nulla. Basta leggere in rete le quote presenze e
abbonati di altre società nostre concorrenti per capire l'andamento
della situazione. Anche chi aveva tifoserie stellari ora paga pegno.
Certo
è vero, molte società sono fallite, il calcio è al collasso e lei,
invece, ci mantiene in paradiso. Grazie mille. Ma le chiedo, per colpa
di chi siamo in questa situazione? Dei tifosi? Siamo noi a dover
risolvere il problema? La differenza la fanno 2000 abbonati in più o in
meno? Beh se è solo una provocazione ben venga, però, mi faccia la
cortesia di non sparare più nel mucchio. Perché, come giustamente ha
scritto A. Grandi sul sito, invece di chiedere i sacrifici a chi
sarebbe giusto non ne facesse (se proprio non può) non si punta il dito
verso tutti "quei lucchesi doc che appartengono all'élite
professionale di casa nostra e che, gente dal palato fine, amano
sciacquarsi la bocca con le critiche e le battute, ma, quando si tratta
di operare concretamente magari semplicemente facendo un abbonamento
per dimostrare la propria vicinanza alla società, scompaiono e tirano
indietro la manina". I commercianti, le banche, le logge, i
circoli... e qui la lista si allunga. Forse è proprio a loro che il
calcio non interessa o conviene non considerare. Non al tifoso medio.
Quindi quando si parla o si scrive, secondo il mio modesto parere,
bisogna fare attenzione a non creare un effetto contrario. Perché, alla
fine, che la Lucchese ci sia o meno alla domenica, noi tutti al lavoro
il lunedi dobbiamo andarci lo stesso".
Grazie dello spazio concesso.
Francesco Francioni, Lucca