Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
E' il momento più difficile dell'era Giuliani-Valentini sia sotto il profilo sportivo sia economico. Il socio di maggioranza promette: "Entro il 9 gennaio tutto a posto, ma la città partecipi al progetto per il nuovo Porta Elisa". Malumori e prospettive
27/12/2010 13:29
Tutto tace. Dopo la sfuriata di Giuliano Giuliani - c'è chi dice sia andata ben oltre il riportato dai giornalisti presenti - nessuna reazione da parte di chicchessia anche perché, probabilmente, il clima natalizio ha smorzato i toni e spinto a prendersi una pausa di riflessione. La Lucchese, in sostanza, sta vivendo il momento più difficile della gestione Giuliani-Valentini e non solamente sotto il profilo dei risultati. Il presidente della Valore di Prato, proprio poco prima di Natale, aveva detto, a proposito delle voci diffusesi in città e tra i tifosi, che non aveva alcuna intenzione di rispondere e che, davanti agli abitanti di tre quarti del globo terrestre privi di mezzi di sostentamento, era meglio stare zitti ed evitare polemiche inutili e strumentali. "Entro il 9 gennaio - ha aggiunto riferendosi ai problemi di natura finanziaria - risolveremo tutto, quindi basta con queste storie che sono solo e soltanto questioni interne alla società".
Ieri, dal suo buen retiro in quel di Prato, il socio di maggioranza della Lucchese Libertas 1905 ha voluto limitarsi ad augurare buone feste a tutti, tifosi in primis. Di sicuro, ad anno nuovo, qualcosa dovrà essere fatto per ricomporre una frattura che rischia di diventare insanabile con il passare del tempo. Un appello affinché la città, amministrazione in testa, partecipi al progetto della ristrutturazione del Porta Elisa è nella testa di tutti i dirigenti rossoneri, perché, a dirla tutta, è su questo tavolo che si gioca la partita più delicata. Vediamola. Sul terreno di gioco rappresentato dal futuro della società di viale San Concordio si affrontano, da un lato i promotori del progetto, i soci della Lucchese che in esso hanno creduto e che hanno speso tre milioni di euro per andare avanti e passare dalla serie D alla C1, alcuni componenti l'amministrazione comunale Favilla, parte della tifoseria e via dicendo. Dall'altra troviamo, presumibilmente, gli azionisti della Valore di Prato, stanchi di tirare fuori i soldi per foraggiare la Lucchese e stanchi di aspettare all'infinito i comodi della politica e della burocrazia.
Quindi, o arriva l'ufficialità del progetto e la relativa approvazione oppure si stacca la spina dell'ossigeno con tutto quel che ne consegue, a partire dal buon Giuliani che si troverebbe, solo soletto, a dover far fronte agli impegni societari. Fantascienza? No, casomai incoscienza da parte di tutti coloro che, dopo aver sfornato un capolavoro come quello della doppia promozione, adesso rischiano di mandare tutto a quel paese. Con loro, una buona fetta di tifosi che non capisce il legame indissolubile tra lo stadio e la possibilità di andare avanti.
Inoltre, i gufi della politica che non vedono l'ora di cantare vittoria davanti all'impantanarsi dei vertici rossoneri. E' una sfida senza esclusione di colpi che ha, nel trascorrere del tempo, l'arbitro imparziale, ma devastante nelle sue decisioni. Che Valentini e Giuliani mettano mano al portafogli per il mercato di gennaio la vediamo molto dura, più facile qualche movimento in uscita ed eventualmente, qualcun altro, di scarso peso economico, in entrata.
Meglio essere realisti: Chadi, Carloto e compagni dovranno salvare la Lucchese senza aspettarsi alibi o rinforzi da chissà quale categoria. Quindi, se resteranno in C1 sarà merito loro, altrimenti loro e soltanto loro saranno i responsabili. Meglio che se lo mettano in testa questo concetto. Poi, a giugno, ci sarà da fare i conti anche con la dirigenza societaria, ma solamente a giugno. Un anno di fiducia incondizionata, almeno da queste parti, ci sembra giusto averlo concesso. La Lucchese, comunque, non può retrocedere, pena tornare nell'inferno dantesco senza possibilità di risalire. Ecco che, allora, sarebbe meglio che tutti incrociassero le braccia e conducessero un gioco di strategia unitaria. Soltanto così la Lucchese potrà arrivare alla fine di maggio con la permanenza in C1. Né retrocessione diretta né play-out: sarebbe la fine.