Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Anco alle puci ni viene la tosse: un amarcord lungo vent'anni

27/09/2010 12:17

Quando chi scrive ha letto il comunicato diffuso da Governare Lucca e da Piero Angelini - che riportiamo, integralmente, in una delle nostre rubriche - non ha potuto non provare un senso di fastidio e di nausea. Ancora Angelini? Ancora quella persona che, quando l'autore di queste poche righe arrivò a Lucca, settembre 1989, dettava legge e imponeva a destra e a manca i suoi diktat? Sì, proprio lui e, allora, la mente di chi scrive è andata agli albori della propria, personale esperienza giornalistica quando, sceso dal treno proveniente da Roma, si trovò davanti le mura di Lucca che non aveva mai visto se non in fotografia. Piero Angelini? Chi era costui? A Roma, nella capitale dell'Impero, Lucca era soltanto una delle tante province e, per di più, tra le meno conosciute. Figuriamoci, poi, questo nome che tutti, pronunciandolo, sembravano avere timore di chissà quali conseguenze. A cominciare da qualche collega e nemmeno degli ultimi arrivati. Chi scrive rammenta ancora la voce, per lui dal tono sgradevolissimo e autoritario nel senso più deleterio del termine, di Piero Angelini quando chiamava in redazione per dire o chiedere qualcosa. E rammento l'agitazione e anche la paura di chi avrebbe dovuto fargli un'intervista o scriverne pena chissà quale spiacevole conseguenza in caso di sua, eventuale, protesta ufficiale o ufficiosa. E non mi sembra di ricordare che negli altri organi di informazione le cose andassero diversamente.

L'autore di queste righe si vanta, a suo modesto avviso giustamente e con orgoglio, di non aver mai scambiato, nei suoi 21 anni di professione a Lucca, nemmeno una sillaba con il signor Piero Angelini. Non lo conosceva quando è arrivato, non l'ha conosciuto in tutti questi anni, non ha mai sentito il bisogno di farlo perdendosi, chissà, quale occasione. E' stata una questione, puramente anche se non soltanto, di pelle e l'antipatia che ne è conseguita è la stessa che ha sempre avuto per coloro che detengono il potere politico, e non soltanto, e fanno di tutto per esercitarlo a loro piacimento. A Lucca, in quel tempo, governava la Dc e lo faceva con il solito sistema clientelare di sempre, aiutando gli amici e, magari, anche gli amici dei nemici se quelli smettevano di rompere le palle. Chi scrive veniva da Roma, dove la Dc era vista, da gran parte dell'universo studentesco, come una sorta di monumento alla corruzione e all'immobilismo. Così, vedere che, invece, a Lucca nulla si muoveva senza il beneplacito dello Scudocrociato, lo lasciò alquanto sorpreso. Solo con l'andare degli anni ha capito che a Lucca non esiste maggioranza né opposizione per il semplice motivo che tutti sono conoscenti di tutti e che tutti, prima di essere qualunque cosa, sono lucchesi intrecciati dagli interessi comuni.

Giuseppe Bicocchi, Maria Eletta Martini, Piero Angelini: l'autore di queste righe non comprendeva, per un suo limite personale, quali fossero le sfumature che li distinguevano l'uno dall'altro, con relativi amici al seguito, perché nemmeno riusciva a raccapezzarsi con quella storia delle correnti in seno alla balena bianca. Tutti, per lui, alla fine erano democristiani. Punto e basta. Anno dopo anno, lustro dopo lustro, inchiesta dopo inchiesta, anche il potere politico lucchese - socialisti compresi - è finito per scomparire dalla scena politica. Più per ragioni anagrafiche e di salute piuttosto che per perdita di consenso. Ma tant'è. Sono cambiati i nomi anche se la sostanza è rimasta, pressoché, la medesima. Ora, nell'anno di grazia 2010, ecco che tale Piero Angelini e la sua forza politica Governare Lucca - c'è qualcuno che può spiegarmi chi, effettivamente, governi questa città in questo momento? - se ne escono fuori all'improvviso dicendo che il master plan per il rifacimento del Porta Elisa non può essere approvato nei tempi promessi dalla giunta Favilla e rivendicati da Valentini e Giuliani. Ha ragione, l'ex parlamentare Dc, quando dice che, in passato, l'amministrazione comunale ha fatto tanto per aiutare la proprietà della società rossonera di Maestrelli e Grassi. E se non sbaglio, ricordo, fino all'avvento di Fouzi Hadj, che molti ex amministratori continuavano ad avere libero e gratuito accesso alla tribuna Vip con tanto di tessera di abbonamento rilasciata dalla società. Cari Valentini e Giuliani, a proposito, che errore il vostro: non aver dato nemmeno un abbonamento gratuito all'attuale classe politica!!! O forse qualcosa avete fatto, ma non è stato abbastanza? Domanda da un milione di euro: immaginate, al posto di Valentini e Giuliani, Egiziano Maestrelli e Aldo Grassi. Invertite le date del loro sodalizio, spostandoli in avanti e facendoli diventare soci di maggioranza della Lucchese odierna. Quindi, provate a indovinare come si sarebbero comportati gli Angelini dell'epoca - non solo Piero e Luigi, ma anche tutti coloro che li sostenevano, in giunta e fuori - qualora avessero dovuto dare il via libera a questo progetto per il nuovo look del Porta Elisa. Certo, uno stadio con annessi locali pubblici, negozi, sale cinematografiche, uffici, tutti insieme, non è la stessa cosa che costruire supermercati a destra e a manca. Però, a pensarci bene, non fu, forse, la grande distribuzione a dare il colpo del kappao a tanti piccoli commercianti? Eppure furono in pochi a fiatare e nessuno a porre i bastoni tra le ruote.

Nulla di nuovo sotto i ponti. Salvo la memoria corta di certi personaggi che non si rassegnano al tempo che passa e che non hanno nemmeno il buon gusto e l'intelligenza di farsi da parte. C'è una maggioranza di lucchesi che, ancora oggi, lavora e mangia grazie ai favori percepiti da certi personaggi politici in auge vent'anni fa e che ha, anch'essa, la memoria corta. Per cui, adesso, ecco tutti a scagliarsi contro Valentini e Giuliani che avrebbero l'arroganza di voler guadagnare con la ricostruzione del vecchio stadio. Il sindaco Favilla, addirittura, che alza le penne scandalizzato dalle dichiarazioni, legittime, di Valentini e che sottolinea - la vecchia anima Dc che non muore mai! - che sono i politici a dettare le regole del gioco. Noi, a differenza di chi ha paura di essere trombato - nella politica, nelle arti e nei mestieri, nelle libere e meno libere professioni -non abbiamo paura ad esporci così come non la avevamo in tempi lontani non avendo mai voluto avere a che fare con la politica dei politicanti. Ecco perché, lo diciamo a voce alta, siamo favorevoli all'approvazione del progetto per il nuovo look del Porta Elisa. E contrari al nuovo stadio a San Donato e alla cementificazione selvaggia del territorio (guardate la giunta Fazzi, altro che Valentini e Giuliani!).

Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Gazzetta Lucchese ai blocchi di partenza: grazie a chi, in tutti questi anni, ci ha voluto bene

E' stata una bella presentazione. Grazie alla capacità di Samuele Cosen ...

Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Giovedì ore 12 agli Orti di via Elisa nasce la nuova Gazzetta Lucchese

Il momento clou è arrivato. Giovedì 30 agosto alle 12 al ristora ...

Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Morto un gallo, ne resta un altro...

Okay. Bruno Russo ha deciso e, appoggiato dalla società, ha scelto di t ...

auto bielle