Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
La colpa è dei giocatori: nessuna scusante. La mentalità e l'approccio a questo girone e a questo campionato sono sbagliati: al Sud c'è gente che ha fame e se vuoi vincere devi avere più fame e cattiveria di loro. E la colpa è anche di chi non ha capito che ci sarebbero voluti alcuni giocatori di categoria. E di chi non ha tirato fuori i soldi per prenderli, ma, ora, non diamo addosso a Favarin, perché se va a casa lui dovrebbero andare a casa tutti
25/10/2010 11:07
Vogliono fare un summit, a partire da oggi pomeriggio, che andrà avanti per tutta la giornata di domani. Patron Giuliani rientra in tarda mattinata dall'estero e, una volta raggiunta Lucca, si dedicherà ad analizzare la situazione affrontando, tutti insieme e uno a uno, i protagonisti - staff tecnico - della débacle. Secondo il numero uno rossonero manca l'armonia nello spogliatoio e si tratterebbe di capire perché. Dopo sette gare nelle quali la Lucchese ha collezionato appena 2 punti, sfidiamo qualunque spogliatoio a mantenere, intatta, la propria armonia. Giovanni Valentini, a quanto pare, si è accorto che la squadra rossonera è come una barca che fa acqua da tutte le parti. A parte la variante urbanistica, qundi, c'è anche il problema sportivo che non può essere dimenticato. Sarebbe davvero ridicolo realizzare un Porta Elisa da urlo, addirittura, dicono alla Valore e alla Cipriano Costruzioni, progetto pilota per tante altre città italiane, e scendere in C2 prendendo schiaffi da tutti. No, cari Valentini e Giuliani, voi avete, giustamente, chiesto il via libera per il progetto della ristrutturazione del Porta Elisa e voi, altrettanto giustamente, dovete capire che non esiste il primo aspetto senza il secondo, ossia una squadra competitiva che dia lustro alla parte commerciale. Pena, coprirsi di ridicolo e indispettire tifosi e città dando fiato agli imbecilli, che non mancano mai e che aspettano solo che la Lucchese vada male per giustificare le loro critiche.
La gente vuole la verità, è stanca di sentire parole prive di senso, giusitificazioni ingiustificabili. A Cava dei Tirreni c'era sempre il solito sparuto gruppetto di supporters rossoneri che sono stanchi di prendere schiaffi dovunque vadano. Qui è bene fare nome e cognome dei protagonisti di questa situazione giudicandoli senza pregiudizi e con la massima obiettività possibile. Noi di Gazzetta Lucchese ce lo possiamo permettere per diversi motivi: innanzitutto per aver seguito tutte le gare, indistintamente, della truppa di Favarin, quelle vicine e, soprattutto, quelle lontane. Troppo comodo fare giornalismo con il culo sulla sedia di casa o di ufficio invece di sciropparsi migliaia di chilometri in auto per vedere con i propri occhi quello che accade, anche dietro le quinte. E meno male che, per chi ha poca voglia di sacrifcarsi e di spendere, c'è la solita, benedetta telecronaca differita della partita che Noi Tv - con Giulio Del Fiorentino e Duccio Pardini - manda in onda il lunedì sera. A Taranto così come a Gela, così come a Cava dei Tirreni e domenica a Benevento, così come a Barletta e a Vasto, c'erano sempre e soltanto i soliti imbecilli ossia noi e qualche altro collega - uno su tutti, Luca Tronchetti - che parlano con cognizione di causa. E ci mettono la faccia. Sempre. Quindi, passiamo a dire quello che tutti pensano e nessuno, per paura o convenienza, osa dire. Facciamo, cioè, le pagelle:
SQUADRA: 5 A questi ragazzi non manca la qualità, manca, semmai, il carattere. La Lucchese scende in campo come se dovesse disputare una normale partita di calcio e non si rende conto o non ci riesce, che quando vai al Sud è tutta un'altra musica. I giocatori della Cavese si sono abbracciati davanti alla curva, i rossoneri non ci hanno nemmeno provato. E' vero, sono solo dei riti, ma, intanto, servono a creare unità e compattezza. Giuliani parla di armonia, ma in campo, contro queste squadre, non c'è bisogno di armonia, c'è bisogno di bava alla bocca. Che si mandino pure a fan culo i giocatori, ma che, sul manto erboso, azzannino palla e avversari. Il Sud è il Sud.
ALLENATORE: 5,5 Gli diamo una insufficienza per un motivo in particolare. Favarin non ha mai nascosto, in tempi non sospetti, la necessità di avere qualche giocatore di categoria in organico e non necessariamente ex rossoneri come Masini (che avrebbe fatto così comodo!) o Vannucchi (a proposito, ha segnato ieri con lo Spezia) o Tosto o altri ancora. La società gli ha fatto capire, chiaramente, che con questa squadra non ci sarebbe stato bisogno di nessun vecchietto che costava troppo e avrebbe rischiato di spaccare l'unità (sic!) del gruppo. Giancarlo, che aveva sulle spalle un curriculun che parlava da solo (due campionati vinti su due disputati) ha accettato senza impuntarsi e, adesso, ci viene a dire che i giocatori non capiscono come si gioca al Sud. Ma lui dov'era quando è stata fatta la campagna acquisti? Grillo parlante sì, ma tutti sanno la fine che ha fatto il grillo parlante d Pinocchio.
DIESSE GIOVANNINI: 5 Paolo Giovannini non deve prendere questo giudizio come un fatto personale. Tutt'altro. Gli abbiamo tributato i dovuti elogi quando se li è meritati ed è giusto che si prenda, nel caso, anche le critiche. Il diesse rossonero ha scommesso sin dall'inizio tutto il suo pedegree su questo gruppo di ragazzi che gli aveva dato due enormi soddisfazioni. Ha sempre detto di non voler avere alcun contatto con il passato e di non voler acquistare giocatori di esperienza che avrebbero potuto, soltanto, compromettere l'unità e l'armonia dello spogliatoio rossonero. Al momento i risultati, però, gli stanno dando torto e poiché nella vita, purtroppo o per fortuna, sono quelli che contano, per Giovannini i fatti parlano da soli. Abbiamo letto che, dopo la sconfitta di ieri, avrebbe detto che Favarin dovrà dare delle spiegazioni alla società. Noi crediamo che le dovrebbe dare anche lui fermo restando che siamo con lui quando dice che da questo baratro ci si può risollevare solamente con questa squadra e niente di più. Almeno fino a gennaio.
SOCIETA': 5 Facendo le dovute proporzioni, viene in mente quando, al momento dell'entrata in guerra dell'Italia, nel giugno 1940, Mussolini parlò con i suoi generali e, più tardi, raccontò che nessuno gli aveva detto, realmente, quale fosse la disastrosa situazione bellica dell'Italia. In realtà Mussolini aveva già deciso di correre al tavolo del vincitore, Hitler, e del parere dei generali se ne sarebbe infischiato comunque. Ecco, a noi pare che Giuliani e Valentini, anche se quest'ultimo non si è mai occupato di questioni tecniche, abbiano compiuto i medesimi errori. Da un lato credendo ciecamente che questa squadra, visti i risultati in D e C2, avrebbe disputato un grande campionato anche in C1; dall'altro, pensando ai soldi e al fatto che senza progetto per il Porta Elisa non avrebbe avuto senso spendere più di tanto. E, in questo, come dargli torto? Ora, quindi, è inutile cercare a tutti i costi un colpevole, perché tutti hanno commesso degli errori. L'importante è rendersi conto che, da questo momento in poi, più nessuno dovrà commetterli. Qualcuno, in sostanza, dovrà pagare da ora in poi. Tutto ciò senza dimenticare che in due anni siamo tornati dove nessuno avrebbei mmaginato e che, quindi, tanto di cappello a Favarin, a Giovannini e alla società che ci sono riusciti. Questo non può e non deve essere mai dimenticato.
Aldo Grandi